Spagna Lo sciopero dei taxi lascia centinaia di persone in attesa all’aeroporto di Malaga e alle stazioni ferroviarie


surinenglish.com Giovedì 22 settembre si sono verificate tensioni e disordini durante il secondo giorno di fermo dei tassisti locali, che hanno interessato principalmente l’aeroporto di Malaga e le stazioni ferroviarie locali. Dalle 11 praticamente l’intera flotta registrata sulla Costa del Sol ha scioperato per due ore per protestare contro i piani che avrebbero consentito a società di noleggio private come Uber, Cabify e Bolt, note come VTC, di operare all’interno delle città dal 1 ottobre.

Da quella data le regole del governo spagnolo stabiliscono che potrebbero far salire solo i passeggeri che attraversano da una città all’altra, anche se l’autorità regionale andalusa ha annunciato regolamenti per consentire la continuazione dei servizi a breve distanza.

“Il nostro servizio taxi ha sempre convissuto con i VTC; loro hanno i loro servizi di prenotazione anticipata e noi abbiamo i nostri servizi urbani e interurbani. Ora stanno invadendo il nostro campo di lavoro con applicazioni illegali e, a peggiorare le cose, la Junta de Andalucía ha ha pubblicato una bozza in cui chiarisce che non li regoleranno e che è quindi favorevole ai VTC”, ha affermato Pepe Durán, uno dei tassisti che hanno preso parte allo sciopero.

A differenza di giovedì della scorsa settimana, quando operava un servizio ridotto, questa settimana sono stati forniti solo i viaggi essenziali, come il trasporto di passeggeri disabili, famiglie con bambini piccoli e anziani.

Alla stazione ferroviaria di María Zambrano, nella città di Malaga, un cliente agitato ha chiesto a un tassista: “Chi vuole fermarsi a caricare [i clienti] dovrebbe essere in grado di farlo, giusto?”

Ci sono stati anche momenti di tensione tra gli stessi tassisti, alcuni di loro sono arrivati ​​con l’intenzione di far salire i passeggeri nonostante il fermo, alcuni per ignoranza, altri perché non erano favorevoli alla sosta e alla perdita di due ore di lavoro.

“Il problema è tanto per loro quanto per noi. Rispettiamo la loro opinione. È il loro lavoro e il loro punto di vista. Ma se tutto andrà bene, sarà grazie alla nostra lotta”, ha detto Durán.

Alle 13 la flotta ha ripreso il consueto servizio, prelevando i clienti che avevano atteso circa 30 minuti alle stazioni dei taxi per essere portati a destinazione. Per il momento, il settore non esclude di continuare con nuove proteste che rischiano di essere sempre più grandi e rumorose.

Un’altra sosta è prevista per martedì prossimo, 27 settembre, in aeroporto, nelle ore notturne.