agenzianova.com Taxi da e per la stazione Termini di Roma a tariffa fissa minima, come avviene per l’aeroporto di Fiumicino. È questa l’ipotesi, a quanto apprende “Agenzia Nova“, al vaglio dell’assessorato capitolino alla Mobilità. Complici i lavori sulla tratta della Metro A, con la sospensione del servizio alle 21:00 dalla domenica al giovedì, e le carenze che affliggono il servizio di trasporto pubblico locale, il Campidoglio ha deciso di rafforzare i turni lavorativi dei tassisti per sopperire alle lunghe code che si formano davanti alla stazione ferroviaria.
Orario di lavoro prolungato fino a 12 ore e stretta sui riposi nel fine settimana: questo il cuore dell’ordinanza emessa il 22 settembre scorso. Secondo il Campidoglio, infatti, le lunghe code che si verificano alla stazione sono determinate principalmente da una carenza di auto bianche nei fine settimana. Oltre al rafforzamento del servizio, però, per arginare il problema – già all’attenzione dell’assessorato – ci sarebbe l’ipotesi di una tariffa fissa per incentivare i tassisti a presidiare l’hub ferroviario, soprattutto nei giorni di maggiore richiesta, e quindi il fine settimana. “Il problema è la carenza di servizio pubblico nelle ore serali e nei week end, oltre al traffico che tiene imbottigliate le macchine per ore”, spiega Nicola Di Giacobbe di Unica Taxi Cgil. “Non è nemmeno aumentando il numero dei taxi che si risolve il problema, il problema è strutturale”, aggiunge Di Giacobbe. “C’era un supplemento da 2 euro per chi partiva da Termini, cosa che trovo inadeguata e che non ha incentivato per niente l’idea di partire dalla stazione”, spiega Angelo Nobile, delegato Cobas Taxi. “Questa è una cosa che hanno già provato a fare 6 o 7 anni fa ma non funziona”, sottolinea Nobile.
Intanto il nuovo ordinamento arrivato dal Campidoglio ha dato il via al dibattito. C’è chi è favorevole e vede nel prolungamento dell’orario di lavoro un’opportunità per recuperare il fatturato perso nei due anni di pandemia e chi, invece, lamenta turni di guida massacranti che mettono a rischio la sicurezza di tassisti e clienti. “Hanno aumentato fino a 12 le ore nel weekend però sei libero e puoi decidere quando lavorare quindi in realtà ti danno la possibilità di lavorare di più, mica ti obbligano”, racconta un tassista allo stallo di piazza dei Cinquecento. “Dopo due anni di Covid si sapeva che la situazione sarebbe esplosa – aggiunge un altro -. Dobbiamo integrare i turni del weekend e quindi hanno inserito qualche ora in più”. Orario prolungato e meno riposo però hanno fatto montare le proteste tra i rappresentanti di alcuni sindacati che temono per l’incolumità di utenti e lavoratori. “È vero che si lavora di più ma ci sono anche più incidenti. Un minimo di 6 ore giornaliere di servizio tutti i giorni, senza giorni di riposo: si va al di fuori delle regole della legge, al di là che i colleghi vogliano stare alla guida 20 ore al giorno, è un problema di sicurezza”, sottolinea Nobile facendo sapere che Cobas Taxi ha presentato un un esposto all’ispettore del lavoro sull’ordinanza del Campidoglio
Dall’assessorato alla Mobilità di Roma, tuttavia, assicurano che la scelta è stata condivisa con i sindacati, a seguito di una richiesta avanzata dagli stessi tassisti, dopo aver appurato che la domanda nel mese di settembre è notevolmente aumentata grazie al ritorno dei flussi turistici. L’adesione alla nuova turnazione al momento è facoltativa, chiariscono dall’assessorato. E il nuovo sistema di turnazione andrà a regime a partire dal 2023, grazie all’ausilio di una piattaforma informatica che consentirà ai tassisti di scegliere i turni, il giorno di riposo, e programmare la settimana di lavoro.