Code ai taxi, l’influencer protesta e il sindaco le dà ragione: “Non funziona”

firenze.repubblica.it Venti persone, trenta. La fila si allunga e l’attesa per un taxi cresce. All’uscita della stazione Santa Maria Novella di Firenze, lato Valfonda, nella prima serata di domenica scorsa c’erano decine di passeggeri, fiorentini e turisti. Gli stalli vuoti. “Ho aspettato dalle 19,22 alle 19,55. Non è concepibile” dice un fiorentino. Lo sconcerto dei turisti è palese. Non tutti possono raggiungere la loro destinazione in bus o in tram, perché la zona non è coperta o perché fuori tempo massimo. L’ultima corsa del tram di sabato è alle 2,00, in settimana intorno alle 0,30. Per i bus, dipende dalla linea, tra le 23,30 e mezzanotte e mezza.

Sabato sera all’aeroporto Vespucci stessa scena. Una imprenditrice e influencer fiorentina ( 32 mila follower ma che chiede di restare anonima) lamenta il disservizio con una storia su Instagram: “Non è possibile che nel 2022 a Firenze non ci sia un servizio di taxi decente” e lancia un sondaggio: “Fiorentini, siete d’accordo?”. Le risponde anche il sindaco Nardella con un messaggio privato, reso poi pubblico dalla donna: “Hai ragione il servizio non funziona. L’ho detto alle cooperative dei taxi che così non va bene”. Il messaggio scatena un putiferio. Al sondaggio il 66% delle persone dà ragione a lei. Il primo cittadino ha confermato di aver inviato il messaggio diretto e ha fatto sapere che non ha altro da aggiungere. Ma la cosa allarme i sindacati della categoria riuniti ieri fino a tarda sera per far fronte alle polemiche.

Azione Ncc, noleggio con conducente, che da tempo porta avanti un serrato botta e risposta con le cooperative dei taxi, calca la mano: “Il servizio è inadeguato, lo riconosce anche il sindaco. Le lunghe file di turisti in attesa sono una cattiva pubblicità per la città. Chiediamo al Comune un intervento” dice il presidente fiorentino, Francesco Ruo. Azione Ncc propone che nascano le condizioni “per una vera concorrenza nel trasporto non di linea come era previsto dall’articolo 10 del Ddl Concorrenza, stralciato dopo le pressioni dei tassisti” e riconosce l’impatto dei cantieri sul traffico fiorentino, ma aggiunge: “Non ci prendiamo in giro: nulla giustifica le lunghe file e le lunghe attese davanti agli stalli vuoti dei taxi”.

Dal canto loro i tassisti elencano numerosi problemi che devono affrontare tutti i giorni per raggiungere la stazione di Firenze e lo scalo aereo. “Ieri mattina- racconta un tassista- nel parcheggio dell’aeroporto i taxi “fuori sagoma”, cioè in esubero, sono stati allontanati. Molti colleghi erano lì per due voli in arrivo. Lo stallo taxi prevede soltanto 18 posti, pochi rispetto alle esigenze”.
Per la stazione le risposte sono molteplici: “È un’agonia arrivarci coi lavori della pensilina. Ci vado se i clienti mi ci portano”.

“Arrivarci da via Nazionale è difficile, nei 10 minuti del tragitto è quasi matematico essere intercettati da un cliente per andare da un’altra parte”. Si contesta poi il labirinto di mezzi che si forma sulla rampa in uscita del parcheggio sotterraneo: “Non riescono a uscire dal perimetro della stazione- si fa notare-. Capita che a fronte di una fila lunga di passeggeri in attesa dall’altra parte ci sia quella dei taxi che prova ad arrivare in stazione. Serve un dialogo con i referenti di aeroporto e stazione”. C’è chi tra i tassisti denuncia una scarsa attenzione da parte del Comune alle loro richieste. Qualcuno solleva il problema di una domanda esagerata per mancanza di servizi di trasporto pubblico. “La città è piena di turisti, ma i servizi complementari al taxi come sono? A che ora chiude la tramvia? A che ora finiscono le corse degli autobus? Non esiste un servizio di trasporto notturno”.