Licenze, tassisti sulle barricate «Nessun dialogo con il Comune» E rispunta il caso Buenos Aires La reazione della categoria alla mozione approvata in Consiglio sull’incremento delle concessioni

ilgiorno.it Milano «Con queste premesse e con questi atteggiamenti, è impossibile costruire un serio e costruttivo dialogo». È la reazione delle associazioni di categoria dei tassisti all’accelerazione di giovedì sera del Consiglio comunale, che ha approvato a maggioranza (quella di centrosinistra) la mozione con primo firmatario Mauro Orso (Lista Sala) che impegna la Giunta ad aumentare le licenze. Un fulmine a ciel sereno per i conducenti di auto bianche, reduci dall’incontro di martedì con l’assessore alla Mobilità Arianna Censi durante il quale non si è mai fatto cenno al possibile incremento di concessioni.

Il voto dell’aula di Palazzo Marino, si legge in una nota di Tam, Satam, Unione Artigiani, Federtaxi e Taxiservice, ha «cancellato con i fatti i possibili presupposti di confronto emersi nella riunione dell’8 novembre», da cui era emersa la possibilità di sperimentare soluzioni-tampone (dalle seconde guide ai turni) in attesa di avere dati più aggiornati sulla situazione. L’improvviso cambio di scenario ha riacceso gli animi. Anche su un altro aspetto, quello legato all’utilizzo del Pos: Orso ha auspicato una modifica del regolamento di bacino che inserisca la sanzione della sospensione in caso di rifiuto da parte del tassista di ricevere il pagamento della corsa con bancomat o carte di credito. «Il consigliere è male informato – spiega Pasquale Zupo di Taxiservice –. Proprio nei giorni scorsi un collega ha ricevuto 30 giorni di stop per presunto rifiuto del Pos in piazza Duomo. Presunto sì, perché ha detto preventivamente al cliente di non averlo, indirizzandolo verso un’altra macchina. Alla commissione ha mostrato la ricevuta della banca in cui si dava atto della richiesta precedente di ottenerlo, ma la sospensione è arrivata comunque».

Tornando alla questione licenze, Silla Mattiazzi di Uiltrasporti aggiunge: «Non ci aspettavamo un atteggiamento del genere. In ogni caso, tutto deve sempre passare dalla Regione». E a tal proposito Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia al Pirellone, ha già fatto sapere che «ci impegneremo sin da subito per bloccare questo provvedimento iniquo», nato da «un vero e proprio blitz che penalizza decine di lavoratori in un momento di oggettiva difficoltà ». Scettico sull’aumento delle concessioni, per altri motivi, è pure Francesco Artusa, presidente dell’associazione di noleggiatori Sistema Trasporti, che ritiene che il problema stia nel modo di lavorare dei tassisti, «l’unica categoria che aspetta il lavoro invece di andarlo a cercare»: «Più che alle licenze – suggerisce – penserei a una modifica del regolamento che consenta al Comune di controllare quando, dove e come effettuano il servizio, visto che si tratta di trasporto pubblico». Detto questo, Artusa si dice disponibile a fornire un supporto di berline Ncc nei giorni più critici per Milano, in concomitanza con manifestazioni e grandi eventi: «Con una programmazione – chiosa – potremmo dare una mano».

Intanto, giovedì i delegati dei tassisti hanno preso parte a una riunione tecnica sulle riqualificazioni di corso Buenos Aires e piazza Cordusio, con relative ricadute sulla viabilità. Per quanto riguarda in particolare l’arteria commerciale che collega Porta Venezia a piazzale Loreto, il restyling porterà, come già noto, a un restringimento ulteriore della carreggiata, con una sola corsia per senso di marcia, per fare spazio a marciapiedi più ampi e a una pista ciclabile protetta. Risultato: cancellati i tre posteggi taxi di Oberdan, Baires 20 e Lima e stop alla svolta a sinistra, oggi prevista agli angoli di via Vitruvio e via Pergolesi in direzione Stazione Centrale. «In questo modo – l’attacco – l’amministrazione ostacola mobilità e operatività dei taxi». N.P.