Reggio Emilia -Taxista aggredito di sera davanti alla stazione

ilrestodelcarlino.it Aggredito un taxista giovedì alle 21 in piazza Marconi, nel posteggio taxi davanti alla Stazione. Un uomo lo ha minacciato con una bottiglia rotta, sfondando a pugni il parabrezza. Ora i taxisti lanciano un ultimatum: o sarà presente una pattuglia fissa delle forze dell’ordine in stazione, a fianco dei taxi, o “da lunedi 16 gennaio non stazioneranno più davanti alla stazione dalle 20.30 alle 6, ma arriveranno solo a chiamata dell’utente tramite centralino. Informeremo con cartellonistica delle motivazioni della nostra scelta e di come fare per avere un taxi”.

L’aggressione di giovedì “è solo l’ultimo episodio di una serie che ha portato nella flotta di autisti del servizio taxi del Comune un forte sentimento di preoccupazione e paura nel sostare durante l’intera giornata, in particolare nelle ore notturne, nello stallo delle FFSS”, scrive il Ctr.

L’aggressione è avvenuta da parte del “solito elemento noto per incidenti analoghi. Potremmo citarvi tutti gli accadimenti degli ultimi tre, quattro mesi, ma sarebbe l’ennesima segnalazione alle forze dell’ordine che rimane deserta. E’ come se il degrado generale della zona – prosegue il Ctr – portasse elementi borderline a pensare di agire in maniera violenta e impunita”.

“Chiediamo una soluzione definitiva – scrive il Ctr – per “ripulire” il piazzale da atti di vandalismo, risse, minacce che ci fanno sentire costantemente in pericolo. La domanda che sempre più spesso ci poniamo è: ’Ma chi ce lo fa fare di rischiare mezzo e persona?’. Se pensiamo al collega di giovedì sera, ha un danno di notevole entità per il vetro e almeno 4 giorni di mancato guadagno. Chi lo risarcisce? Chi lo rassicura sul timore che ha accumulato vedendosi uno squilibrato che gli ha frantumato la macchina a suon di pugni?” E a Reggio ci sono anche 13 tassiste donne.

“Detta in maniera molto semplice, abbiamo paura e siamo stanchi. Cosi come sono stanchi e hanno paura utenti e cittadini che ci chiedono da anni e a gran voce: “Come mai voi non dite niente al Comune?”, ai quali rispondiamo che il problema è noto, i personaggi sono sempre gli stessi ma continuiamo ad avere tutti paura. Ci aspetteremmo che chi di dovere tuteli chi opera per il Comune, siamo pur sempre un servizio pubblico”.