ilgiorno.it Milano. La proposta è arrivata, in linea con le previsioni della vigilia. La risposta arriverà tra quindici giorni, ma possiamo già dire ora che sarà affermativa. Anche perché sul tavolo, almeno per il momento, non è mai finito l’argomento più spinoso: l’aumento delle licenze. Il piano A dell’amministrazione per porre rimedio all’assenza cronica di taxi – specie di notte, nei weekend e in occasione di eventi, manifestazioni e fiere – si fonda su due capisaldi, presentati ieri ai delegati delle auto bianche.
Il primo: l’attivazione di un avviso per nuove collaborazioni familiari con turno integrativo, «in modo da incrementare ulteriormente il volume di servizio a parità di licenze attualmente in essere». Oggi, stando ai dati del Comune, le collaborazioni familiari sono 476, di cui 210 con turno unico e 266 con turno integrativo. L’obiettivo è quello di aumentare queste cifre, così da avere più macchine in strada. Il secondo: la razionalizzazione degli attuali turni di servizio «per favorire una migliore distribuzione dell’offerta lungo l’arco delle 24 ore e soddisfare la domanda anche nelle fasce orarie più critiche».
Al momento, il numero complessivo dei turni è pari a 73, ai quali ne vanno sommati altri 46 «integrativi di servizio»: l’idea è quella di ridurli a 45, eliminando quelli utilizzati da meno di venti tassisti, e di concentrarli in tre fasce orarie (mattina dalle 5 alle 15, pomeriggio dalle 12 alle 22 e sera-notte dalle 19 alle 7 del giorno dopo). Nel caso il piano A non dovesse rivelarsi sufficiente a coprire «la quota di domanda che attualmente non è soddisfatta», il Comune valuterebbe «eventuali nuovi interventi e la necessità di nuove licenze».
«Siamo partiti dall’idea che il servizio che stiamo erogando non è all’altezza e le proposte che abbiamo fatto vogliono migliorare l’offerta – il commento dell’assessore alla Mobilità Arianna Censi –. Milano deve rispondere anche a un tema di modernità e innovazione, rispettando sia le persone che lavorano, sia il servizio che bisogna dare alla città». Fatte le proposte e in attesa di osservazioni e suggerimenti, «vedremo come la situazione potrà evolvere e se sarà necessario intervenire ulteriormente». Nicola Palma