repubblica.it Prezzi del carburante sempre più alti, così come quelli dei pezzi di ricambio per aggiustare l’auto quando si guasta o delle revisioni, ed ecco che anche i tassisti, per rifarsi, aumentano a loro volta le tariffe delle corse. Si tratta di un adeguamento Istat. E a risentirne di più sono i viaggi da e per l’aeroporto di Caselle. Se oggi il costo per andare al Sandro Pertini non può superare i 36 euro di tariffa massima partendo dal centro città, a maggio non potrà superare i 40 euro, ben 4 euro in più.
Mentre raggiungere lo scalo piemontese partendo dalla zona ospedali e Lingotto se ora costa 41 euro a maggio arriverà a 47 euro di tariffa massima, ben 6 euro in più di quanto si paga ora. Un piccolo salasso per i cittadini. Ma i rappresentanti dei tassisti sono convinti di avere le loro buone ragioni. E ricordano che si tratta di tariffe massime e che il tassametro può anche far pagare meno. Mentre se dovesse segnare di più per via, per esempio di un incidente o di un traffico molto intenso, il cliente non dovrà dare di più. «La sostanza è però che si tratta di adeguamenti necessariracconta Francesco Dinatolo, presidente provinciale di Confartigianato per la categoria perché anche le nostre spese sono aumentate e quando portiamo l’auto in officina dobbiamo pagare di più che in passato, così come quando andiamo a prenderci un caffè». Anche i costi di benzina e diesel incidono più che in passato, mentre i tassisti che stanno optando per l’auto elettrica devono ammortizzare i costi dell’acquisto. La più efficiente è oggi la Tesla. «Ma il prezzo di una macchina simile si aggira intorno ai 60mila euro», prosegue Dinatolo.
La categoria racconta di guadagnarsi ogni euro per i servizi offerti. Eppure, i cittadini non li comprendono. A leggere su Facebook i commenti sulla categoria, si comprende la distanza tra cittadini e tassisti: c’è chi li considera troppo cari, chi invoca l’arrivo di Uber, chi è convinto che che rispetto ad altre città Torino sia più cara. E ad allarmare è soprattutto il costo del trasferimento verso l’aeroporto. È anche vero che chi vive sotto la Mole può scegliere tra diverse opzioni per raggiungere lo scalo, tutte di certo meno comode. Gli autobus dal Sandro Pertini fanno avanti e indietro verso il centro città per 7 euro a corsa (che dura circa tre quarti d’ora dal centro). E poi c’è il car sharing che ti permette di raggiungere l’aeroporto dalla Ztl centrale con circa 20 euro.
A dicembre entrerà in servizio anche il treno che porterà a Caselle da Porta Susa e viceversa e che dovrebbe costare 4 euro con passaggi ogni 30 minuti. Ma non è solo la tariffa per l’aeroporto che subirà rincari. Ci sarà un aumento generale di tutte le tariffe taxi del 13,3%. «Si tratta di un adeguamento Istat che verrà applicato non sulla parte fissa della tariffa, i 3,50 euro che vengono addebitati per il sol fatto di prendere il taxi, ma della parte variabile in base ai chilometri percorsi e al tempo impiegato per raggiungere la destinazione», racconta Claudio Bontempi, rappresentante dei tassisti della Cna. Secondo la confederazione artigiana i ritocchi all’insù si dovevano fare. «Ricordo che tariffa massima a 40 euro» prosegue Bontempi «significa che se a causa di un incidente resto imbottigliato nel traffico per 3 ore il cliente non pagherà un euro di più di quella cifra. Mentre, viceversa, se in un giorno senza traffico arrivo prima in aeroporto e il tassametro segnerà 33 euro il cliente pagherà 33 euro». Bontempi non ha dubbi, l’importante è essere trasparenti e poi i cittadini decideranno se chiamare o meno. A suo parere non si rischia nemmeno di perdere clientela: «Noi non stiamo mica facendo le cose di nascosto. – conclude – Siamo convinti che la trasparenza paghi e che il cliente capirà».