Caro taxi, arriva il ritocco Istat tariffe aumentate del 13 per cento

repubblica.it Prezzi del carburante sempre più alti, così come quelli dei pezzi di ricambio per aggiustare l’auto quando si guasta o delle revisioni, ed ecco che anche i tassisti, per rifarsi, aumentano a loro volta le tariffe delle corse. Si tratta di un adeguamento Istat. E a risentirne di più sono i viaggi da e per l’aeroporto di Caselle. Se oggi il costo per andare al Sandro Pertini non può superare i 36 euro di tariffa massima partendo dal centro città, a maggio non potrà superare i 40 euro, ben 4 euro in più.

Mentre raggiungere lo scalo piemontese partendo dalla zona ospedali e Lingotto se ora costa 41 euro a maggio arriverà a 47 euro di tariffa massima, ben 6 euro in più di quanto si paga ora. Un piccolo salasso per i cittadini. Ma i rappresentanti dei tassisti sono convinti di avere le loro buone ragioni. E ricordano che si tratta di tariffe massime e che il tassametro può anche far pagare meno. Mentre se dovesse segnare di più per via, per esempio di un incidente o di un traffico molto intenso, il cliente non dovrà dare di più. «La sostanza è però che si tratta di adeguamenti necessariracconta Francesco Dinatolo, presidente provinciale di Confartigianato per la categoria perché anche le nostre spese sono aumentate e quando portiamo l’auto in officina dobbiamo pagare di più che in passato, così come quando andiamo a prenderci un caffè». Anche i costi di benzina e diesel incidono più che in passato, mentre i tassisti che stanno optando per l’auto elettrica devono ammortizzare i costi dell’acquisto. La più efficiente è oggi la Tesla. «Ma il prezzo di una macchina simile si aggira intorno ai 60mila euro», prosegue Dinatolo.

La categoria racconta di guadagnarsi ogni euro per i servizi offerti. Eppure, i cittadini non li comprendono. A leggere su Facebook i commenti sulla categoria, si comprende la distanza tra cittadini e tassisti: c’è chi li considera troppo cari, chi invoca l’arrivo di Uber, chi è convinto che che rispetto ad altre città Torino sia più cara. E ad allarmare è soprattutto il costo del trasferimento verso l’aeroporto. È anche vero che chi vive sotto la Mole può scegliere tra diverse opzioni per raggiungere lo scalo, tutte di certo meno comode. Gli autobus dal Sandro Pertini fanno avanti e indietro verso il centro città per 7 euro a corsa (che dura circa tre quarti d’ora dal centro). E poi c’è il car sharing che ti permette di raggiungere l’aeroporto dalla Ztl centrale con circa 20 euro.

A dicembre entrerà in servizio anche il treno che porterà a Caselle da Porta Susa e viceversa e che dovrebbe costare 4 euro con passaggi ogni 30 minuti. Ma non è solo la tariffa per l’aeroporto che subirà rincari. Ci sarà un aumento generale di tutte le tariffe taxi del 13,3%. «Si tratta di un adeguamento Istat che verrà applicato non sulla parte fissa della tariffa, i 3,50 euro che vengono addebitati per il sol fatto di prendere il taxi, ma della parte variabile in base ai chilometri percorsi e al tempo impiegato per raggiungere la destinazione», racconta Claudio Bontempi, rappresentante dei tassisti della Cna. Secondo la confederazione artigiana i ritocchi all’insù si dovevano fare. «Ricordo che tariffa massima a 40 euro» prosegue Bontempi «significa che se a causa di un incidente resto imbottigliato nel traffico per 3 ore il cliente non pagherà un euro di più di quella cifra. Mentre, viceversa, se in un giorno senza traffico arrivo prima in aeroporto e il tassametro segnerà 33 euro il cliente pagherà 33 euro». Bontempi non ha dubbi, l’importante è essere trasparenti e poi i cittadini decideranno se chiamare o meno. A suo parere non si rischia nemmeno di perdere clientela: «Noi non stiamo mica facendo le cose di nascosto. – conclude – Siamo convinti che la trasparenza paghi e che il cliente capirà».