lanazione.it “Aspettare venti minuti il taxi non va bene. Però nessuno si lamenta di stare in fila un’ora per la schiacciata dell’Antico Vinaio”. Così Marco Del Bene, tassista con 22 anni di lavoro alle spalle, inizia la sua strenua difesa della categoria, ultimamente al centro di polemiche riguardo la carenza dei servizi offerti. “Capisco che non sia accettabile aspettare ore un taxi, ma quando fate le foto alle file di gente in attesa, pensate alle imprecazioni del tassista bloccato nella giungla di Firenze”.
Del Bene accusa, per le recenti difficoltà, il boom di turisti che ha raddoppiato la domanda, ma anche la difficile viabilità della città. “Ieri un mio collega, per arrivare da piazza dell’Unità alla Stazione, ci ha messo 16 minuti. Ci rendiamo conto? Un quarto d’ora per fare duecento metri, è vergognoso. Questo perchè Firenze è un intrico di cantieri e le prime vittime siamo noi tassisiti. Immaginate quanto sia frustrante, mentre sei bloccato nel traffico e il tassametro è fermo, rendersi conto che, in quel tempo, avresti potuto fare tre corse, e non solo una”.
Secondo Del Bene, la criticità del periodo è dovuta ad un afflusso turistico fuori dal comune ed è, quindi, destinata a riassorbirsi. “Non avrebbe senso che il Comune rilasciasse altre licenze. Significherebbe solo macchine in più, dunque più intralcio. A ottobre, tutti si saranno già dimenticati di questo problema”. Del Bene, poi, ci tiene a precisare che i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi dei tassisti nel 2021 (ammontavano, in media, a 5238 euro l’anno per i fiorentini ndr) sono falsate dal momento storico. “Nel 2021 stavamo uscendo dalla pandemia e i nostri guadagni erano a zero. In una giornata di lavoro, il 12 aprile, ho incassato 12 euro. Mi facevo mantenere da mia suocera”.
Anche Claudio Giudici, presidente di 4390 e Uritaxi, è intervenuto sulla questione. “Il problema delle lunghe attese non è dei taxi, ma è un problema di mobilità complessiva della città. Anzi, non è nemmeno una criticità fiorentina, ma nazionale”. Giudici ritiene che sia fondamentale l’intervento del Comune, per rendere più scorrevole la viabilità. “Nardella dovrebbe aprire un tavolo sulla mobilità per arrivare a soluzioni quali: il rafforzamento del trasporto pubblico, ad esempio lasciandolo operativo la notte, l’aumento delle busvie e la flessibilizzazione dei turni dei taxi”.