ilgiorno.it Milano – Solo due mesi fa la Regione Lombardia, a doppia guida Lega-Fratelli d’Italia, ha promosso a pieni voti il servizio offerto dai taxi. Il riferimento è all’ultima indagine Mystery Client, quella che Palazzo Lombardia ripete ogni anno già dal 2013.
Un’indagine che dal punto di vista comunicativo si è rivelata buona pure per giustificare i recenti aumenti delle corse delle auto pubbliche, ritocchi che ci sarebbero stati comunque. Ora, a rompere l’idillio tra centrodestra (lombardo) e tassisti, ecco Daniela Santanché, ministra al Turismo e coordinatrice lombarda di Fratelli d’Italia.
Decisivo è stato un convegno tenutosi al Palazzo delle Stelline di Milano e intitolato, manco a dirlo, “Mete raggiungibili“. Nel raggiungerlo il ministro ha evidentemente riscontrato qualche difficoltà di troppo. Da qui le sue dichiarazioni: “Con l’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente (anch’egli di Fratelli d’Italia ndr) incontreremo tutte le sigle dei taxi perché non ci possiamo permettere che i turisti facciano decine e decine di metri di coda negli aeroporti e nelle stazioni. Questo è il nostro biglietto da visita”.
“Lo dico a Milano – aggiunge e precisa poi Santanché – ma potrei dirlo a Firenze, a Roma o a Napoli. Non è mia competenza, ma a Milano, essendo io coordinatore regionale ed essendo l’assessore ai Trasporti dei nostri, incontreremo le sigle dei taxi”.
La ministra ha infine sottolineato che “è la squadra che vince: Governo, Regione, Comune. Non è possibile dare questo disagio ai nostri turisti, molto spesso stranieri, che arrivano in aeroporto o in stazione e hanno decine di metri di fila per prendere il taxi. Vogliamo capire come si può fare. Nessuna questione ideologica, deve essere una visione che tutte le istituzioni devono avere”.
Dal canto suo Lucente resta cauto: “Santanché ha evidenziato un problema che esiste ed ha fatto bene a farlo. Ha sottolineato, però, che il tema è nazionale, non solo lombardo. E, a tal proposito, voglio far notare che a Milano ci sono cinquemila tassisti, mentre a Roma, città territorialmente molto più estesa di Milano, ce ne sono ottomila. Premesso questo, vogliamo confrontarci con la categoria per individuare le soluzioni più efficaci per migliorare il servizio. Non so se tra queste rientri la liberalizzazione delle licenze né tanto meno l’aumento delle licenze. Credo, invece, che si debba lavorare su una migliore copertura oraria. In alcuni turni lavorano meno tassisti”.