corriere.it Il dettagliato resoconto (confutato dalla controparte) è dei vigili del fuoco della città del Golden gate. I protagonisti di questa vicenda noir andata in scena sulle strade di San Francisco sono i famigerati taxi a guida autonoma Cruise, presunti colpevoli, e un’ambulanza che trasportava un ferito, sicura vittima.
Il servizio rivoluzionario
La premessa è che San Francisco da un anno è città pilota per due progetti di taxi a guida autonoma: Cruise, appunto, gestito da General Motor e Waymo, servizio a cura di Alphabet, la casa madre di Google. Sono oltre 70 i veicoli autonomi che hanno interferito con i soccorritori negli ultimi 16 mesi, secondo il San Francisco Fire Department. Ci sarebbero stati casi di intralcio alle operazioni di spegnimento degli incendi o ai rilievi sulle scene del crimine. E secondo alcuni funzionari della municipalità di San Francisco quella nota sarebbe solo una piccola parte dei casi realmente accaduti.
Il racconto dei soccorritori
Ma torniamo alla nostra storia, raccontata dal New York Times. È il 14 agosto di quest’anno. Due taxi a guida autonoma Cruise sono fermi nelle due corsie di destra di una strada a quattro corsie e a senso unico di marcia nel quartiere di SoMa. Proprio qui viene chiamata un’ambulanza per soccorrere una persona rimasta ferita in un incidente, avvenuto su una delle due corsie libere. La polizia, invece, occupa la quarta e ultima corsia. Dopo aver caricato il ferito, l’ambulanza però non sarebbe riuscita a ripartire: le due auto a guida autonoma non davano cenno di volersi muovere. E qui avviene il ritardo: è stato necessario spostare il veicolo della polizia per permettere ai soccorsi di andare in ospedale.
«Processo» alla guida autonoma
Il paziente, che era stato investito da un’auto, è stato dichiarato morto circa 20-30 minuti dopo l’arrivo allo Zuckerberg San Francisco General Hospital, a circa 2,4 miglia dall’incidente (circa 4 chilometri). E questo perché, secondo i vigili del fuoco, i veicoli senza conducente hanno ritardato il trasporto e l’assistenza medica. Cruise e General Motors, che hanno condiviso con il Nyt un filmato girato dalle telecamere dell’auto, sostengono che uno dei veicoli si sia allontanato dalla scena prima che la vittima fosse caricata sull’ambulanza, mentre l’altro si è fermato sulla corsia di destra fino a quando l’ambulanza non è partita.
La difesa di Cruise
Il filmato mostra anche che altri veicoli, tra cui un’altra ambulanza, sono passati sul lato destro del taxi Cruise. «Non appena la vittima è stata caricata sull’ambulanza, quest’ultima ha lasciato immediatamente la scena e non è mai stata ostacolata» dal veicolo Cruise, ha dichiarato l’azienda in un comunicato. Secondo il filmato, l’ambulanza ha superato il veicolo Cruise fermo circa 90 secondi dopo aver caricato la vittima.
L’attacco dei vigili del fuoco
Il dipartimento dei Vigili del fuoco, per parte sua, ha confermato la ricostruzione inizialmente fornita. Jeanine Nicholson, capo dei vigili del fuoco, ha dichiarato che in questi incidenti «i secondi contano» e che il problema era che i soccorritori non erano in grado di accedere al paziente. «Non ho ancora visto Cruise assumersi la responsabilità di qualcosa», ha detto Nicholson, aggiungendo che è necessario discutere di più sull’utilizzo di questo tipo di veicoli. Aaron Peskin, presidente del Consiglio dei Supervisori di San Francisco, l’organo legislativo della città, ha affermato che, indipendentemente da ciò che ha portato alla morte della vittima, il «totale cumulativo» degli incidenti che coinvolgono le auto senza conducente è allarmante.
Inchiesta ad ampio raggio
Alcuni funzionari della città hanno affermato che questi incidenti sono una piccola quota di tutti i casi che coinvolgono le auto senza conducente. Le aziende, infatti, erano tenute a segnalare alle autorità solo le collisioni e non le altre tipologie di incidenti (come sarebbe quello del nostro caso). E la casistica sarebbe ampia. Da quando è iniziata l’espansione dei servizi di taxi senza conducente – oltre che a San Francisco, circolano già anche nelle strade di Phoenix e Austin. Mentre i test sono iniziati a San Diego e Los Angeles – i veicoli Cruise avrebbero talvolta bloccato il traffico e sarebbero rimasti anche bloccati nel cemento bagnato. Il 17 agosto, un Cruise si è scontrato con un camion dei pompieri. Il giorno successivo, il California department of motor vehicles, che supervisiona la sicurezza dei veicoli autonomi, ha chiesto a Cruise di dimezzare il numero di veicoli in circolazione in città. Il consiglio comunale intende presentare una mozione per una nuova udienza sull’espansione del servizio, ha dichiarato Peskin. David Chiu, l’avvocato della città, aveva precedentemente chiesto un approfondimento alla California public utilities commission, l’agenzia che ha approvato l’espansione del servizio.