firenzetoday.it Ha dato vita a numerose polemiche l’approvazione della nuova normativa che promette di risolvere il problema taxi, presente nel decreto Asset 2023. Soprattutto da parte dei sindaci delle grandi città italiane, Firenze compresa. Stando al decreto si potrà godere di procedure più snelle per avere un aumento del numero di licenze, fino al 20 per cento di quelle già rilasciate. A queste si potranno aggiungere quelle temporanee senza dimenticare la semplificazione per le procedure di rilascio della doppia guida, ovvero lo stesso mezzo guidato in un secondo turno da un altro conducente. Quale via sia la migliore da perseguire, è una palla che passa ai comuni.
“Il decreto è acqua fresca”
Per il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, il decreto non risolverebbe il problema. “Il decreto è semplicemente acqua fresca – sottolinea il sindaco – non porta nessun significativo cambiamento, anzi ci danneggia perché elimina uno degli strumenti che a Firenze abbiamo efficacemente sperimentato come le licenze temporanee (cd licenze ter) che sono state utilizzate con successo nei periodi di picco di domanda. Si tratta di 60 licenze temporanee gestite dalle cooperative di taxi che non potremo più attivare. Il Comune, pur avendo recentemente fatto un bando per 70 nuove licenze, non esclude di poter pubblicare un nuovo bando anche se le nuove norme non saranno di alcun aiuto. Inoltre il decreto non apporta nessuna semplificazione sostanziale se non quella di eliminare un solo passaggio burocratico su una procedura che può durare più di un anno per avere nuove licenze”. Il Comune ha comunque aperto un tavolo con le categorie. “Vi è solo una significativa novità che stiamo pensando di adottare e di cui si sta già discutendo al tavolo aperto dall’assessore Bettarini – continua Nardella – ovvero l’estensione dei turni e degli orari. Visto che questa misura si potrebbe varare in tempi rapidi per venire incontro a un oggettivo aumento della domanda determinato dal boom del turismo e delle attività economiche e sociali, siamo orientati a procedere in questa direzione. Ad esempio, due ore di estensione del turno per ogni auto corrisponderebbe ad un aumento di circa 50 licenze sulla piazza”.
Ieri l’incontro con le categorie
Subito dopo l’approvazione del decreto, c’è stato un incontro tra categorie e comune per cercare di trovare la miglior soluzione possibile. L’opzione di aumentare i turni più che le licenze, è simile all’idea dei tassisti. “È stato un bell’incontro – precisa Milko Signorini del 4242 – e non ci sono guerre tra noi e il Comune. La nostra proposta sarebbe di mettere la doppia guida con maggiorazione del turno da 12 a 14 ore, un modo per aumentare rapidamente il numero delle licenze disponibili”.
Al momento, su 754 licenze a Firenze, circa il 55 per cento sono a conduzione familiare, quindi con più persone che possono guidare lo stesso mezzo. Il restante 45 per cento invece è composto da singoli tassisti. Avallare la doppia guida almeno nel periodo di piena stagione, che nel nuovo decreto vede la possibilità anche a non familiari di guidare lo stesso mezzo, farebbe in pratica aumentare il numero di tassisti a circa 1000. Ovviamente divisi per turno. “L’opzione del bando di concorso per aumentare le licenze è una cosa lunga e onerosa – aggiunge Signorini – visto che per l’ultimo c’è voluto circa un anno e mezzo. La stagione ricomincerà ad aprile, quindi per riuscire a risolvere il problema deve essere una cosa veloce da fare e meno burocratica possibile. Capiamo che c’è una problematica e che nel momento di picco stagionale si creano dei disagi. E ci spiace per la gente a cui capita stare in fila ad aspettare. Vogliamo trovare una soluzione. Giovedì prossimo avremo un nuovo incontro”.
Il 10 ottobre sciopero
Martedì 10 ottobre nel frattempo è stato indetto uno sciopero di 24 ore dei tassisti, fanno sapere dal sindacato Unione Sindacale di Base (Usb) Taxi, specificando che la protesta è stata indetta insieme ad altre sigle sindacali. “La causa è il decreto Asset – scrive il sindacato in un comunicato – un provvedimento Omnibus, quei contenitori minestrone dove la politica c’infila di tutto, predisposto nel periodo estivo con tempo di approvazione contingentati. Inopportuno è la definizione più elegante per questo decreto e ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli enti locali e il governo si rimpalleranno le responsabilità dell’incremento delle licenze senza nessun dato concreto”.