A dire la verità avevo l’intenzione di condurre i lettori di Taxistory nel viaggio allucinante all’interno dei bagni pubblici dell’area polmone taxi di Linate, ma, in un moto di pietoso senso di vergogna, per ora ho preferito limitarmi all’esposizione al pubblico ludibrio dell’ingresso degli inferi latrineschi in oggetto.
Questa specie di gabinetti, o latrine o cessi come vogliamo chiamarli, sono teoricamente riservati ai tassisti. Sono composti da due turche che probabilmente non vengono pulite da… mai e 8 orinatoi in acciaio inox che sicuramente prima di uscire dalla fabbrica tanti anni fa erano lucidi e brillanti, ma che poi… che dire, l’acciaio inox non è marrone, quindi lascio all’immaginazione dell’incauto lettore come possano essere ridotti.
Di fianco i bagni riservati alle gentili signore di cui, ovviamente, non ho l’accesso e che quindi non posso recensire.
Il bello è che Linate ha ricevuto un ambìto premio dall’Airport Council International (Aci), l’associazione che rappresenta 500 aeroporti di 55 paesi europei, proprio quest’anno come “miglior aeroporto d’Europa per le sue tecnologie avanzate e il suo impegno a favore della sostenibilità ambientale“. Tanti politici autoctoni si sono appuntati la medaglia sul petto esibendo questo ambito premio come trofeo personale e di ciò credo che noi meneghini siamo tutti sinceramente contenti ed orgogliosi, ma, ma, ma i cessi dei taxi!
Voglio sperare che questo abbandono al proprio destino di latrina post-apocalittica sia dovuto ad una dimenticanza di chi di dovere (ma poi chi è di dovere? Boh!).
Ringrazio il collega xxx che ha pubblicato su FB la bella foto odierna e mi ripropongo a breve di fare un viaggio all’interno delle toilette per un bel reportage da mal di stomaco. E’ ovvio che se nel frattempo chi di dovere dovesse rimediare alla sbadataggine del “miglior aeroporto d’Europa per le sue tecnologie avanzate e il suo impegno a favore della sostenibilità ambientale” facendo ripulire il luogo in modo che sia ripromosso da cesso post-apocalittico a toilette, il reportage sarà molto più piacevole.
Come diciamo a Milano: Sperèmm!