ASI “Siamo al solito ‘al lupo al lupo’ che va avanti da anni. Ricordate le fantomatiche ronde dei tassisti? Gli sceriffi? Tutte scemenze che hanno avuto il tempo di una notizia, ma che con la realtà non c’entravano assolutamente nulla. Adesso ci accusano di fare i vigili. È vero che, con la sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione ancora una volta ai tassisti italiani, chi opera in dispregio delle normative, oggi ha un motivo in più per preoccuparsi. Rilevo però che alcune rappresentanze ncc non sono per niente preoccupate da questa sentenza, mentre altre invece stanno facendo il loro solito gran chiasso rischiando così di palesarsi come le protettrici di chi lavora fuori dalle regole.
Negli ultimi cinque anni ci sono stati oltre 700 procedimenti di revoca delle autorizzazioni per ncc a cui qualche irresponsabile e spregiudicato rappresentante aveva “garantito” di poter ottenere, a pochi soldi, il titolo autorizzativo di qualche piccolo comune, per poi trasferirsi stabilmente nei comuni di Firenze, di Milano, di Roma, ecc., e di abbandonare definitivamente le comunità per cui invece erano stati autorizzati ad operare. Anche con gli scuolabus, lasciando i bambini a piedi, li abbiamo trovati negli aeroporti. Altro che “mancano i taxi”! Quindi, chi lavora nelle regole, tassisti e ncc regolari, oggi plaudono la giustizia amministrativa e non la denigrano in modo pretestuoso e scomposto. Perché preoccuparsi se si opera nelle regole?”. Così dichiara in una nota, Claudio Giudici, presidente nazionale Uritaxi.