corriere.it Si procede per step con punto d’arrivo nel 2030. Il 2022 è stato l’anno peggiore degli ultimi 5 per la qualità dell’aria. Nel 2023 in media sono entrati 632 mila mezzi al giorno. Molti pendolari entrano in città prima che scatti il divieto. La nuova area pedonale e il dibattito su misure più drastiche.
Il 2022 è stato per Milano l’anno peggiore degli ultimi cinque per la qualità dell’aria, con 91 giorni in cui si è sforato il limite massimo di concentrazione giornaliera di Pm10. L’«aria fuorilegge» che si respira in città ha costretto, in questi anni, l’amministrazione comunale a correre ai ripari, con provvedimenti spesso contestati. Come nel caso della più grande Zona a traffico limitato d’Europa — Area B — che completerà i suoi step il primo ottobre del 2030 quando scatteranno gli ultimi divieti previsti dalla delibera approvata nel 2018 dalla prima giunta di Beppe Sala: quel giorno, a essere banditi saranno tutti i veicoli Euro 6 diesel D_Temp e gli Euro 6 diesel D.
Prima di questa ultima scadenza, però, ce ne saranno altre due, cruciali: dal primo ottobre 2025 sarà vietato l’accesso e la circolazione ai veicoli Euro 3 benzina e agli Euro 6 diesel leggeri A-B-C acquistati dopo il 31 dicembre 2018. E dal primo ottobre 2028 scatterà il bando per gli Euro 4 benzina e gli Euro 6 diesel leggeri A-B-C acquistati entro il 31 dicembre 2018.
Dopo il 2030, dunque, a poter superare i 188 varchi cittadini saranno, in sostanza, solo i mezzi a benzina. Ad oggi, i divieti in corso prevedono l’impossibilità di entrare e circolare in città dalle 7.30 alle 19.30 dal lunedì al venerdì con mezzi in classe fino ai diesel Euro 5. Tuttavia, nonostante la Ztl sia attiva dal 2019, il numero degli ingressi a Milano dall’hinterland resta ancora alto: nel corso del 2023, i dati forniti dall’Agenzia mobilità ambiente e territorio (Amat) rivelano che ogni giorno, in media, entrano nel capoluogo lombardo 632 mila mezzi. Questo perché molti dei pendolari che devono venire a Milano per studio o lavoro entrano in città prima che scatti il divieto alle 7.30 del mattino, bypassando dunque anche la possibilità di ricevere una multa (che, peraltro, potrebbe essere salata visto che va dai 163 ai 658 euro e, in caso di recidiva nel biennio, c’è anche la sospensione della patente da 15 a 30 giorni).
Il futuro di Area C
Se Area B rappresenta il primo ostacolo per chi vuole raggiungere Milano, un secondo è Area C — il fu Ecopass di morattiana memoria —, ovvero una zona a traffico limitato, attiva dalle 7.30 alle 19.30, a presidio del centro cittadino e attiva dal gennaio 2012. A differenza di Area B, superare le telecamere di Area C è più facile: basta pagare un ticket. Che dal primo ottobre scorso, per la prima volta, è stato aumentato e costa il 50% in più: per le auto è passato dai 5 ai 7,5 euro, mentre per i veicoli di servizio da 3 a 4,50 euro. E sempre dal primo ottobre di quest’anno l’ingresso è vietato agli autoveicoli per il trasporto cose e per gli autobus con alimentazione Euro 2/II benzina, Euro 0-4/IV diesel con Fap, Euro 5 diesel e Euro V diesel senza Fap e con Fap e particolato > 0,01 g/kWh (classe inferiore a Euro VI). Nei prossimi anni, però, anche Area C — dove entrano in media 90 mila veicoli al giorno — andrà incontro a nuovi divieti.
La prima scadenza è il primo ottobre 2024 quando non potranno accedere i veicoli Euro 3 benzina e Euro 6 diesel A-B-C acquistati dopo il 31 dicembre 2018. Tre anni dopo, cioè a partire dal primo ottobre 2027, sarà il turno dei mezzi Euro 4 benzina e dei Euro 6 diesel A-B-C acquistati prima del 31 dicembre 2018. Ulteriore step per bandire gli accessi è previsto per il primo ottobre del 2029, quando non sarà consentito l’accesso ai veicoli motorizzati Euro 6 diesel D_Temp e agli Euro 6 diesel D.
Infine, l’ultimo stop scatterà il primo ottobre 2030 e riguarderà gli Euro 5 benzina. Differenti le scadenze per le vetture dei residenti: dal primo ottobre 2025 saranno vietati gli Euro 3 benzina e gli Euro 6 diesel A-B-C acquistati dopo il 31 dicembre 2018; nello stesso giorno di tre anni dopo (primo ottobre 2028), le auto dei residenti che sono Euro 4 benzina e Euro 6 diesel A-B-C acquistate prima del 31 dicembre 2018 non potranno accedere. Infine, l’ultimo divieto scatterà dal primo ottobre del 2030 e colpirà gli Euro 6 diesel D_Temp e gli Euro 6 diesel D.
Il quadrilatero dei pedoni
Non ci sono però solo i divieti delle due principali Ztl in calendario. Nel primo semestre del prossimo anno — così come annunciato dal sindaco Beppe Sala — sarà chiuso al traffico privato il centro, in particolare «il Quadrilatero allargato a corso Matteotti, via Case Rotte fino a via Manzoni. In corso Venezia, all’incrocio con via Senato, ci saranno delle telecamere che registrano i passaggi — ha spiegato il primo cittadino —. Le macchine private non potranno entrare a meno che siano macchine di residenti che hanno il garage o quelle di chi va nei parcheggi sotterranei». Vicino agli ingressi, ci saranno «altre telecamere che rileggono la targa e annullano la potenziale multa». Questa iniziativa potrebbe essere il preludio a un provvedimento ancora più stringente che si è intravisto, nei mesi scorsi, in una delibera approvata dal Municipio 1. Che prevederebbe la possibilità di «limitare l’accesso al centro storico permettendo l’ingresso in Area C solo ai residenti (nella ztl, ndr) o ai mezzi di distribuzione in determinate fasce orarie».
Il che significa che in centro a Milano, a partire dalla fine del 2024, potrebbe entrare solo chi vi ha la residenza. Per tutti gli altri — dai corrieri ai furgoni passando per i mezzi adibiti alle consegne — serviranno nuovi orari, cioè una «limitazione con privilegio notturno». Un provvedimento che ha scatenato un vortice di polemiche, sedato dall’assessora alla Mobilità Arianna Censi che ha rassicurato: «Non è all’ordine del giorno». Ma chissà che non possa diventarlo tra qualche tempo.