ilgiorno.it L’appello di Taxiservice, Uritaxi e Ugl ai colleghi: “Contributo di 25 euro per difendere il nostro lavoro“. Nel mirino dei sindacati il prezzo delle nuove autorizzazioni e gli sconti su mezzi per disabili e notturni.
I tassisti tornano sulle barricate contro il Comune. E si fa sempre più concreta l’ipotesi di un’azione legale contro il bando che verrà lanciato a breve per emettere 450 licenze. Al di là della scelta di incrementare il numero di auto bianche in circolazione per ricucire il gap tra domanda a offerta, i conducenti hanno contestato sin dall’inizio l’iter decisionale che ha portato a fissare a 96.500 euro la cifra delle nuove autorizzazioni e gli sconti previsti per alcune tipologie di servizio.
I primi a muoversi sono stati i rappresentanti di Taxiservice Milano Elite, Uritaxi e Ugl, che nei giorni scorsi hanno lanciato una colletta tra i colleghi, in vista di una possibile causa: “Siamo chiamati ancora una volta a tutelare il servizio e il nostro lavoro – si legge nel volantino –. Abbiamo dato mandato al nostro studio legale di valutare le prime azioni da intraprendere a tutela della categoria. Il percorso burocratico potrebbe essere complesso e costoso, pertanto chiediamo supporto a tutti i tassisti milanesi” con un contributo minimo di 25 euro. La cifra può essere versata tramite bonifico al conto corrente di Taxiservice o ai banchetti allestiti ai posteggi della Centrale e di Linate. I delegati avrebbero già raccolto alcune migliaia di euro. Nei prossimi giorni, anche altri sindacati potrebbero scegliere la strada del ricorso giudiziario, anche perché i tempi sono stretti. Lo scorso 5 dicembre, come anticipato ieri dal Giorno, l’Autorità di regolazione dei trasporti ha dato l’ultimo via libera al Comune, ritenendo “ragionevole” il calcolo che ha portato l’amministrazione a fissare a 86.829 euro il costo di ognuna delle 450 nuove autorizzazioni da mettere a bando, raccomandando di descrivere meglio le regole e i vincoli su mezzi per disabili e turni notturni che hanno spinto Amat ad aumentare la cifra a 96.500 euro (quasi certamente quella definitiva).
Gli esperti di mobilità sono partiti da una stima del valore medio delle compravendite delle licenze in circolazione: in mancanza di dati ufficiali, la ricognizione degli annunci pubblicati sui portali web di categoria (Assotaxi, InTaxi, Milanoradiotaxi e 8585) ha individuato la cifra di 160mila euro. Da lì è partita un’ulteriore elaborazione matematica, che ha tenuto conto degli sconti che Palazzo Marino intende accordare a chi si impegnerà a svolgere il servizio per disabili (20%) e a chi accetterà di fare il turno di notte per 5 anni (30%). Risultato: il prezzo “giusto” è 96.500 euro. Proprio su questi aspetti, già messi nero su bianco nella delibera di Giunta del 9 novembre, si stanno concentrando i sindacati, che li reputano non rispondenti ai criteri introdotti dal Dl Asset.