daicollifiorentini.it L’uomo ha riferito che stava rientrando a casa al termine del turno di notte quando, in viale degli Olmi, è stato avvicinato da un giovane seguito da altri due. “Sembrava che volesse chiedere un’informazione e ho abbassato il finestrino – ha spiegato -, quando mi sono accorto che aveva in mano un qualcosa di metallo. Ho intuito il pericolo e ho accelerato. Il ragazzo si è aggrappato al finestrino e temendo per la sua incolumità ho rallentato. Ma lui ha iniziato a prendere a pugni me e il volante, cercando di afferrare il mio cellulare. Ho perso il controllo del taxi e sono finito contro un palo della luce”.
Il tassista ha quindi chiamato il 112.
“Nel frattempo – ha aggiunto – gli altri due ragazzi si sono avvicinati e armati di un coltello hanno cercato di prendermi il portafoglio, senza riuscirvi”. Un collega è intervenuto in soccorso e ha messo in fuga gli aggressori, suonando il clacson e accendendo i fari. “Senza di lui, non sarei qui a raccontarlo”, ha detto ancora. Sul posto sono intervenute la polizia e una pattuglia della municipale. Nel pomeriggio il tassista è andato a denunciare l’aggressione in questura.
Nel mentre la manifestazione dei tassisti in Piazza della Signoria, sotto Palazzo Vecchio: oltre un centinaio di tassisti si sono radunati in presidio sul lato della fontana del Biancone e hanno esposto un grande striscione con scritto ‘Tassisti Firenze’. Una delegazione, con rappresentanti delle due cooperative dei taxi fiorentini, è entrata in Palazzo Vecchio per incontrare gli assessori Giovanni Bettarini e Benedetta Albanese. Alle Istituzioni i tassisti hanno rivolto la seguente richiesta:
«Alle Cascine c’è un problema sicurezza, ormai è evidente, ma non è purtroppo di immediata soluzione e non è locale. Si deve guardare ben più alto, a chi ha a che fare con le politiche di accoglienza indiscriminate. Non è un pregiudizio razziale o etnico. Semplicemente le persone non possono stare senza lavorare. Chi non lavora e non guadagna delinque e ciò porta i cittadini ad avere paura e, questo sì, a generare forme di razzismo. Alla Cascine, nello specifico, c’è bisogno di un presidio costante di cui si dovrebbe far carico probabilmente anche il governo nazionale», è quanto dichiara Claudio Giudici, presidente 4390 Taxi Firenze e presidente nazionale Uritaxi. «Il nostro collega è stato fortunato e non sarebbe qui a raccontarci i fatti se non fosse sopraggiunto nel frattempo un altro collega, inducendo alla fuga i balordi».
Sempre nel pomeriggio di ieri una delegazione di tassisti è stata ricevuta in prefettura. Maggiore attenzione alla sicurezza dei tassisti e attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo sono le richieste avanzate. Il prefetto Francesca Ferrandino ha annunciato che “a stretto giro sarà convocato un tavolo per affrontare gli argomenti emersi, individuando le modalità operative d’intervento“.
Queste le parole del tassista aggredito: “La sicurezza non penso debba essere io a doverla chiedere. Io sto fuori dieci ore al giorno a lavorare e penso di pretenderla la sicurezza”, ha dichiarato la vittima dell’aggressione che alle istituzione ha raccontato quanto accaduto. L’uomo ci tiene a precisare che: “Non c’è stato nessun ritardo nei soccorsi. Ho semplicemente detto che la polizia municipale e’ arrivata dopo 10-15 minuti, io in quella situazione di stress che non auguro a nessuno di provare non so quantificare ma per me non era eccessiva attesa. Gli interventi sono stati tempestivi, puntuali e efficaci“.
Insieme all’uomo, agli incontri, secondo quanto si apprende, hanno partecipato i vertici delle cooperative di tassisti fiorentini Cotafi e Socota, una rappresentanza di Uritaxi, Ugl, Cgil, Sitafi e Confartigianato. Presente anche un altro collega del 52enne che quale mese fa era stato aggredito da un Ncc abusivo.