ilgiorno.it Il Comune di Milano è pronto a pubblicare il bando per le nuove licenze taxi. “Stiamo definendo le ultime questioni, partirà nel giro di pochi giorni”, fa sapere l’assessora alla Mobilità Arianna Censi. Con ogni probabilità, all’inizio della prossima settimana, scatterà la procedura per 450 autorizzazioni, al prezzo di 96.500 euro l’una calcolato da Amat e approvato dall’Authority dei Trasporti.
Gli sconti previsti
Un terzo delle licenze avrà un costo scontato: le 50 destinate a chi metterà a disposizione veicoli per il trasporto disabili avranno una decurtazione del 20%, mentre altre 50 avranno uno sconto del 30% e saranno destinate a chi accetterà di svolgere per cinque anni i turni nelle fasce orarie e giornaliere più complicate sul fronte delle chiamate inevase (notti e weekend); altre 50, infine, costeranno il 40% in meno e saranno riservate a chi accetterà entrambe le condizioni (trasporto disabili e turni).
L’accelerazione
Sull’intera procedura pendono due ricorsi al Tar presentati da sindacati e singoli tassisti. In un caso, i ricorrenti hanno chiesto la sospensiva della delibera con cui la Giunta ha messo nero su bianco le linee-guida del bando. A metà febbraio, i giudici amministrativi hanno rinviato la decisione al 16 aprile, allungando così di due mesi i tempi della decisione. A quel punto, l’amministrazione si è trovata davanti a un bivio: attendere il verdetto del Tribunale per evitare stop-and-go o andare avanti comunque per non rallentare le operazioni. Il dato è tratto: si va avanti senza aspettare la sentenza. “Credo sia corretto proseguire nell’attività amministrativa, altrimenti ogni ricorso potrebbe rappresentare uno stop”, prosegue Censi. L’obiettivo dichiarato del Comune è quello di ridurre la forbice tra la domanda crescente di auto bianche e l’offerta spesso deficitaria, spesso in alcuni momenti della settimana.
Il sindaco Sala
“Siamo ancora un po’ incagliati per un ricorso che abbiamo, però stiamo spingendo: stiamo andando avanti”, aveva anticipato in mattinata il sindaco Giuseppe Sala proprio sulle nuove licenze. Dopo aver motivato la scelta di privilegiare la strada del decreto Asset rispetto alla procedura normale che prevede il via libera della Regione Lombardia (“Ha sempre detto di no a nuove licenze”), il primo cittadino ha aggiunto: “Capisco, e a volte vedo, che durante il giorno c’è ancora una fila di taxi che stanno aspettando di lavorare. Umanamente li capisco, ma sono tante le chiamate inevase, checché loro ne dicano, e oggettivamente la sera c’è una penuria di taxi che penalizza tanti settori della città”.