ilmessaggero.it Un bando progettato sette anni fa, realizzato poi nel 2018, sospeso in via cautelare l’anno seguente e “scongelato”, forse definitivamente, nelle scorse ore. E’ stato un iter lungo sette anni quello che ha riguardato il concorso per il rilascio, da parte dell’ente di piazza Roma, delle sei licenze Ncc. Sei posti per esercitare il servizio di noleggio con conducente, un bando a cui presero parte quasi un centinaio di persone e che finalmente vede la luce. Il comune di Aprilia, infatti, a seguito della sentenza del Tar del Lazio del 27 marzo scorso, che ha annullato il decreto del ministero dei trasporti e delle infrastrutture numero 86 del 20 febbraio 2020, con la quale il bando veniva di fatto sospeso e le nuove autorizzazioni “congelate”, ha riattivato la graduatoria definita nel 2018.
All’epoca quarantacinque persone risultarono ammesse al bando. L’ente comunale assegnò dei punteggi ai diversi candidati in base ad una serie di requisiti (tra i quali il punteggio autovettura e gli anni di servizio già svolti) e stilò la graduatoria provvisoria. Poi, nel 2019, il primo stop da parte del ministero che antepose il rilascio delle nuove autorizzazioni alla creazione di un registro informatico nazionale degli Ncc da realizzarsi entro un anno. A quel punto l’ente è stato “costretto” a sospendere in via cautelare il rilascio delle autorizzazioni. Nel 2020 qualcosa sembra sbloccarsi grazie all’istituzione del registro ma è ancora una volta il Mit a bloccare tutto. Nei fatti, quel registro non ha poi mai visto luce. A resuscitare il vecchio bando è stato allora il Tar del Lazio che ha annullato i precedenti decreti ministeriali con una sentenza emessa nel marzo scorso. Secondo i giudici infatti vi è stato un indebito prolungamento della fase di moratoria legale al rilascio di nuove autorizzazioni che il legislatore aveva fissato nel termine di un solo anno per permettere l’istituzione di un registro nazionale degli Ncc.
«L’illegittimo operato ministeriale – si legge nella sentenza – ha spiegato una efficacia pregiudizievole nella sfera giuridica dei ricorrenti, determinando in sostanza, alla luce del complessivo impianto normativo, una estensione indebita e ad libitum del periodo di moratoria legale relativo al rilascio di nuove autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività di Ncc (…) la protrazione di tale regime per un periodo di gran lunga superiore a quello originariamente previsto dal legislatore (cinque anni a fronte di uno) e senza che vi siano valide ragioni, neppure di ordine tecnico, che giustifichino il perdurare di tale situazione, rende la misura introdotta dal decreto ministeriale oggetto di impugnazione incongrua, non proporzionata, irragionevole e arbitraria, rendendola completamente sganciata dal perseguimento di un fine di utilità sociale».
«Nei prossimi giorni – commenta l’assessore alle Attività Produttive Carola Latini – il Suap contatterà le sei persone che avevano ottenuto le licenze. Verificheremo con gli uffici se ci sono ancora i requisiti richiesti sette anni fa e se sono ancora interessati a svolgere questo servizio».