Il potere delle multinazionali minaccia i taxi

veneziaradiotv.it La sfida delle piattaforme digitali nel settore dei taxi
Questo accade perché il numero di mezzi in circolazione nel Veneto è aumentato del 40%, o meglio le cooperative Radio Taxi della Regione si sono fatte più attente alla domanda. Ma il sistema rischia di saltare ugualmente, colpito dallo tsunami delle piattaforme digitali, sempre più cliccate in rete. A chi sostiene di apprezzare il servizio on-line, il mondo Radio Taxi risponde accendendo una lampadina d’allarme. L’ha fatto in un convegno il 10 maggio a Mestre.

Gabriele Stevanato, Presidente Radio Taxi Veneto: “La tariffa cambia in base alle situazioni: se c’è tanta necessità la tariffa va altissima, se c’è poca necessità la tariffa va bassa. Quindi, l’utente, sì è vero che lo vede a quel momento, ma oggi potrebbe pagare 10 volte tanto quello che ha pagato ieri.” “Un caso emblematico è stato durante gli attentati di Sydney che la tariffa di Uber è aumentata di 400 volte. I tassisti di Sydney, invece, portavano via la gente che scappava dai luoghi e degli attentati gratuitamente. Noi chiediamo che ci siano delle regole precise che vengono rispettate, altrimenti vogliamo avere anche noi le stesse regole.”

La lotta contro la disumanizzazione del lavoro nel settore
È una questione di tariffe e di servizio, non di modalità di chiamate, dato che anche i Radio Taxi possono essere prenotati con un click sul telefono. In ballo c’è la disumanizzazione del lavoro ed è per questo che è stato proclamato uno sciopero della categoria il 21 maggio, dopo che il Governo ha incontrato un rappresentante della multinazionale Uber e non è trapelato il contenuto dell’incontro. Chi non aderisce, come la Confartigianato, punta a chiedere l’appoggio della politica.

Alessandro Nordio, Vicepresidente Confartigianato Taxi: “Gli algoritmi si regolano e si affrontano in modo opportuno. Oggi l’algoritmo riesce a individuare i desideri dell’individuo quindi a condizionare, nell’ambito del nostro servizio, la domanda e quindi l’offerta soffre di questo individualismo.”

I rischi della pressione delle multinazionali
Il rischio dietro l’angolo sono le pressioni quasi irresistibili se fatte da potenti multinazionali, le stesse che stavano facendo saltare la direttiva europea, una legge vincolante anti-algoritmi approvata in marzo, quasi in scadenza di mandato.

L’europarlamentare Elisabetta Gualmini parla di cose mai viste a Strasburgo: “Queste multinazionali hanno fatto molte pressioni e dietro di loro ci sono interessi economici milionari. Tramite lobbisti sparsi un po’ dappertutto nel Parlamento Europeo chiaramente le pressioni tramite telefonate, email e offerte di pranzi per poter bloccare questa direttiva.”