I tassisti scendono in piazza: “La riforma sarà un problema per fiorentini e turisti”

firenzetoday.it Il 21 maggio i tassisti fiorentini e italiani incroceranno le braccia. Dopo la fumata nera con cui si è concluso l’incontro dei giorni scorsi col ministero di Imprese e Made in Italy infatti, i sindacati di categoria hanno proclamato uno sciopero nazionale per martedì 21 maggio dalle 9 alle 22. L’ipotesi di aumentare il numero di auto in servizio unite all’incontro del ministro Adolfo Urso con i vertici di Uber sul quale “non è stata fatta chiarezza” come avevano scritto in una nota congiunta le varie sigle sindacali, sarebbero il succo del problema.

Cosa cambierebbe
“Il cittadino deve essere consapevole del fatto che in un mercato non si può consentire che ci siano due operatori sottoposti a regole diverse – sottolinea Claudio Giudici, presidente di Uritaxi – quindi se si apre agli Uber e altre multinazionali che vanno a tariffa libera, anche i taxi chiederanno di fare lo stesso. In queste sere si è visto che per andare in aeroporto si andava dai 100 ai 150 euro se si chiamava un Uber. A noi va bene, nel caso ci adeguiamo”.

Uber o altri servizi che potrebbero subentrare, non avrebbero – rispetto ai taxi – tariffe concordate coi comuni. “Noi siamo un servizio pubblico con garanzie e tariffa decisa – precisa Giudici – non scegli quali servizi fare. Li fai tutti, anche quelli meno remunerativi. Gli Ncc a cui si appoggerebbe ad esempio Uber, che non ha auto ma è una società di trasporti come sentenziato dalla giustizia europea nel 2017, non hanno questi obblighi. È evidente quindi che il principio delle stesse regole in stesso mercato è palesemente violato. In Danimarca si è aperto alla possibilità facendoli operare con le regole dei taxi anche per garanzia dell’utenza. E Uber se n’è andata. Il cittadino deve capire che se passa questo modello a noi va benissimo. Ma succede quello che è successo a New York”.

L’esempio di New York
A New York sarebbero aumentati i prezzi. “Prima della pandemia la tariffa per un taxi dall’aeroporto JFK a Manhattan era di 45 dollari – ricorda Giudici – visto che Uber la faceva 150 e i tassisti hanno protestato, l’amministrazione newyorchese dopo le proteste dei tassisti ha concesso di far alzare le tariffe. Ora costa 90 dollari. Si decanta sempre la bellezza di questo modello però se vai a Brooklyn e chiami il taxi, non lo trovi. Perché sei fuori dalla crema del lavoro che è a Times Square e Broadway. Se non ci sono vincoli, il grosso va tutto lì. Si sceglie in rapporto costi-benefici cosa è più remunerativo. Se vogliono questo, ci guadagneremmo anche noi: non c’è problema”.

Cosa cambierebbe per i cittadini
Quindi, se si adeguasse agli altri eventuali nuovi operatori sul mercato e in base al fatto che un tassista potrebbe scegliere, se questo venisse chiamato da una persona dall’altra parte della città per fare un chilometro, questa potrebbe scegliere di non farlo.

“Esatto. Questo sarà il dramma – osserva Giudici – Perché è evidente che a Careggi nell’orario di punta non ci vorrà più andare nessun tassista. C’è un tal traffico che poi dopo a venir via non è remunerativo. Si starà tutti belli appollaiati per il centro a fare le corse stazione-centro, centro-stazione che sono quelle che rendono di più. Quindi le zone limitrofe si scopriranno completamente. Sono dinamiche già viste”.

Il problema abusivismo
Le nuove leggi, stando ai tassisti, non combatterebbero l’abusivismo. “Quello che rischia di consentire il governo se porta a compimento le leggi come le sta scrivendo – commenta Giudici – è che invece di combattere, come richiesto dalla Corte Costituzionale, le forme diffuse di abusivismo presenti nel settore e quindi marcare le differenziazioni tra taxi e ncc, queste si assopiscono in modo definitivo. Di fatto non si capirà più se siamo di fronte a un taxi o Ncc. Lo capiremo soltanto per il fatto che il taxi ha una tariffa regolamentata mentre gli Ncc no. A quel punto, come si suol dire, i tassametri andranno in Arno o nel Tevere, si opererà come loro a tariffa libera e si vedrà chi la vince”.

Lo sciopero vedrà comunque garantite alcune corse. “Faremo servizi per disabili, over 75, donne incinte – assicura Giudici – le cosiddette fasce deboli, per cui è obbligatorio avere un contingente. È evidente poi che se le richieste saranno tante, un po’ di difficoltà ci saranno”.