Il Consiglio di Stato respinge il ricorso dei tassisti: a Milano arriveranno nuovi taxi

milanotoday.it Nuova battuta d’arresto per i tassisti di Milano. Dopo che il Tar della Lombardia aveva respinto la richiesta di sospensione del bando sulle licenze aperto dal Comune, l’associazione taxi si era rivolta al Consiglio di Stato che oggi ha respinto a sua volta le richieste. I giudici di Palazzo Spada hanno fatto sapere che “in relazione ai profili di periculum, che l’interesse invocato dagli appellanti ha carattere essenzialmente economico, e come tale è da reputare subvalente rispetto a quello richiamato dall’amministrazione in relazione alla procedura”, si legge nella sentenza che respinge l’appello condannando l’associazione dei tassisti: “La parte appellante alla rifusione delle spese del presente appello cautelare, liquidandole nella misura di complessivi 3mila euro oltre accessori di legge, in favore dell’amministrazione costituita”.  Il Comune di Milano, a questo punto, procederà con una seconda gara dopo quella di marzo le licenze con l’obiettivo ultimo di introdurre in città almeno altre mille auto.

Le nuove licenze
Durante una delle sue dirette Instagram, il sindaco di Milano Beppe Sala aveva annunciato l’intenzione di bandire una nuova gara arrivando a 971, massimo consentito dalla legge del 2023.  “Siamo determinati a far sì che entro fine anno ci siano 450 taxi in più e confermiamo la vostra la nostra volontà di arrivare quasi a mille, per la precisione a 971, che sono ammissibili attraverso una seconda gara che avvieremo appena finita la prima: l’abbiamo spezzata in due perché volevamo vedere che cosa sarebbe successo e, considerati anche i ricorsi, ritengo che abbiamo fatto bene”, aveva detto il sindaco.

Le licenze hanno un valore di 96.500 euro (fissato dall’Autorità di regolazione dei trasporti), anche se per chi si impegna a trasportare disabili e/o a esercitare i turni festivi e notturni per 5 anni sono previsti sconti. L’intero ricavato verrà “girato” ai tassisti già operanti, come prevede la legge.