Roma: Taxi, ecco gli aumenti: tariffa minima di 9 euro (12 nei feriali), più 15% a scatto. L’Authority: «Servono più licenze»

roma.corriere.it Almeno 9 euro nei giorni feriali e 12 nei festivi. E un 15% di aumento per la tariffa chilometrica T1, quella base, che passerà da 1,14 a 1,31 euro a scatto. Ecco quanto costerà, al minimo, salire su un taxi a Roma in base al piano elaborato dal Campidoglio. Nell’ultimo parere richiesto dal tavolo a lavoro sulla stesura del programma che, in teoria, entro l’inizio del Giubileo dovrà aumentare l’efficienza del servizio eliminando le code degli utenti agli stalli, l’Autorità di regolazione dei trasporti dice sì alla tariffa minima pur precisando che «costituisce di fatto un limite alla fruizione del servizio pubblico di taxi da parte degli utenti economicamente più deboli».

«Mille licenze sono poche»
Però solleva dubbi sulla decisione del Comune di emettere mille nuove licenze, misura studiata dai tecnici capitolini in confronto con i sindacati di categoria per coprire il fabbisogno: l’Authority in sostanza dice che mille vanno bene ma solo «in una prima fase», perché di licenze ne servono più delle «2.330» che stima il Comune, ovvero il 30% in più rispetto alle 7.715 attuali in base a un calcolo che tiene conto delle richieste inevase. Che, nel 2023, ammontano a «oltre 4 milioni», cioè il 30,26% del totale di richieste pervenute ai tassisti: su tre taxi, uno non risponde alla chiamata. Motivo per cui, secondo l’Authority non solo è necessario arrivare a 2.330 licenze in più che, sommate alle 7.715 attualmente attive, porterebbero il contingente di auto bianche sulle strade della Capitale a 10 mila unità. Ma bisogna fare di più, le auto potrebbero non bastare. Anzi, il quadro potrebbe complicarsi visto che, a fronte di un numero di auto sempre insufficiente, si aumentano le tariffe con l’introduzione di un inedito: la tariffa minima. Che a Roma sarà di 9 euro per i giorni feriali e 12 per i festivi, con effetto «aggravio per le corse con percorrenze fino a 2-3 km», e invito a «Roma Capitale a non differenziare la corsa minima in base al ciclo giornaliero dei servizi (feriale, festivo, notturno)». Perché così i taxi sarebbero più costosi per le fasce «economicamente più deboli» e sempre pochi.

Il confronto con le altre città europee
Se infatti, nel motivare le mille licenze, il Campidoglio scommette sul contestuale incremento dei mezzi pubblici e sull’aumento della capacità di monitorare (attraverso la connessione dei gps sulle auto, ma i tassisti rifiutano categoricamente) la distribuzione dei taxi in giro per la città, il Garante dei trasporti non nasconde le perplessità su tale strategia. E mette in fila i numeri di capitali europee dello stesso rango di Roma: «A Londra operano 15.130 taxi con 18.297 autisti», «a Madrid il servizio taxi conta un contingente di 15.776 licenze di cui 15.553 attive, mentre a Parigi si rilevano 17.636 licenze». Così, in base a questi dati, «le evidenze fornite da Roma Capitale a supporto dell’adeguatezza dell’incremento del contingente proposto non possono intendersi definitive e pertanto le 2.330 licenze previste quale ampliamento dell’attuale contingente sono da considerarsi, cautelativamente, come una stima per difetto del fabbisogno reale». Ne servono ancora parecchie di più, insomma. Più o meno il triplo rispetto alle mille che il Campidoglio intende rilasciare entro l’inizio del Giubileo.

L’ok dell’Autorità trasporti
Nonostante ciò, seppure derubricato a buon inizio, c’è il «parere favorevole» all’iniezione di nuovi taxi in circolazione in città, ma a patto che ci siano più auto attrezzate al trasporto disabili. Al momento sono una trentina, col nuovo accordo il Comune punta a metterne 150 su strada. Ancora poche per l’Authority che invita il Campidoglio a verificare in profondità le esigenze del territorio e, nel caso, ad «adeguare una parte più consistente dell’intero contingente» al trasporto di passeggeri su sedie a rotelle. Magari usando le leve di sconti e incentivi. Ad oggi Roma Capitale intende rilasciare 850 licenze ordinarie a 73 mila euro ciascuna, insieme a 150 licenze taxi vincolate al trasporto disabili che beneficiano di uno sconto del 20% rispetto a quelle ordinarie (dunque 58.400 euro). Secondo il Garante sono necessarie più auto in grado di trasportare sedie a rotelle: serve uno sconto maggiore per «renderle più attrattive ai candidati tassisti».