ilgiorno.it La prova per aspiranti conducenti si concentrerà su Codice della strada, inglese e toponomastica. Un terzo delle nuove autorizzazioni messo a bando a prezzo scontato per trasporto disabili e notti. Dei 712 candidati, solo in nove sono stati esclusi dalle verifiche preliminari: quattro avevano l’iscrizione al ruolo fuori dalle province del bacino aeroportuale lombardo, mentre gli altri cinque erano già titolari di una licenza. Gli altri 703 parteciperanno alla prova scritta, primo step di una procedura che porterà 450 di loro ad acquisire una delle licenze messe a bando dal Comune per rinforzare la flotta di auto bianche in circolazione e ridurre il gap tra domanda e offerta. “Sono molto soddisfatta da questi numeri – fa sapere l’assessora alla Mobilità Arianna Censi – che dimostrano quanta attenzione ci sia per questa professione. La grande adesione, sebbene un maggiore sforzo per gli uffici, ci conferma di aver fatto la scelta giusta per garantire ai milanesi nuovi taxi per la fine dell’anno”.
Il test andrà in scena dopo l’estate e si comporrà di domande sul Codice della strada e sulla normativa in materia di trasporto pubblico non di linea, nonché di quesiti sulla lingua inglese e sui luoghi più rinomati all’ombra della Madonnina. Chi otterrà 21 punti su 30 sarà considerato idoneo e finirà in una graduatoria valida per tre anni: in caso di pari merito, la minore età anagrafica, il numero di figli a carico e un’eventuale esperienza precedente come collaboratore familiare di un altro padroncino serviranno a scalare la graduatoria. Entro i successivi due mesi, il tassista in pectore dovrà versare il prezzo della licenza; e ne saranno dati altri due per presentare la documentazione “comprovante la disponibilità dell’autovettura”.
A iter completato, il conducente avrà novanta giorni per iniziare il servizio al volante di un’auto bianca. Se tutto andrà secondo programma, la flotta che attualmente conta 4.855 macchine sarà potenziata tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, a 22 anni dall’ultima volta. La risposta di Palazzo Marino alla lamentata carenza di veicoli si fonda sul decreto Asset, che l’estate scorsa ha dato la possibilità ai Comuni capoluogo di indire bandi per incrementare fino al 20% il numero di taxi in circolazione. L’amministrazione avrebbe potuto arrivare fino a 971, ma ha scelto di fermarsi inizialmente a 450 per poi salire fino alla quota-limite in un secondo momento.
Un terzo delle nuove autorizzazioni avrà un costo ridotto rispetto a quello standard di 96.500 euro: chi sceglierà di guidare un veicolo per trasporto disabili dovrà pagare “solo” 77.200 euro (-20%), mentre chi accetterà di coprire per 5 anni i turni più critici sul fronte delle chiamate inevase (picco del 30% nelle notti del weekend) avrà diritto a una decurtazione del 30% (67.550 euro); coloro che soddisferanno entrambe le condizioni verseranno 57.900 euro (-40%). I proventi delle licenze (39 milioni) verranno divisi tra i tassisti oggi in attività, che dovrebbero incassare 8mila euro a testa. Nicola Palma