Taxi, aumenti tariffe fino al 16%. Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Bari: costi minimi più alti e sconti limitati

ilmessaggero.it Roma. Tariffe su fino al 16% [solo a Roma!!!] e solo 1522 nuove vetture in alcune delle principali città italiane, a cui si sommeranno qualche centinaia di doppie guide. Aumentano i costi, adeguandosi all’inflazione (come non avveniva da 7 o perfino 12 anni), e crescono le licenze dei taxi, con il via ai nuovi bandi, anche sfruttando la corsia preferenziale del decreto Asset. Ma per ora la qualità del servizio non cambia. Anzi, con il boom di turisti stranieri (previste 216 milioni di presenze entro fine agosto, l’1,5% in più del record dello scorso anno) da Nord a Sud crescono i disagi, tra corse fantasma, prenotazioni sulle app più di una volta in tilt e lunghe file di turisti e lavoratori, soprattutto tra stazioni, porti e aeroporti di Roma e Milano.

Il Registro informatico pubblico nazionale (Rent) per taxi e Ncc, appena approvato con decreto del ministero delle Infrastrutture, servirà a realizzare un quadro complessivo delle licenze dei primi e delle autorizzazioni per i secondi nei prossimi mesi. Secondo alcuni dati preliminari, da confermare, in tutta Italia ci sarebbero 28.604 taxi e 127.508 noleggiatori senza conducente. Insomma, le vetture bianche starebbero per aumentare solo del 5,3%. Mentre le autorizzazioni degli Ncc al momento sono bloccate in quasi tutto lo Stivale (ma entro fine settimana è attesa una sentenza della Consulta che potrebbe sbloccarle). L’Antitrust a marzo ha chiesto ai Comuni di fare uno sforzo extra, aumentando in massa le auto bianche in strada, anche rinunciando a più di quel 20% degli introiti delle nuove licenze fissato in via straordinaria dal decreto Asset.

I PROVVEDIMENTI
A Milano è partito ufficialmente a inizio mese il bando per 450 nuove licenze, a cui si sommeranno una cinquantina di doppie guide. La prima prova scritta, con 700 candidati, si terrà dopo l’estate. Le nuove auto e le corse aggiuntive saranno in strada in autunno. Nel frattempo le tariffe sono state riviste al rialzo del 3,64%. Tra Milano e Malpensa si è passati da un costo di circa 110 euro a 114, tra Linate e Malpensa da 124 e 128. Da fine mese, poi, la tariffa iniziale diurna passa da 3,90 euro a 4,10 e quella notturna da 7,60 a 7,90, mentre il costo al chilometro sale da 1,28 euro a 1,32. Ma secondo un report del Codacons il servizio non sta migliorando. «A Linate come a Malpensa o alla stazione centrale – segnala l’associazione dei consumatori – quest’estate i taxi sono oramai praticamente introvabili a qualsiasi ora del giorno, situazione che si aggrava in occasione di grandi eventi, come l’ultimo concerto evento di Taylor Swift». A Roma (vedi l’articolo in basso) entro fine mese partirà il bando con procedura ordinaria per 1000 taxi e 2mila Ncc, in strada da inizio 2025. A giorni, poi, dovrebbero arrivare le nuove tariffe, con aumenti in primis per i turisti e negli spostamenti verso e dagli aeroporti cittadini. Sconti fino al 15% solo per i giovani fuori dalle discoteche, le donne di notte, gli over 70 e le corse per gli ospedali. Anche qui, però, la situazione rimane complessa e le nuove vetture, visti i 30 milioni di turisti attesi per il Giubileo, potrebbero essere del tutto insufficienti. Nuovo bando per i taxi anche a Bologna: in arrivo 72 nuove auto bianche, ma ci sono stati problemi per gli esami della patente KB, cosa che ha reso il concorso inaccessibile per molti aspiranti tassisti.

Non ci saranno nuove vetture in strada, invece, a Napoli. Il sindaco Gaetano Manfredi è convinto che «la città non ne ha bisogno», eppure ci sono solo 2.364 licenze attive, 2,6 ogni 1000 abitanti. E tra la stazione Garibaldi e i moli di attracco delle navi al porto, il Codacons segnala continui disagi. «Ci sono poi troppi abusivi – dice il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona – e furbetti del Quartierino che selezionano i clienti, rifiutando le corse brevi». Il Comune ha deliberato però l’aumento delle tariffe fino al 15%. Per l’inizio della corsa si pagheranno 50 centesimi in più (da 3,50 a 4 euro) e il costo minimo passa da 4,50 a 5 euro. Non solo: la chiamata su Radiotaxi costerà il 13,33% in più, il prezzo per l’aeroporto salirà di un euro e se si portano a bordo animali domestici ci sarà una maggiorazione del 15%. Sconti del 10% sono previsti solo per le corse verso gli ospedali e alcune categorie di persone.

LE SOLUZIONI
Niente nuove licenze, per ora, anche nelle altre grandi città. Ma le tariffe sono salite. A Firenze gli aumenti sono scattati in due tranche, tra gennaio e marzo scorsi, arrivando a un balzo complessivo del 16%. Ma dopo Roma e Milano, per il Codacons, si tratta ancora della terza città con più disagi sulle vetture bianche. Le criticità più gravi si riscontrano alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e nelle ore notturne. A Bari, invece, da marzo la tariffa minima è salita a 9 euro, ma gli sconti per i taxi notturni, e i collegamenti con discoteche e ospedali arrivano fino al 20%. I disagi maggiori all’aeroporto. Nei weekend e di notte è poi crisi nera a Cagliari e Palermo, tra taxi introvabili e tariffe decisamente elevate, con l’Unc che segnala mancanza di trasparenza sulle tariffe e percorsi-truffa troppo lunghi, oltre ai problemi sui pagamenti con il Pos. Nel capoluogo siciliano, in particolare, ci sono solo 320 licenze taxi attive: nulla in confronto ai maxi flussi turistici di questi mesi.

«A fronte di milioni di turisti – spiega Cesare Pozzi, economista dei trasporti della Luiss – 1522 vetture in più non bastano, serve però in generale una regolamentazione flessibile per ogni Comune, così da aumentare le licenze in base alle reali necessità tutto l’anno, anche considerando la qualità dei servizi pubblici locali». «Per migliorare davvero il servizio – secondo Dona – serve però una vera liberalizzazione, che metta in concorrenza tassisti e Ncc, in modo che non ci siano più differenze tra le due categorie, eliminando i vincoli territoriali».