Roma -Bando taxi, 1.000 licenze in più non bastano: lo dicono Gualtieri e l’Art

romatoday.it Sono davvero sufficienti 1.000 nuove licenze taxi in più a Roma per risolvere il problema della carenza delle auto bianche? In una recente intervista a SkyTg24 il sindaco Roberto Gualtieri ha ribadito, per l’ennesima volta, che entro fine luglio uscirà il bando con il quale si rimpinguerà la flotta dei taxi romani. Il primo cittadino, oltre a ricordare che, in realtà, le nuove licenze sono più di 1.000 perché occorre tenere conto anche delle doppie guide, ha promesso che se questo incremento non dovesse essere sufficiente “potremo incrementarle”. In realtà, il Campidoglio ha già una stima del fabbisogno reale della città: a Roma servono almeno 2.330 taxi in più rispetto a quanti già ne circolino. Per l’Art, invece, questa è una stima prudente e il bando di luglio, con il quale si rilasceranno anche 2.000 licenze ncc, sarà solo un primo passo.

Mille licenze taxi non bastano
Ad oggi, non è stato possibile avere uno studio preciso del reale fabbisogno dei taxi della Capitale. Un problema messo nero su bianco a fine maggio dall’Autorità di regolazione trasporti che ha dato, alla fine, un parere comunque favorevole al bando che sta preparando il Campidoglio. Roma Capitale, infatti, per definire l’ampliamento del contingente delle auto bianche si è basata sul numero di chiamate inevase: oltre 4 milioni nel 2023, pari complessivamente al 30,26% del totale di richieste di servizio pervenute, con picchi di quasi il 50% nei mesi estivi. Dati, questi, sempre contestati dai tassisti che parlano di numeri “drogati” perché gli utenti, spesso, prenoterebbero più corse con stessa destinazione per poi salire a bordo del primo taxi trovato. Non solo. Anche questi sono numeri parziali perché ottenuti attraverso i dati ottenuti da tre delle cooperative locali, alle quali afferiscono il 70% circa delle attuali licenze.

Non ci sono regole chiare
Nel suo parere di maggio l’Art ha evidenziato l’assenza di “indicazioni specifiche sui criteri da utilizzare per la stima del fabbisogno taxi”. Inoltre, sono ci sono stime di impatto sul possibile “incremento futuro della domanda potenziale che potrebbe ulteriormente incidere sull’efficacia complessiva del servizio e, quindi, sull’adeguatezza del contingente stimato”. Non serve neanche un confronto con le altre città europee che hanno “condizioni favorevoli all’uso della mobilità collettiva”, quindi del trasporto pubblico locale, con una potenziale “minor necessità di ricorrere al servizio taxi per la concorrenza di servizi alternativi”.

Servono più licenze
L’Art è stata chiara. Nonostante manchino “dati rigorosi”, i possibili “errori di stima” e “l’aleatorietà delle ipotesi inerenti alle future doppie guide”, l’incremento proposto da Roma Capitale di 2.330 nuove licenze, di cui 1.000 subito, è da considerarsi, “cautelativamente, come una stima per difetto del fabbisogno reale”. Insomma, A Roma non basterebbero neanche 10.000 taxi in più, cifra alla quale si arriverebbe sommando le 7.715 auto bianche esistenti alle 2.330 delle quali Roma avrebbe, secondo il Campidoglio, ancora necessità per offrire un servizio all’altezza. Anche l’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, aveva detto che si voleva cominciare con 1.000 nuove licenze ma mai è stata fatta parola delle altre 1.330.

Servono nuovi studi
Nel suo pare l’Art ha evidenziato come sia necessario che Roma provveda “in prospettiva a rivalutare i fabbisogni effettivi di nuove licenze” sulla base di analisi sulla propensione all’uso dei taxi delle diverse categorie di utenza potenziale. Serve, soprattutto, “un adeguato sistema di monitoraggio del servizio taxi”. Un modo per avere un quadro più preciso  sarebbe quello di incentivare “l’impiego dei tassametri dotati di gps”, in grado di monitorare in tempo reale la posizione del veicolo ed inviare “i dati di servizio ad un server remoto per analisi successive”.

La reazione dei sindacati
Dopo le parole di Gualtieri sono arrivate, puntuali, le reazioni dei sindacati di categoria. “In una città che sprofonda con migliaia di cantiere aperti e dove non funziona più nulla e il degrado avanza incontrastato le dichiarazioni fatte dal sindaco Gualtieri, in una emittente televisiva sul servizio taxi, suonano inaccettabili” hanno detto, in una nota, Fit-Cisl Lazio, Unica-Cigl, Uritaxi, Ugl-taxi, Cna, Federtaxi-Cisal, Ati-taxi, Fast-Confsal, Atapl Claai, Uti, Ass. Tutela Legale Taxi, Legacoop, Confcooperative, Sul-taxi, Consul-taxi.

“Scaricare lo sfascio del trasporto pubblico collettivo sui conducenti delle auto bianche che hanno dimostrato in questi mesi responsabilità e senso di sacrificio verso la città, potenziando le turnazioni di servizio, incrementando le doppie guide e rinunciando addirittura ai riposi e che non possono essere umiliate da affermazioni irrispettose – aggiungono – pensare ad un rilascio indiscriminato di autorizzazioni ncc in una città dove già operano totalmente indisturbati migliaia di noleggiatori abusivi per noi è inaccettabile tanto più nel momento in cui si ha consapevolezza che terminati i lavori del Giubileo si tornerà sicuramente ad una condizione di normalità. Noi non ci stiamo e siamo pronti a contrastare una operazione che punta alla deregolamentazione del servizio, attraverso la creazione di una flotta parallela che inevitabilmente sarà gestita dagli algoritmi della potente multinazionale californiana Uber, come in parte già accade oggi”.