Le quattro file di auto bianche invadono interamente l’area dei posteggi di piazza Duomo, senza soluzione di continuità dall’angolo di via Mazzini fino a quello di via Mengoni. Mezzanotte di ieri. Stesso posto e stessa ora di una settimana prima. Col passare dei minuti, il numero dei tassisti in presidio aumenta: sono tutti in strada, fanno capannello e attendono il passaggio di berline e van neri. Nei giorni scorsi, le associazioni di ncc avevano lanciato l’allarme su un presidio nel weekend, temendo una replica del sabato precedente. E così è accaduto.
“È inaccettabile che le autorità, nonostante fossero state avvisate in anticipo, abbiano permesso che qualcuno occupasse ancora il centro della città: sembrava un check point in un Paese in guerra”, sbotta Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, che preannuncia altre lettere in Prefettura e richieste di interrogazioni parlamentari. In effetti, l’immagine del posto di blocco rende bene l’idea: appena un driver si infila nell’unica corsia libera, viene immediatamente circondato.
“Da dove vieni? Fammi vedere il cellulare”, lo incalzano i tassisti al finestrino; altri filmano la parte posteriore, puntando lo smartphone sullo scudetto argentato col nome del Comune che ha emesso l’autorizzazione. Ce ne sono della provincia di Milano (Lainate e Segrate), di altre province (Mantova) e addirittura di altre regioni (la piacentina Alseno). Per chi li accerchia, sono tutti abusivi: usano le app per cercare clienti in giro, invece di aspettare le prenotazioni in rimessa o ripartire dopo aver accompagnato un passeggero. “Se non controlliamo noi, non lo fa nessuno”, si giustificano.
Tra i più bersagliati ci sono gli autisti al volante di macchine brandizzate Uber: “Ma quando la finite? Non vi vergognate?”. Se ci fosse una classifica del più odiato, al primo posto svetterebbe per distacco il conducente di una Jaguar senza alcun contrassegno. Qualcuno lo riconosce subito: “È quello di Striscia la notizia…”, il riferimento a un servizio del programma tv in cui si dava conto di un conducente “pizzicato” a caricare turisti in Centrale. È il momento più concitato della serata: insulti e colpi violenti sulla carrozzeria prima della faticosa ripartenza. La stessa persona rispunterà a piedi poco dopo: “Eccolo”, l’urlo che lo costringe ad accelerare il passo per prendere il tram in via Orefici. I taxi posteggiati sono talmente tanti che ostruiscono il passaggio persino a due ghisa, costretti ad attendere che un’auto bianca si sposti per uscire da piazza Duomo.
Poco prima dell’1.30, arriva una pattuglia della polizia: “Questi non rispettano le regole, nessuno controlla”, si sfogano i conducenti. Un colloquio che placa gli animi e spegne la protesta. Nel frattempo, il flusso di ncc non si interrompe, anche se la maggior parte gira al largo: “Guardate come ci rubano il lavoro sotto i nostri occhi”.
(L’articolo è di ilgiorno.it – Il video è di Repubblica tramite Tiktok)
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