1) Domani, sesto giorno di astensione dal lavoro, e prima volta che le organizzazioni sindacali, dopo BOLOGNA, si confrontano con i rappresentati: i TASSISTI.
2) Con il dr. Manlio Strano ci hanno parlato LORO, ma i risultati delle loro parole ancora non si vedono: c’è un accordo con la Regione, ma non c’è il testo del Decreto Legislativo, a meno di prendere per buono come fanno tutti i quotidiani Nazionali e le Televisioni quello che include il cumulo delle licenze.
3) Nell’approfondimento del Corriere della Sera di sabato sui taxi sono chiari molti punti, e precisamente.
a) Sarà l’AUTHORITY e non la Regione, a partire dal 30 giugno, sentiti i sindaci, a DECIDERE SULLA QUESTIONE CHIAVE: L’AUMENTO DELLE LICENZE
b) L’ EXTRATERRITORIALITA’ : è ancora l’AUTHORITY a decidere, ma IN ACCORDO con i Sindaci
c) Verranno assegnate LICENZE PART-TIME, non doppie guide, in modo che i tassisti possano cedere a colleghi TITOLARI di queste licenze, oggi non sono titolari di niente, NELLE ORE E NEI GIORNI in cui il titolare sta fermo. SEmbra la doppia guida ma non è la doppia guida
d) TAXI COLLETTIVI NON SIGNIFICA TARIFFE COLLETTIVE
e) SCONTI SULLE TARIFFE MASSIME FISSATE DAL’AUTHORITY
f) DOVE SONO FINITI GLI NCC e l’1 QUATER
Speriamo vivamente che l’Assemblea di domani sia l’occasione per avere chiarimenti su tutti i punti che VENGANO POI CONFERMATI DAL TESTO DEL DECRETO.
Ricordo poi a tutti che CI SONO 60 GIORNI PER LA CONVERSIONE IN LEGGE.
Ecco 1 commento molto interessante comparso oggi sul corriere:
• MANIPOLAZINE MEDIATICA
22.01 | 12:28 francesca.gatti
Premesso che non ho nulla a che fare con i taxi rimango comunque sbigottito di fronte a certi commenti che esprimono un odio furioso e sviscerato nei confronti di una categoria di lavoratori che, pur avendo i suoi torti, non è certo lo sfascio del carrozzone Italia. A me, sinceramente, pare sia stata avviata una campagna di demonizzazione ad arte per distogliere l’attenzione da ben altri potentati, esclusi dal decreto CresciItalia. Non vi è stata trasmissione testata giornalistica che non abbia dato contro i taxisti, mettendli alla gogna. Ho letto qui alcuni commenti in cui ci si poneva la stessa domanda: Ma cosa c’è dietro? I la risposta l’avrei ….non mia, ma frutto degli studi che ho fatto nel settore della comunicazione. Stiamo attenti tutti! Il copione è trito e ritrito ma sempre funzionante: quanto vi posto è infatti un po’ vecchiotto, ma nulla toglie alle verità che riporta. APRIAMO TUTTI GLI OCCHI. Vi è in atto una proletarizzazione del paese a vantaggi degli oligpoli finanziarii. I taxisti, soprattutto a Roma, sono rozzi e maleducati, vero…. ma non è giusta questa caccia all’untore:
Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 – La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3 – La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
4 – La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…
9 – Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!
10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.
Noam Chomsky
Bene sembra la fotografia della ns. situazione!
Allora sono d’accordo con Khoolas, qui se va in porto la storia dell’Authority e’ la FINE!
In un modo o nell’altro troveranno il modo di ridurci prima alla miseria e alla fine ormai moribondi a farci ingoiare ogni infamita’ possibile!
Quindi 1 delle 2:
o l’authority evapora strada facendo oppure deve cadere il governo Monti.
Allora siccome non siamo gli unici che saranno colpiti (gia’ cominciano a parlare dell’art.18 per i dipendenti) bisogna trovare il modo di costruire delle alleanze con altre categorie (penso ad es. ai camionisti, ai trasporti pubblici Atm e ferrovieri) e muoversi tutti uniti!
Il sentiero e’ stretto ma non possiamo far altro che affrontarlo con gli occhi bene aperti!
Il Professore non gradisce modifiche. Anzi, ora si aspetta un passaggio parlamentare molto rapido e con pochissimi ritocchi. Se così non dovesse essere, dicono da Palazzo Chigi, il governo è pronto a mettere la fiducia. Come già avvenuto per il salva-Italia. Anche se qualche ministro è contrario perché la fiducia, specie con una maggioranza bulgara, è pur sempre un segno di debolezza.
rimane una sola soluzione prima del 30 giugno: VENDERE.
francamente su queste fantomatiche licenze part time non ci ho capito un beneamata…..A CHI sono rilasciate e da chi?QUANDO il collega e’ fermo?QUALE auto e DI CHI?IN CHE ORE prestano servizio?sono io un cretino o chi partorisce abomini del genere?aiutatemi!
Allo stato del’arte, non c’è molto da aggiungere a quanto detto sino ad ora. Credo che quindi sia sacrosanto avere e pretendere chiarimenti, senza troppi giri di parole, da parte dei nostri rappresentanti.
Probabilmente, oltre ad alcune rassicurazioni e chiarimenti, ci diranno che “verba volant, scripta manent”, ovvero, si capirà di più dalla pubblicazione del testo del decreto!
Un ulteriore momento di approfondimento, riflessione e/o mobilitazione, potrebbe essere proprio all’indomani della pubblicazione dello scritto e magari da li si potrebbero mettere in moto ulteriori iniziative!
P.S.
Una piccola, banale e “forse” superflua preghiera a tutti i Colleghi; comunque sia, restiamo uniti: così si può combattere, resistere e vincere!!!
Aiutatemi: non riesco ad entrare nel meccanismo di un decreto,bL….to o giù di li ma ancora non uscito ufficialmente,che prevederebbe il controllo di circa un terzo dei provvedimenti da parte di un Authority che definirei fantasma…. Son tardivo io o son tardivi loro? @Leonardo: maggioranza Bulgara ma non troppo visto le cannonate odierne della lega,l’IDV che fa le bizze,ma soprattutto il Cavaliere imbestialito per il mancato inserimento delle frequenze nel decreto… Grazie koolas
Programma ardito ma non impossibile:
Unione con le altre categorie sotto attacco, magari coordinando le iniziative.
Contribuire al conflitto fra poteri (“autorità” contro comuni e regioni) sobillando gli enti locali.
Ribadire quali sono i veri obbiettivi di coloro che spingono alle liberalizzazioni, e che non sono simpatici a nessuno.
Continuare a diffondere le nostre ragioni con tutti i mezzi.
Forzare i sindacati a tenere sotto pressione il governo.
Attivare i pochi referenti politici che abbiamo per tentare di svuotare l’impianto di ciò che ci riguarda.
Infine far cadere il governo e far perdere le elezioni ai nostri nemici.
Bravo maxagainst, concordo su tutto, tranne sul fatto che non so quello che diranno, e sono molto curioso di sentirlo. Thomas: A CHI? I colleghi devono capire una cosa sola: SIAMO SOLO ALL’INIZIO E L’UNICA LOTTA CHE SI PERDE E’ QUELLA CHE SI ABBANDONA. SAREMO ANCHE UNA CORPORAZIONE MEDIEVALE MA SE SIAMO ARRIVATI SIN QUI POSSIAMO STARCI ALTRI 1000 anni quando i neoliberisti e i loro maggiordomi nessuno saprà neanche più che sono esistiti.
@ Thomas: e chi se la compra? A Firenze già 2 acquirenti hanno rinunciato dopo aver dato la caparra e pagato la penale….L’unica cosa da vendere è “cara la pelle”….
Alchemio FI » Non sei tardivo, ci tengono a farci stare sulla graticola. Raggiunta una determinata percentuale di lavoro sporco, i partiti toglieranno la spina a questo governo non eletto dal popolo e si riprenderanno la sovranità.
Khoolaas, è vero che con il governo ci hanno parlato “LORO”, come tu scrivi. e siccome a roma c’ero, t’assicuro che almeno qualcuno ha cercato di parlarci forte e chiaro col governo. e questo qualcuno, oggi, è incazzato non meno di tutti gli altri per un testo che non arriva e per questo ostentato disinteresse nei confronti dei lavoratori. non so più come dirlo: siamo alla fine della democrazia! norme che non si vedono, intimazioni al parlamento perché non cambi il decreto, leggerezza nel trattare gli scioperi. non molliamo.
Una pulce nell’orecchio:mettiamo che passi sta cippa di decreto occulto ma,successivamente,magari per la manfrina delle frequenze il Cavaliere,con tutto l’ippodromo, stacchi la spina al prof. prima dell’istituzione dell’Authority delle reti ma a decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e quindi esecutivo… A chi chiedo spiegazioni per un eventualità del ad un costituzionalista o ad un bravo neuropsichiatra?
Certo che il prof gli intima d non cambiare il decreto. Allora perché scomodare il prof e tutta la sua cricca, se poi non gli si lascia fare il bello e il cattivo tempo? e’ la stessa cosa che direi io al posto suo: avete voluto un governo tecnico e non politico? E allora (sentite le parti, che non contano una beata cippa) lasciateci fare.
Hanno dimenticato un particolare: siamo latini e non anglosassoni, casinisti e rimestatori per DNA.
@Thomas:va bene vendiamo e poi?!?apriamo un bar a tenerife o a ios?cosa facciamo dopo avere venduto?Apprezzo il tuo spirito imprenditoriale ma dobbiamo guardare bene in faccia il futuro…
OK Leonardo, ma se noi rimaniamo coinvolti nel lavoro sporco, siamo rovinati. Poi e’ dura a far cambiare le cose al politico di turno, specialmente se e’ quello che temiamo tutti possa vincere.
Dobbiamo fare in modo di convincere gli attuali politici a cambiare il decreto a nostro favore o a far cadere questo governo prima dell’approvazione. Pero’ so bene che entrambe queste cose non sono facili.
Spero che gli italiani si ricordino come questi professori stanno trattando le istituzioni, i lavoratori e i cittadini tutti. Il Presidente della Repubblica però non ha niente da dire su un decreto varato e non ancora reso pubblico…
lordsimon » OK Leonardo, ma se noi rimaniamo coinvolti nel lavoro sporco, siamo rovinati.
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E’ proprio quello che non io ho voluto dire ma che pensavo. Spero di sbagliarmi.
Guardate che è tutto molto semplice e facile. SE ANDIAMO AVANTI PER LA NOSTRA STRADA, DEMOCRATICAMENTE, SENZA PETARDI, A VISO SCOPERTO, CON LA COSTITUZIONE IN MANO, FACCIANO QUELLO CHE GLI PARE, RIFORMERANNO UN SERVIZIO TAXI SENZA PIU’ TAXI. E QUANDO SI SARANNO STANCATI DI ANDARE A PIEDI, TRATTERANNO PER DAVVERO.
Guarda che un decreto legge prima della data della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ha validità di 60 giorni, entro le quali le Camere devono approvarlo e/o modificarlo pena la decadenza. Potrebbe accadere che il Governo ponga la fiducia ovvero dice ” ho approvate il decreto a corpo senza modifiche oppure significa che le Camere non si fidano di me Governo, in tal caso potrei dare le dimissioni ma non è obbligatorio”
A proposito della distrazione mediatica ho trovato questo
http://www.paginemie.it/ARMI%20SILENZIOSE%20PER%20GUERRE%20TRANQUILLE.pdf
citato nell’artico del Corriere della Sera
caro khoolaas,il paese è nel caos e lo stiamo vedendo,qui lo sappiamo tutti cosa dovremmo fare ma nessuno lo vuol dire,e non parlo solo della nostra categoria,vogliono abbassare il livello medio e renderlo sotto la media per poterlo controllare facilmente,è sempre la solita storia il grande che mangia il piccolo,pensare di essere qui a scrivere e sperare che sia cosi,no sara cosi etc etc ,e ricoradando i sorrisi di chi avrebbe deciso della mia vita mi fa tornare indietro di molti anni (stalin) ci manca solo che facciano come la corea del nord ed individuando i soggetti,prelevarli e portarli in una scuola di rieducazione per insegnargli come si deve obbidire al padrone,questo è ciò che sta accadendo e non so se quelli che inneggiano alla nostra rovina se ne rendano conto,povera italia,come siamo ridotti male,detto questo,io ho speso tanto per costruirmi un lavoro e quello che dovrebbero fare tutti è non aspettare passivamente che qualcuno ci dica..TU STAI A CUCCIA E NON TI MUOVERE….
purtroppo anche ad essere un folle a voler comprare in questo momento (io lo ero, la cifra in ballo da me è relativamente bassa), le banche non danno prestiti nemmeno dando come garanzia una casa, specie se si è costretti a dire che i soldi servono per una licenza/autorizzazione. Io forse dovrò desistere. Il momento è davvero brutto, sia per voi sia per chi sia per chi è deciso ad entrare.
Auguri per la lotta, purchè non cadiate in basso come degli scalmanati da stadio. Per fortuna su questo blog gli scalmanati visti in tv non pare che ci siano ; )
sì però tu non devi svelare a tutti le mie idee perchè altrimenti ci ciulano sul tempo 🙂
@ Khoolaas: non spero di riprendermi tutti i soldi spesi, ma sinceramente sono abbastanza pessimista, questo paese non ha futuro…e questo è dovuto ai suoi abitanti, non solo ai suoi governanti. basta leggere e sentire i commenti della gente comune, le facce dei giovani, non vedo nulla di roseo all’orizzonte. non ho più la moglie, non ho figli, per cui se riesco a riprendermi una bella cifra mi levo dalle palle, tanto avrò già fatto in tempo a lottare al vostro fianco, non è una roba che posso fare in 2 giorni 😉
mi piacerebbe se avessi ragione…purtroppo se non fai casino in italia non ottieni nulla.
comunque, come diceva giustamente il saggio Cassigoli, ci sono varie tempistiche e varie sfumature in una protesta, ed ognuno, in libertà, può decidere se prendervi parte o meno 😉
il part time non l ho capitol neanche io,qualcuno può spiegarlo meglio?
… per copletare… http://www.governo.it/backoffice/allegati/66264-7307.pdf
@ Lumachino>> tutto vero quello che dici ma la domanda rimane: l’Authority è prevista a giugno,sono 180 gg,il decreto puo passare max in 60 gg ma se il prof pone la fiducia in dieci se la cavano,ora se il governo scivola,supponiamo ad ad Aprile ecco che abbiamo il decreto senza AuthoRUTTy…
Ti riporto un esperienza simile, è solo 9 mesi che faccio il tasssita.
Basndomi sulla legge Pisanu nel 2009 ho realizzato dopo due anni di sviluppo un sistema per il controllo delle reti wifi pubbliche nei locali, campeggi e bar che rispettasse la legge Pisanu.
Inizio la commercializzazione a inizio 2010, altri soldi per pubblicità etc., dicembre 2010 abrogazione dell’ art.7 della Pisanu e conseguente liberalizzazione totale temporanea per intercessione del Min. Maroni..
Perchè temporanea perchè entro tre mesi un’apposita commissione avrebbe dovuto creare un’apposita norma di regolamentazione del servizio wifi al pubblico.
Le disdette al mio servizio hanno iniziato a fioccare subito.
2012 nessuna regolamentazione è stata emessa, Maroni non è più ministro, io non sono più un imprenditore infprmatico e la rete di vendita e tecnica che stavo creando (posti di lavoro) è andata in fumo come i miei investimenti.
Un grande elogio a marztix per la risposta ad odifreddi persona che un tempo stimavo ma che nel tempo mi ha deluso diciamo per una certa incoerenza e la sua ultima generalizzazione su di noi conferma che può essere un grande matematico ma anche un grande cr..***
Signori ho letto con attenzione tutti i vs post, io ritengo che possiamo fare 8000 ipotesi, scervellarsi sulle varie possibilità, confrontarci sui poteri dell’Autority che verrà (un altro carrozzone sulle spalle degli italiani?), ma fino a quando non uscirà il decreto ufficiale tutto può essere tutto ed il contrario di tutto.
Io rimango alle parola del nostro “amato” Catricalà : NO CUMULO, LICENZE PARTIME DI CUI USUFRUIRE PER COPRIRE LA PARTE DEL TURNO CHE NON RIUSCIAMO A COPRIRE E AUTORITY (quest’ultimo forse il punto più nebuloso), quindi calma e gesso! Domani si svelerà l’arcano !
Salve colleghi, sono COMPLETAMENTE ed ASSOLUTAMENTE d’accordo con l’interpretazione di Khoolas sulle dichiarazioni di Catriquaqua’. E’ anche vero, del resto, che ad ora non abbiamo l’opportunita’ di poter leggere il testo ufficiale, l’unica fonte realmente attendibile ed oppugnabile…
Detto cio’, secondo me e’ altrettanto giusto parlare, discutere, scambiarsi opinioni anche e solo a seguito di queste “nefaste” dichiarazioni. E’ vero che ci sono 60 giorni prima (ed eventualmente) di morire per poter intervenire, ma e’ altrettanto vero che dal momento della pubblicazione, se il decreto dovesse, ripeto DOVESSE rispecchiare le perplessita’ mie e di Khoolas, beh da quel giorno le nostre vite dovranno cominciare a convivere con il “tic-tac” di una bomba ad orologeria che potrebbe esplodere chissa’ quando…entro i 60 giorni…con l’approvazione del decreto!!!…mi pare quindi che non abbiamo poi cosi’ tanto tempo….Anzi ora vi dico una cosa in piu’: non credo che oggi (visto che c’e’ lo sciopero nazionale di categoria in corso) verra’ pubblicato qualcosa, se non in tarda sera…
Prima di lasciarvi vorrei la vostra opinione anche su questo: siamo tutti certi che venerdi’ sera il decreto sia stato realmente preparato? Il mio piccolo cervelletto da tassista mi sta facendo sorgere un dubbio: magari i professori, dopo la conferenza, si stanno prendendo qualche giorno per valutare reazioni di tassisti, regioni e comuni…Anche per questo motivo ho timore della reazione di molti (a dire il vero della maggior parte dei colleghi con cui ho parlato) che vedono o vogliono vedere il “MODELLO MILANO” laddove, al momento, non esiste!!!
@Thomas. Caro collega ti auguro di tutto cuore di riuscire a vendere “in tempo” e di trovare la serenita’ che cerchi, anche lontano da qui, da dove sei nato, da dove sei cresciuto, da dove hai investito e costruito. Forse hai ragione tu, in Italia non c’e’ piu’ fiducia e stimolo..tanto nelle istituzioni quanto nella gente e nei giovani. Forse quello che si sta muovendo in Sicilia, Calabria e Sardegna non arrivera’ nemmeno al mezzogiorno…Forse abbiamo gia’ perso e non lo sappiamo ancora…Se cosi’ fosse allora sara’ giusto andare via, ma anche non lasciare niente a chi resta…NIENTE C***O!!!
@Alchemio FI,
attenzione! cade il governo prima del 30/6 (secondo me cosa molto probabile), ma poi ci sono le elezioni! Sappiamo gia’ chi probabilmente le vincera’ ed e’ sempre lo stesso che ci ha gia’ provato l’altra volta e che ha il dente avvelenato con noi forse anche piu’ di Monti. Quindi sta cosa demenziale dell’Authority DEVE o SCOMPARIRE oppure non diventare LEGGE!
Quindi il tempo che abbiamo sono i 60gg. non di piu’!
A proposito di elezioni avete letto il Blog di Beppe grillo di ieri “io sto con i tassisti”?
Aggiungo che questa e le prossime settimane sono CRUCIALI per i nostri obiettivi. In concomitanza delle agitazione delle numerose altre categorie dai camionisti ai trasporti pubblici locali e, spero presto, anche dei sindacati confederali quando gli metteranno sotto il naso i’abolizione dell’art.18. Dobbiamo fare blocco comune con tutte le altre categorie e creare una massa d’urto insopportabile per i partiti che dovranno votare le liberalizazzioni!
A proposito di manipolazione mediatiatica e per chi, come me, più leggeva la Repubblica e meno capiva…
Il liberismo invade anche i giornali progressisti
Nelle redazioni di tutti i grandi quotidiani coesistono normalmente più anime.
Quando La Repubblica era prevalentemente dalemiano-blairiana all’insegna della Terza Via neoliberista nella sua filiera più “istituzionale” (Scalari-Mafai-Pirani?), si poteva – purtuttavia – individuare una seconda linea (Bocca-Maltese-Rinaldi?) decisamente critica dell’inciucismo neocentrista di cui si stava facendo promotore “il Blair de noiantri”D’Alema.
Niente di strano: trattasi di un fisiologico e sano contesto pluralistico.
Molto più strano – invece – è assistere oggi alla colonizzazione della testata da parte di personaggi minori, tipo Alberto Bisin e Alessandro De Nicola, i quali venerdì scorso ne occupavano quasi manu militari la prima pagina con sproloqui che avrebbero deliziato Margaret Thatcher>; imponendo una linea di critica da destra del pur moderatissimo governo Monti e recependo l’impostazione che Franco Gavazzi promuove da tempo sulle pagine concorrenti del Corriere della Sera.
Tra l’altro, ottenendo con il De Nicola l’onore di quelle due pagine che in passato erano riservate a penne ben più robuste della sua, quale quella di Giuseppe D’Avanzo (e non è chiaro con quanta condivisione entusiastica da parte dello stesso direttore Ezio Mauro).
Dunque, è davvero singolare che mentre si assiste sulle corazzate del giornalismo nazionale (Repubblica e CorSera) allo sminuzzamento delle notizie giornalistiche ridotte allo spazio di un boxino, questi bravacci manzoniani del pensiero mainstream ottengano l’onore di lenzuolate in controtendenza. Segno di potenti “santi in paradiso”, che non sembrano essere neppure il padre fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari, il quale su l’Espresso dell’altra settimana si domandava da dove spuntasse fuori questo De Nicola.
Anche noi ce lo domandiamo, sebbene si sappia che Alberto Bisin salta fuori dal crogiolo fondamentalistico di NoisefromAmerika (e non è soltanto un quasi omonimo del ben noto Michele Boldrin), mentre il De Nicola è animatore di quella società Adam Smith che vorrebbe stipare nella stessa gerla l’illuminismo scozzese e il fanatismo di Hayek (roba che deve far rivoltare nella tomba il venerando autore de “La ricchezza delle Nazioni”). Oltre che sistematico frequentatore dalle ospitate radiofoniche da parte di Oscar Giannino.
Forse l’enigma del “da dove saltano fuori” questi neoliberisti un tanto al chilo può essere sciolto proprio ascoltando la voce di qualche padrone. Per esempio di Rodolfo De Benedetti, che poco tempo fa manifestava tutta la propria ammirazione per quel Centro Bruno Leoni (dal nome del guardaspalle di Hayek nelle manovre antikeynesiane dei liberisti da Guerra Fredda) di cui è diventato coordinatore l’ex dalemiano iperliberista Nicola Rossi.
Naturalmente fatti loro.
Resta ancora un’ultimo dubbio: ma dove pensa di andare una testata tradizionalmente progressista come La Repubblica consegnandosi all’attivismo polemico di questi fanatici banditori di un filone ideologico, organico alle manovre della finanza ombra internazionale, smascherato nella sua pericolosità dai ricorrenti disastri che ha promosso sulle due sponde dell’Atlantico?
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ragazzi colleghi disperati come me. Da roma giungono notizie . Alle 17.00 i rappresentanti nazionali avranno incontro con i capogruppo dei partiti di camera e senato. La politica deve metterci la faccia. Spero che finalmente la smettano di giocare a nascondino dietro a questa cozzaglia di massoni
articolo 36 comma 2 punto 8 siamo rovinati.
Allora, giusto per tenervi svegli: oggi abbiamo capito che la delegazione dei taxi driver a Palazzo Chigi NON AVEVA CONCORDATO IL TESTO, MA SOLTANTO RICEVUTO RASSICURAZIONI. Abbiamo anche appreso che l’accordo stipulato in Regione potrebbe essere esteso a buona parte delle Regioni del Nord Italia, quindi anche a quelle a guida centrosinistra. CIO’ SAREBBE COSA BUONA E GIUSTA. Infine, in attesa del misterioso decreto, un nostro illustre rappresentante in un intervista alla ampa ha affermato che se venisse posta la fiducia su un eventuale maxiemendamento i tempi di approvazione del misterioso decreto si potrebbero stimare in 15/20 giorni. SICCOME E’ ALTAMENTE IMPROBABILE CHE IL GOVERNO CADA DICIAMO ENTRO IL PROSSIMO MESE, già si pone la domanda, testo o non testo, che i leninisti presenti fra noi ben conoscono: da dopodomani, CHE FARE?
Khoolaas la risposta è una sola e credo la conosciamo tutti,però prima converrebbe davvero buttare un occhio al decreto…Catricalà nella conferenza stampa è stato abbastanza esauriente,l’unica ombra rimane la questione delle licenze part-time ma per tutto il resto abbiamo avuto forti rassicurazioni…certo che se poi il decreto andasse in direzione opposta alle sue parole allora ci sarebbe da incaxxarci davvero perchè avrebbe preso per il cxxo 60 milioni di italiani,non solo noi…E da quel momento tutto sarebbe lecito
@ Lumachino>> Si si hai ragione,e ti sono solidale per i soldi che immagino tu c’abbia perso..mi chiedo solo, con il decreto in Gazzetta ma senza Authority chi decide sulle licenze…resta inteso che ancora il testo ufficiale latita,ciao Lumachino..
@ Milano 32>> Premesso che spero ci si accordi con i professori perché ho i cogl..ni alle ginocchia ma scenderanno oltre le caviglie a breve, non sarei così sicuro della vittoria della pseudosinistra: SEL ha una situazione favorevole e se trovasse l’accordo con Riz.o forse si potrebbero presentare anche da soli! Di Pi..ro parla di Be’…ani quasi come parla del Cavaliere… L’unico pericolo verrebbe da una,pero almeno per ora improbabile,alleanza col terzo polo… La politica non segue dinamiche “umane”,usa l’intelletto per pulire i cessi o per il bungabunga ma è anni indietro alla società che gestisce,è tutto molto fluido ancora… Sono stato e saró sempre Marxista ma in caso di elezioni voterò ovviamente altrove,per un futuro a medio termine trovo il movimento 5 stelle una possibile via d’uscita,non per le parole di Grillo ma per togliere il professionismo dalla politica, come da anni sostiene Paul Ginsbourg,che sta a Firenze e ho pure avuto il c..o di portare in taxi…
@gio29, scusa ma mi meraviglio che consideri repubblica giornale “progressista”.
Intanto questo ns. cx italiano non ha piu’ nulla a che vedere con il socialismo (figuriamoci il comunismo) e quindi l’associazione storica che si faceva sx=progressista=democratico non ha piu’ nessun significato.
Con le COOP cos’e’ che fanno? Esattamente quello che fanno tutti gli altri “privati “del settore! Sfruttamento, sfruttamento e poi ancora sfruttamento!
Lo sai che nelle Ipercoop ci sono cassiere che hanno icontratti Week-end (cioe’ lavorano SOLO di sabato e domenica)!
Questi sono liberisti tanto quanto e forse anche piu’ di Berlusconi (faccio un nome a case del cdx).
E’ sempre la stessa marmaglia che da una parte veste i panni del finto democratico e dall’altra quella del vero liberista duro e puro.
De benedetti (editore di repubblica e l’espresso) ha goduto come e forse piu’ di altri della liberalizzazione dell’energia (SORGENIA e’ sua). Secondo te perche’ mai dovrebbe sconfessare la formula con cui si sta facendo soldi a gogo’.
Intanto il governo Monti continua a buttare li’ “messaggi” tutt’altro che rassicuranti tipo privatizzare l’acqua pubblica! alla faccia dei referendum! Quando si arrivera’ al dunque Repubblica e l’Espresso da che parti pensi che si schiereranno? Dalla Nostra o da quella di De benedetti?
Perchè siamo rovinati?
Io ho capito questo:
poniamo che un comune abbia la neccessità di emettere nuove licenze,ha queste possibilità
1) emette nuove licenze compensando poi gli intestatari delle vecchie licenze
2) emette delle nuove licenze dandole a chi già le detiene e dando poi facoltà di venderle o affittarle (questa ritengo sia una possibilità non percorribile dal momento che il divieto di cumulo rimane)
3) invece di emettere le classiche licenze, può decidere di emettere un nuovo tipo di licenza cosiddetta part-time e qui mi arrendo perchè non so se è qualcosa simile alla seconda guida gia in uso a Milano o cos’altro
Comunque per tutti e tre i punti sopra elencat si parte sempre da una necessità di emissione di nuove licenze, necessità che va comunque verificata nei modi che già conosciamo.
li 71- art 36 comma 2, scusa sii chiaro quando scrivi “siamo rovinati” sono leggermente nervosa, a cosa alludi? Puoi spiegarti meglio? Nessuno ha ancora visto il decreto?Grazie
….NO nessuno lo ha visto,ma sai anche in questa categoria ci sono quelli che si divertono a creare allarmismi,tranqui,che qui andrà a posto,e poi non vedi cosa sta succedendo in italia? come immaginavo si stanno rivoltando categoria per categoria,non è facile stravolgere un sistema in qualche foglio di decreti,l’italia non va male per colpa nostra o di altre categorie,va male alla base,da chi ha lucrato,speculato,mentito,rubato,qualcuno dovrà capirlo e vedrai che tutto si sistemerà,bisogna armarsi di pazienza e guarda che i detti cinesi non sbagliano mai !
Art. 36 (Regolazione indipendente in materia di trasporti)
1. In attesa dell’istituzione di una specifica autorità indipendente di regolazione dei trasporti, per la quale il Governo presenta entro tre mesi dalla conversione del presente decreto un apposito disegno di legge, all’articolo 37 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) i commi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:
“1. Oltre alle funzioni trasferite ai sensi dell’art. 21, comma 19, a decorrere dal 30 giugno 2012 all’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, di cui all’art. 2, comma 1 della legge 14 novembre 1995, n. 481, sono attribuite, sino all’istituzione della Autorità di regolazione dei trasporti, le funzioni previste dal presente articolo, ferme restando le competenze previste dalla vigente normativa.
2. L’Autorità è competente nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture ed in particolare provvede:
1) a garantire, secondo metodologie che incentivino la concorrenza, l’efficienza produttiva delle gestioni e il contenimento dei costi per gli utenti, le imprese e consumatori, condizioni di accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, portuali, alle reti autostradali, fatte salve le competenze dell’Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali di cui all’art. 36 del decreto-legge 6 luglio 2011, n.
98, e alla mobilità urbana collegata a stazioni, aeroporti e porti;
2) a definire, se ritenuto necessario in relazione alle condizioni di concorrenza effettivamente esistenti nei singoli mercati dei servizi dei trasporti nazionali e locali, i criteri per la fissazione da parte dei soggetti competenti delle tariffe, dei canoni, dei pedaggi e, dopo aver individuato la specifica estensione degli obblighi di servizio pubblico, delle modalità di finanziamento dei relativi oneri, tenendo conto dell’esigenza di assicurare l’equilibrio economico delle imprese regolate, l’efficienza produttiva delle gestioni e il contenimento dei costi per gli utenti, le imprese e i consumatori, anche alla luce delle eventuali sovvenzioni pubbliche concesse;
3) a stabilire le condizioni minime di qualità dei servizi di trasporto nazionali e locali connotati da oneri di servizio pubblico o sovvenzionati;
4) a definire, in relazione ai diversi tipi di servizio e alle diverse infrastrutture, il contenuto minimo degli specifici diritti, anche di natura risarcitoria, che gli utenti possono esigere nei confronti dei gestori dei 55servizi e delle infrastrutture di trasporto; sono fatte salve le ulteriori garanzie che accrescano la protezione degli utenti che i gestori dei servizi e delle infrastrutture possono inserire nelle proprie carte dei servizi;
5) a definire gli schemi dei bandi delle gare per l’assegnazione dei servizi di trasporto in esclusiva e delle convenzioni da inserire nei capitolati delle medesime gare; con riferimento al trasporto ferroviario regionale, l’Autorità verifica che nei relativi bandi di gara la disponibilità del materiale rotabile già al momento della gara non costituisce un requisito per la partecipazione ovvero un fattore di discriminazione tra le imprese partecipanti. In questi casi, all’impresa aggiudicataria è concesso un tempo massimo di diciotto mesi, decorrenti dall’aggiudicazione definitiva, per l’acquisizione del materiale rotabile indispensabile per lo svolgimento del servizio;
6) con particolare riferimento al settore autostradale, a stabilire per le nuove concessioni sistemi tariffari dei pedaggi basati sul metodo del price cap, con determinazione dell’indicatore di produttività X a cadenza quinquennale per ciascuna concessione; a definire gli schemi di concessione da inserire nei bandi di gara relativi alla gestione o costruzione; a definire gli schemi dei bandi relativi alle gare cui sono tenuti i concessionari autostradali; a definire gli ambiti ottimali di gestione delle tratte autostradali, allo scopo di promuovere una gestione plurale sulle diverse tratte e stimolare la concorrenza per confronto;
7) con particolare riferimento all’accesso all’infrastruttura ferroviaria, definire i criteri per la determinazione dei pedaggi da parte del gestore dell’infrastruttura e i criteri di assegnazione delle tracce e della capacità;
vigilare sulla loro corretta applicazione da parte del gestore dell’infrastruttura; svolgere le funzioni di cui al successivo articolo 39;
8) con particolare riferimento al servizio taxi, ad adeguare i livelli di offerta del servizio taxi, delle tariffe e della qualità delle prestazioni alle esigenze dei diversi contesti urbani, secondo i criteri di ragionevolezza e proporzionalità, allo scopo di garantire il diritto di mobilità degli utenti nel rispetto dei seguenti principi:
a) l’incremento del numero delle licenze, ove ritenuto necessario anche in base a un’analisi per confronto nell’ambito di realtà comunitarie comparabili, a seguito di istruttoria sui costi-benefici anche ambientali e sentiti i sindaci, è accompagnato da adeguate compensazioni da corrispondere una tantum a favore di coloro che già sono titolari di licenza o utilizzando gli introiti derivanti dalla messa all’asta delle nuove licenze, oppure attribuendole a chi già le detiene, con facoltà di vendita o affitto, in un termine congruo oppure attraverso altre adeguate modalità;
b) consentire ai titolari di licenza la possibilità di essere sostituiti alla guida da chiunque abbia i requisiti di professionalità e moralità richiesti dalla normativa vigente;
c) prevedere la possibilità di rilasciare licenze part- time e di consentire ai titolari di licenza una maggiore flessibilità nella determinazione degli orari 56di lavoro, salvo l’obbligo di garanzia di un servizio minimo per ciascuna ora del giorno;
d) consentire ai possessori di licenza di esercitare la propria attività anche al di fuori dell’area per la quale sono state originariamente rilasciate previo assenso dei sindaci interessati e a seguito dell’istruttoria di cui alla lettera a);
e) consentire una maggiore libertà nell’organizzazione del servizio così da poter sviluppare nuovi servizi integrativi come, a esempio, il taxi a uso collettivo o altre forme;
f) consentire una maggiore libertà nella fissazione delle tariffe, la possibilità di una loro corretta e trasparente pubblicizzazione, fermo restando la determinazione autoritativa di quelle massime a tutela dei consumatori”;
b) al comma 3, dopo la virgola, sono soppresse le parole “individuata ai sensi del medesimo comma”;
c) al comma 5, sono soppresse le parole “individuata ai sensi del comma 2″;
d) al comma 6, lettera a), sono soppresse le parole “individuata dal comma 2″;
e) dopo il comma 6 è aggiunto il seguente comma:
“7) L’Autorità può avvalersi di un contingente aggiuntivo di personale, complessivamente non superiore alle ottanta unità comandate da altre pubbliche amministrazioni.” 2. All’articolo 36, comma 2, lettera e) del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.111, sono aggiunte le seguenti parole: “secondo i criteri e le metodologie stabiliti dalla competente Autorità di regolazione, alla quale è demandata la loro successiva approvazione”.
Secondo me il punto critico e’ questa fantomatica “Authority”! ma chi pensate che ne fara’ parte? Noi?
Oppure ne faranno parte gli sbirri dei soliti Della valle , benetton, luca luca, e compagni di merenda vari?
Poi la dose la somministreranno piano piano dosandola con quello che riusciranno a far bere all’opinione pubblica portandoci piano piano alla miseria fino al punto di dover ingoiare qualsiasi rospo! Guardate quello che hanno fatto con le leggi sulla flessibilita’ del lavoro! e dicevano che era per favorire i giovani (tale e quale adesso).
Infatti adesso i giovani (ammesso che a 30-35 anni sia giovane) sono TUTTI PRECARI (e pure qualche anzianotto che nel frattempo e’ rimasto disoccupato).
Anche con tutte le altre liberalizzazioni (sono cominciate nel 94)! e le Authority che dovevano sorvegliare, cosa hanno sorvegliato visto che i costi dei servizi sono aumentati quasi in tutti i casi (es. assicurazioni di 4,3 volte al netto dell’inflazione).
Questa nuvola di incertezza che si sta creando NON pubblicando il testo del provvedimento quale scopo puo’ avere se non quello di arrivare all’ultimo secondo in parlamento per ricattare i partiti forzandoli a votare cosi’ com’e’ e basta discussioni!
In questo momento l’unica spalla sicura che abbiamo e’ la lega tutti gli altri non si capisce….. si’ no’ boh..forse…..
Poi quando andremo a votare se ne riparlera’ (anche a me piace M5S di grillo per gli stessi motivi di Alchemio FI)
Coi professori NON CI POTRA’ MAI ESSERE NESSUN ACCORDO! Questi sono corrotti nell’anima e nel portafogli dai soliti squali e continueranno fino alla morte.
Noi dobbiamo resistere un secondo in piu’ di loro e adesso l’unica cosa e’ SPINGERE i partiti o i politici che dovranno votare a BOCCIARE il decreto legge! CON OGNI MEZZO!
Queste settimane sono DECISIVE!
URGENTE: Sul Corriere on line infuria il dibattito su come reprimere militarmente camionisti e tassisti. Uno, a cui Khoolaas censurato, ha consigliato una visita psichiatrica urgente, si è chiesto cosa aspettano a mandare le autoblindo per agomberare i blocchi dei camionisti e i nostri? Scrivete amici ai bombardieri e ai nostri amici camionisti che si stanno arrabbiando anche sul blog del corriere. Mancano i benzinai e poi qualche problemino ci sarà nonostante la cortima di ferro dei media.
khoolaas »
allora tiriamo le somme
i mandanti li conosciamo sappiamo chi sono, sappiamo come si muovono, che armi hanno messo in campo contro di noi e contro chi si mette di traverso rivendicando diritti (NO TAV e Camionisti ora), sappiamo che il governo dei professori, questa autority, cavallo di tro.a senza nessuna legittimita’ democratica ma ormai chissenefrega o no? formata lo vedremo da altri servi, i politici dal PD al PDL, i giornalisti, e le forze dell’ordine sono solo dei semplici esecutori ognuno con diverso compenso ma semplici esecutori di ordini, allora al posto di tirare petardi e fare manifestazione rompendo i coglioni ai nostri simili io direi di presentarci a qualche convegno a Cernobbio e posti fighetti affini e andarli a prendere veramente i colpevoli di questa crisi, perche se nessuno se ne accorto anche con questa manovra con le privatizzazioni ora chiamate dismissioni i soliti hanno accumulato e ampliato il divario di ricchezza col resto di minchioni che si fanno la guerra tra loro. io lo ripeto e’ ora di andarli a prendere per le orecchie i mandanti
Repubblica è andata a visitare il mio sito ed Odifreddi mi ha dato dell’evasore fiscale o suo complice.
Questa è la mia risposta sul loro blog
carlo_papik 23 gennaio 2012 alle 18:44
Gentile Prof. Odifreddi,
sono l’autore del sito segnalatole da miguelitomiguelito il 23 gennaio 2012 alle 15:45. :
Lo strano caso dei taxifascisti difesi dai comunisti veri.
http://www.liberalizzazionetaxi.it/wordpress/?p=152
Mi chiedo se abbia letto quanto segnaltole in maniera distratta o la sua sia pura malafede in quanto nella sua successiva replica delle 15.51 le afferma che dietro quanto da me versato ci sarebbe stato del nero. Se avesse letto con più attenzione avrebbe letto anche che il venditore pagherà, nel 2012, 54.000 euro di tasse ovvero il 27% di 200.000 euro ovvero il valore commerciale della licenza.
Lei continua a rimestare nel torbido mischiando ripetutamente i termini liberalizzazione ed evasione fiscale come se il primo fosse la panacea per il secondo. Il caso Fastweb-Telecom-Scaglia, se confermato nelle opportune sedi giudiziare, smonta appieno il suo teorema “+liberalizzaione = – evasione”.
Le licenze taxi grazie al decreto Bersani 2006 sono ora cedibili alla luce del giorno, e vengono messe nel piano di ammormamento dell’azienda taxi. L’ acquirente non ha alcun interesse a favorire il nero in questa transazione perchè il giorno che venderà la licenza se non troverà un altro compiacente a fare del nero pagherà lui le tasse del 27% sulla quota evasa.
Le faccio un esempio dichiarazione senza nero:
valore acquisto 200.000 ammortamento in 15 anni (13.333 euro/annui) supponniamo che io venda la licenza dopo 10 anni a 250.000
valore iniz. 200.000
ammortamento -133.330
valore residuo 66.670
vendo a 250.000 sottraggo la parte non ammortizzata di 66.670 ed ottengo in plus-valore di 188.330 euro su cui pagherò il 27% di tasse.
Nel caso del mio venditore questi aveva ricevuta la licenza gratis ed ha pagato le tasse sull’intero valore.
Ora nel caso avessi accettato di pagare una quota in nero, questa mi si andrebbe a tassare come una voce attiva nel momento della vendita.
E’ la dimostrazione di quanto afferma da tempo Di Pietro dell’ IDV circa la validità di un valido sistema di detrazioni fiscali come lotta all’evasione fiscale.
Visto che ha letto la mia pagina web ed a torto mi ha dato dell’evasore fiscale e/o comunque del complice di un evasore fiscale la prego di rettificare come si conviene le sue gratuite affermazioni e magari rispondere qui comunicando quanti aiuti pubblici di stato all’editoria , che sono pagati dai contribuenti, Repubblica riceve per sopravvivere. I taxi non ricevono nulla!!!
IL CORRIERE
23.01|18:50 Khoolaas
E’ bizzarro che il giornalista non si chieda da cosa proviene il nome del giornale per il quale lavora. Scoprirebbe così l’affinità tra giornale camion e taxi. Uno porta notizie, l’altro merci, il terzo i giornalisti. E si sentirebbe a disagio nel far passare commenti che invocano le autoblindo contro gli scioperanti, perchè gli stessi deboli di nervi aizzati a dovere che oggi vogliono fucilare i camionisti, i tassisti, domani i benzinai, i farmacisti, gli edicolanti, etc – prego guarda il calendario delle proteste – IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA, domani opportunamente indirizzati chiederanno di arrestare anche voi se darete fastidio al manovratore di turno. Quanto ai miei fratelli impiegati, amici ho lavorato dietro una scrivania per molti anni. Credetemi vi prego,NON E’ LO STESSO CHE STARE ALLA GUIDA DI UN CAMION E DI UN TAXI. E chiedetevi anche perchè VOI non protestate più. Grazie
khoolaas » Grandee!!
non vedo l’ora 😀
tra l’altro storicamente non è una grande idea mandare l’esercito e truppe varie contro un movimento formato da gente onesta che lavora…e se poi si rifiutassero di eseguire gli ordini o peggio ancora si unissero a quel movimento? 🙂
khoolaas » Io però sul sito http://www.autostrade.it non vedo nessun blocco del traffico.
Grande khoolaas….ma in questo sito ci sono dei fenomeni altro che i pennivendoli da 4 soldi
KHOOLAAS LUMACHINO siete grandi : )))
anch’io ho scritto…non molliamo!
Sciopero, denunciati 400 tassisti
“violazione norme trasporto pubblico”
Il provvedimento si riferisce all’assemblea permanente attuato dal 12 al 16 gennaio in piazza del Plebiscito
Piazza del Plebiscito invasa dalle auto bianche (foto siano)
Oltre quattrocento tassisti napoletani sono stati denunciati per violazione della normativa che regola il servizio di trasporto pubblico. E’ questo il risultato del lavoro della polizia municipale sull’assemblea permanente della categoria dei giorni scorsi; inviato anche un dossier dal Comando dei vigili urbani alla Procura di Napoli. I fatti esaminati nel dossier riguardano le giornate di astensione dal lavoro che i conducenti delle auto bianche hanno attuato dal 12 al 16 gennaio scorso, occupando piazza del Plebiscito, in protesta contro il decreto legge approvato dal governo Monti sulle liberalizzazioni.
L’identificazione dei 441 titolari della licenza è avvenuta attraverso il rilievo del numero della vettura, riscontri incrociati con i servizi in strada, la verifica delle sostituzioni e dei cambi di turni. Il reato è stato ravvisato in quanto, secondo la normativa vigente, i tassisti avrebbero dovuto dare comunicazione dell’astensione 10 giorni prima di questa al sindaco di Napoli.
Nella relazione c’è anche una querela che un tassista di Giugliano in Campania ha sporto per essere stato aggredito e minacciato da alcuni colleghi, affinchè non lavorasse. Gli aggressori che non sono stati ancora identificati.
Puo’ essere che abbiano bloccato i post?
Beppezulu » No, ma li dobbiamo approvare uno per uno per evitare di pubblicare ORRORI!!!
catricala a otto e mezzo su la 7….SENZA SOTTOTITOLI
enricotaxiroma » Alle 22,45 Maggiolo (UNICA Milano) su TGcom24
secondo me Catricalà ha detto due cose importanti: niente padroncini e niente licenze part – time…rimane il problema Authority che, dice, avrà l’ultima parola. Cosa ne pensate?
Appena sentito Catricalà su LA7: No al cumulo delle licenze ma l’ authority prevale su la parola dei sindaci.
Sparando una ca****a enorme che con l’ aumento delle licenze i ricavi saranno maggiori!!!voto zero al professore.
Una perla di Catricalà su LA7:
“una parola è troppo due sono poche”
andiamo beneeee!!!
E comunque ha confermato ” autirithy U… alles”
Su la 7 criticala’ ha confermato che i comuni non avranno piu ‘ grossa importanza decisionale su rilascio licenze !!!!!!!ai ai ai ai che male
Ciao a tutti, se andate su wikipedia e cercate DECRETO-LEGGE, leggendo vi renderete conto che il Consiglio dei Ministri avrebbe responsabilità sia penali che civili nel caso in cui una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dopo 60 gg non venisse approvato e trasformato in legge. Ogni Ministro partecipante sarebbe chiamato a rispondere personalmente dei DANNI provocati se questo DL non avesse le caratteristiche necessarie di URGENZA e UGUAGLIANZA (che urgenza c’e’ di aumentare i taxi se tutti i giorni si dice che le famiglie sono impoverite??? Se tutti i giorni si dice che i consumi sono in CALO???? Che uguaglianza c’è se la riforma del mercato del lavoro, quindi le categorie, vengono prese in considerazione in tempi e modi diversi?????) Se io fossi un Ministro prima di firmarlo ci penserei bene bene………Per favore andate a leggere anche voi, se non ci credete.
*Leonardo* Ti ho visto su TG com 24!!!!!!Ecco un volto di TAXISTORY!!!!!!!!Siete in gamba ragazzi!!!!!
catricalà espropria i sindaci delle loro funzioni . La mia domanda è : ma in che c***o di paese vivo?
max68 » hai dimenticato presidenti di provincia, regione, prefetti e scendendo direi che via Messina non conta più una beata ****!
Siamo atterrati su Marte.
Dict..authority !!!
Alchemio FI, Lumachino, Khoolaas grazie per aver sempre voglia di spendervi per la causa.
Per quanto riguarda i bombardieri sui tir e le autoblindo contro i taxi, aggiungerei il napalm sulle farmacie.
Fomentano odio per giustificare la sospensione della democrazia. Pinochettismo Dissimulato
Acronimo… PD
Se poi ci vanno gli asterischi…
marco>per quanto riguarda roma è meglio che la presidente della regione stia zitta visto le s*******e che ha detto.
Mi domando se ha senso rispondere agli attacchi sugli altri blog?
Le categorie liberalizzande più acculturate dei tassisti, notai, farmacisti e avvocati stanno mantenendo un profilo più basso.
Ogni volta che intervengo in un blog a nostra difesa vengo attaccato da un mucchio di idioti prevenuti e privi di un autentico spirito critico. Mi sembra di essere nel bel mezzo della Rivoluzione Culturale Cinese con le guardie rosse che ripetevano slogan imparati a memoria e guai solo a pensare che fossero sbagliati.
Ho notato che sul blog di repubblica dove sono intervenuto in realtà sono entrato in salotto di saccent,i che discernono su tutto, composto da poche persone. Mi domando se ha senso dargli importanza, se il Governo non ascolta noi diretti interessati darà mai retta a questa minoranza.?
Credo di avere cose più importanti, come far giocare il mio cane, che rispondere a questi idioti. Sto seriamente pensando di mantenere il silenzio radio, replicare sul mio sito senza concedere a loro il diritto di replica, lo sto già facendo a dire il vero. Perchè dare voce e/o spunti a questa gentaglia è solo fargli un favore.
Lo sapete perchè un cane agita la coda? Perchè ce l’ha!
Cosa avrebbe fatto questa gente 10 anni fa senza i blog, avrebbe mugugnato in fila al supermercato. Io appartengo alla generazione dei volantini ciclostilati, la cui distribuzione sia che fossi rosso o nero comportava dei rischi ma era il prezzo per affermare le proprie idee e diritti. Oggi chiunque, me compreso, al caldo seduto su una poltroncina scrive tutte le cazzate che vuole e neppure ci mette la faccia o almeno il nome.
Lumachino amico mio ha un senso.Le lobby che tu chiami più acculturate tengono un profilo basso perchè sono borghesia medio alta rapprentata in parlamento. Trattano denaro e quindi ne possono spendere di più per limitare i danni. Noi invece facciamo assemblee allo stadio con i MEGAFONI, nonostante il flusso di denaro verso radio taxi et associazioni, spesso coesistenti negli stessi individui, non si spende manco il denaro per un impianto audio, non si affitta che so il Dal Verme, etc. In queste condizioni l’unica difesa possibile perchè gratuita è la rete. Noi siamo dinosauri. A me che vengo dal post moderno, all’inizio sembravate tutti usciti da un film anni settanta, poi mi sono abituato e mi ci trovo bene, anzi benissimo, non fosse che ci vogliono far fuori. Ma solo perchè amo i perdenti, gli inattuali, gli anarchici, perchè sono un conservatore. La tua intuizione dantesca ” non ti curar di loro ma guarda e passa” sarebbe corretta SE avessimo qualco altro sul piano comunicativo oltre la rete. Ma visto che abbiamo solo il blog e facebook, USIAMOLI.
questa è dittatura.
Caro Lumachino sto arrivando anch’io alla stessa conclusione. Ormai sono settimane e settimane che intervengo sui vari blog e sono stufo, come te, di vedere ripetere a pappagallo sempre le stesse idiozie da gente che perlopiu’ il taxi lo vede col binocolo e non sa nulla di nulla. Spesso mi sono fatto la domanda se davvero sono semplici “cittadini” oppure non professionisti pagati per supportare il governo Monti e i LORO luridi interessi contro TUTTE le categorie “diversamente povere”.
Di tutti i tanti strombazzati “vantaggi” per gli italiani con le liberalizzazioni non ce n’e’ uno che sia uno che regga al semplice buon senso figuriamoci se si volessero fare ragionamenti di economia.
In un mercato libero e in concorrenza come quello che predicano dalla mattina alla sera, questi “professori” potrebbero si’ e no fare i bidelli al CEPU, altro che i rettori della Bocconi!
Da oggi ho deciso di non seguire piu’ questi blog, anche perche’ da oggi si comincia a fare sul serio (assieme a camionisti, benzinai, pescatori, agricoltori e spero anche ai lavoratori attaccati dall’art.18)!
E’ inutile continuare a sprecare energie per ribattere a degli idioti (tranne rare eccezzioni) che riescono a usare il cervello solo per conto terzi.
Ormai bisogna battere altre strade e salire di livello.
Allego un ottimo intervento di un prof. dell’universita’ di genova circa la legittimita’ di questo governo comparso su libero!
di Paolo Becchi
Professore di
Filosofia del Diritto,
Università di Genova
[Libero 12/01/2012 – p.6]
Il governo Monti è destinato a «passare alla storia» più di quanto non lo sia il decennio berlusconiano appena trascorso. Ciò che, infatti, è avvenuto con il conferimento dell’incarico ad un tecnico di Bruxelles non è stato che un “coup d’état” deciso da «poteri forti» in parte estranei al nostro Paese e guidato dal presidente della Repubblica.
Certo non un colpo «alla sudamericana», un golpe, con tanto di ingresso di fucili e militari nell’emiciclo del Parlamento. «Colpo di Stato», del resto, non indica di per sé un rivolgimento violento, quanto un’«esecuzione che precede la sentenza», come lo definì il libertino Naudé, che coniò l’espressione a metà del Seicento.
Cosa significa? E cosa è accaduto in Italia, in questi mesi? Semplicemente quello che tutti (o quasi) si ostinano a negare. È accaduto che, con una manovra di palazzo, è stata realizzata la transizione costituzionale dalla Seconda alla Terza repubblica, da un sistema politico bipolare ad un ridimensionamento del potere dell’Assemblea a favore del presidente della Repubblica, dal parlamentarismo ad un presidenzialismo ancora da definire nei suoi contorni istituzionali, ma di fatto già all’opera con questo «governo del presidente». Non vi è infatti alcun dubbio sul fatto che il capo dello Stato da «custode della Costituzione» si è trasformato in guida politica dello Stato.
Si doveva, ovviamente, iniziare con l’eliminazione di Berlusconi, il quale – a dispetto delle apparenze – è stato in Italia colui che ha compiuto, e parimenti portato alla sua dissoluzione, il potere parlamentare: mai il nostro Parlamento era stato più potente e, nel contempo, più bloccato. Il rovesciamento di questo potere è cominciato con un tentativo di erosione dall’interno: Gianfranco Fini. Si è poi tentato con l’assalto alla vita privata del capo del Governo, ma anche questo si è rilevato insufficiente. Berlusconi è stato, infine, sconfitto, per una sorta di quelle ironie della storia che sono tutt’altro che infrequenti, sul reale campo dal quale dipendeva: gli affari. Si è puntato alla rovina del fondamento economico del suo potere, attaccando le sue aziende e l’intera economia del Paese con lo spread aumentato ad arte (lo spread è iniziato a salire dai primi giorni di luglio, 244. È poi ridisceso, senza mai tornare ai valori di luglio, ad agosto, 298. Poi non si è più fermato. Punto massimo, la seconda settimana di novembre, 553).
Berlusconi non ha reagito. Giulio Cesare lo avrebbe fatto se, come racconta Svetonio, ai giovani indebitati consigliava: «Per il vostro caso il rimedio è la guerra civile». Ma, se in Cesare – come scrive ancora Svetonio – «c’erano molti Marii» (multos Marios inesse), in Berlusconi ce n’era solo uno, di Mario: Monti.
Monti sapeva benissimo che la sua entrata in campo poteva avere successo solo se lo spread continuava a salire: e infatti lo spread è salito. Ed il «colpo di Stato» è riuscito. Il potere parlamentare è stato portato al punto in cui si è rovesciato in modo indolore, con il suo stesso consenso. Si è così perfezionato il potere esecutivo, il quale è sorto in modo parassitario e antidemocratico come parassitario è, del resto, la base su cui poggia: l’aristocrazia finanziaria, la quale – a differenza della borghesia industriale – nelle sue forme di guadagno e nei suoi piaceri non è che «la riproduzione del sottoproletariato alla sommità della società borghese», come aveva genialmente intuito Carlo Marx.
Strane corrispondenze della storia, quando Marx descrive i poteri della Francia di Luigi Filippo, in cui «l’indebitamento dello Stato era l’interesse diretto della frazione della borghesia che governava e legiferava per mezzo delle Camere. Il disavanzo dello Stato era infatti il vero e proprio oggetto della sua speculazione. Dopo quattro o cinque anni un nuovo prestito offriva all’aristocrazia finanziaria una nuova occasione di truffare lo Stato che, mantenuto artificiosamente sull’orlo della bancarotta, era costretto a contrattare coi banchieri alle condizioni più sfavorevoli”.
Certo, dobbiamo sostituire la parola «borghesia» (in Italia, del resto, c’è mai stata una borghesia?). Ma per il resto, dunque, niente di nuovo o quasi sotto il sole. Finora banchieri e finanzieri (Monti & Company) si erano limitati a governare indirettamente, nascondendosi dietro la maschera della rappresentanza dei politici, oggi hanno preso il posto ufficiale di questi ultimi: sono loro non più a ispirare, ma a governare.
Bisognava però almeno salvare le apparenze. Con un atteggiamento tipico di tutti i «catilinari», la preoccupazione maggiore di Monti è stata quella di conquistare il potere con mezzi legali. In un’opera di Brecht, anche il capo di una banda di gangster comanda ai suoi seguaci: «Il lavoro dev’esse legale». A ben vedere, è tutto già spiegato nel pamphlet avanguardistico del 1931 di Curzio Malaparte, “Tecnica del Colpo di Stato”. Con la repentina nomina a senatore a vita (Paolo Emilio Taviani, nella Prima Repubblica, ci impiegò un anno e mezzo, il tecnico un paio di ore) Monti ha potuto, oltre che garantirsi l’immunità a vita, legittimarsi quale espressione, in qualche modo, della stessa Assemblea. Ed è così che il Parlamento diventa complice necessario del colpo di Stato: accetta il fatto compiuto, e lo legalizza formalmente. Come nella strategia bonapartista – cito ancora Malaparte – l’«obiettivo tattico» resta la conquista dello Stato attraverso il Parlamento, ossia attraverso la legalità (la farsa, a questo punto, del voto di fiducia, bulgaro, tipico dei regimi totalitari). Deve cadere un’ultima illusione: quella del presunto «stato di necessità» che avrebbe reso indispensabile questo colpo di Stato, come se si trattasse di una misura per la salus rei publicae (ndr: la salute della cosa pubblica). Come spiegava Malaparte, le circostanze favorevoli al colpo di Stato moderno non sono necessariamente di natura politica o sociale: nell’epoca della tecnica, il colpo di Stato è un problema eminentemente tecnico.
Nel nostro caso, «tecnico» non significa di «tattica insurrezionale », ma che la riuscita di un colpo di Stato dipende dal coordinamento tecnico di decisioni prese al livello di quei poteri forti invisibili, impalpabili, ma onnipresenti, che ormai intervengono nella vita dei popoli quando e come vogliono. Nel momento in cui il potere politico si livella su quello finanziario, il colpo di Stato diventa sempre possibile, e a tal punto facile da realizzarsi che quasi nessuno se n’è reso conto (*).
Buonanotte!
Lumachino #75 E’ vero quello che dici, ma solo in parte. Secondo me è utile rispondere qua e là nei blog affermando le nostre ragioni e smentendo le menzogne come tu fai egregiamente. Ma poi non è detto che si debba continuare il botta e risposta con gli ammaestrati. Molte persone che si aggirano sui blog o per strada si chiedono (come ha fatto un ragazzo del nord Europa con un mio amico e come fanno spesso dei clienti con me): “come mai questo governo ce l’ha tanto con i tassisti?”. Non ci sbagliamo, mica tutti sono addentro alla materia come noi. E’ importante far vedere che i tassisti sanno esprimersi e che hanno buone ragioni. Dopo aver fatto giocare il cane che, poverino, non ha colpe.
Khoolaas #76 La risonanza mediatica adesso è indispensabile e i tassisti usano a dovere i nuovi mezzi. L’audio delle assemblee è questione dell’era analogica… ora siamo troppo avanti per occuparci di megafoni. Quello usato a Firenzre penso sia del ’78.
Milano 32 #78 Di sicuro ci sono anche i prezzolati di bassa lega (quelli d’alto bordo hanno ricevuto i finanziamenti), ma ci sono soprattutto i ripetitori acritici di luoghi comuni. Bisogna far vedere che c’è chi dice “no!”.
Per quello che riguarda il colpo di stato, ce ne eravamo accorti subito. Purtroppo mi ripeto: Pinochettismo (viste le politiche neoliberiste) Dissimulato (vista la formale correttezza istituzionale).
Volevo aggiungere solo una cosa. E’ più di venti anni che si assiste allo smantellamento dei diritti e delle istituzioni da parte dei comitati d’affari della finanza. Il debito pubblico usato come ricatto è ben noto e si può risalire al ‘500 e al ‘600. La cosa tragica è che ci tengono tutti ostaggi. Debito privato e debito pubblico sono le catene che ci impediscono di fare delle reali scelte politiche.