Tassista accoltella automobilista durante una lite

drammaL’episodio è avvenuto la scorsa notte in via Collatina – ROMA, 15 FEB – Un tassista di 33 anni, sotto effetto dell’alcol, ieri sera ha accoltellato un automobilista durante una lite per viabilità. E’ accaduto verso le 22 di ieri a Roma. Il tassista è stato arrestato dalla polizia per lesioni aggravate ed è indagato in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza. Ad intervenire sono stati gli agenti del commissariato di Tor Pignattara. L’automobilista è stato soccorso e, da quanto si apprende, non corre pericolo di vita.(ANSA).

Poche parole, quelle del lancio d’agenzia, per riassumere la gravità del fatto. Lasciamo a un certo tipo di stampa amplificare la notizia,  a coinvolgere ed ammaestrare i lettori al gusto del sangue, della violenza e quello che è peggio, del qualunquismo. Quello che accade sulla strada è cronaca quotidiana: un palcoscenico dove ognuno di noi recita senza copione, improvvisa una battuta, cerca la gratificazione personale con il facile insulto. Quanto siamo capaci di imporci una sufficiente e solida autocensura, che ci possa garantire rigore morale e rispetto per i diritti umani? Fino a che livello si può spingere il male di vivere prima che si arrivi al punto di non ritorno? Un essere umano normale, abitualmente distante dalla delinquenza, sotto costante tensione quotidiana, vessato da più fronti, quando è allo stremo va in tilt e può arrivare per qualche attimo a non rispondere più delle sue azioni. L’analisi del caso alla fine è sempre sommaria e non tiene conto di una innumerevole serie di variabili. Sul campo resta sempre la vittima e un solo responsabile. Le responsabilità indotte (vedi per esempio il mobbing e simili pratiche vessatorie) non sono ritenute determinanti e non costituiscono attenuante.

12 commenti

  1. L’11 febbraio sul punto di Claudio Giudici ho espresso il mio pensiero sulla questione Mobbing. Pregherei tutti di prenderne visione o gli autori di pubblicarlo in prima. Grazie

  2. Ubriaco alla guida con tanto di coltello al seguito ferisci una persona, ammettendo lo stato di necessità ovvero la legittima difesa, ma se ti allontani e non chiami i soccorsi….

    Non difendiamo l’indifendibile ci facciamo male da soli,

    capisco lo stress del momento che noi tutti stiamo vivendo ma questo non rende giustificabile tornare a casa e prendersela con moglie e figli.

  3. lumachino » Al tempo, al tempo. Le cose sembra che stiano in un altro modo: il collega si sarebbe preso un paio di pugni in faccia e dopo (solo dopo) avrebbe reagito non con un coltello ma con un cutter.
    Il test alcolemico sembra che si sia rifiutato di farlo, ma era già giù di macchina e a casa sua.
    Queste le info arrivate da un amico di Roma.
    Come il solito i cagnacci pennivendoli scrivono quello che vogliono, infatti il titolo “IL TASSISTA SQUARTATORE” è la frase più becera e degna del peggior mensile di pettegolezzi che si possa immaginare.
    Certi “giornalisti” (scusate se non dico “giornalai”, ma porto rispetto per chi sta 12 ore in uno sgabuzzino gelido a vendere carta sbrodolata d’inchiostro da quella genìa di imbrattacarte) dovrebbero cambiare mestiere e venire a provare il brivido di stare 10 ore al giorno per 60/70 ore settimanali in mezzo a quel manicomio che chiamiamo città, prima di mettersi alla tastiera di un pc a crivere idiozie.

    W CELENTANO CHE HA AVUTO IL CORAGGIO DI CANTARLE A TUTTI QUANTI DAVANTI A 15 MILIONI DI PERSONE!

    P.S. la categoria (o meglio, i rappresentanti della cosiddetta “categoria”) hanno già scaricato il “tassista squartatore” lasciandolo al suo destino, invece che intervenire per cercare di scoprire la realtà: http://www.liberoquotidiano.it/news/935927/Roma-presidente-Radiotaxi-se-tassista-che-ha-accoltellato-e–dei-nostri-sara–espulso.html

  4. Non parlo del collega : per giudicare ci sono i giudici e per difendersi gli avvocati, e sopratutto bisogna conoscere bene i fatti. Ma cosa accade quando siamo in macchina? E perchè normali automobilisti si ammazzano per un posteggio? L’auto è una corazza e noi andiamo in giro come cavalieri medioevali sempre pronti a sfidare ed essere sfidati a singolar tenzone. Dà un malinteso senso di potenza, di superiorità, e molto ne sanno i pedoni, è l’estensione di lamiera del proprio corpo, per questo tutti i casini con un banale tamponamento. Per noi poi è anche casa almeno quanto quella in cui rientriamo la sera o il mattino dipende dai turni . E sopratutto è mobile, ci permette di sfuggire dall’infinita monotonia delle case e degli uffici, di lasciarci alle spalle le convivenze più o meno obbligate, di andare in giro, di sentirci un pò più liberi. Ma il vagare, il vagabondare anche se in un guscio è anche pericoloso, più pericoloso che stare in un bello zoo sotto forma di open space dove ti danno anche da mangiare nel seminterrato. Tutti sappiamo per esperienza diretta con quanta velocità possa degenerare uno scambio di insulti da veicolo a veicolo. Puoi trovarti in un battibaleno con un pazzo scatenato che cerca di forzare la tua portiera urlando scendi che ti sgozzo mentre tu lo guardi terrorizzato e stupefatto. Persino un colpo di clacson può diventare letale in meno di un minuto. Il nostro, amici, lo ripeto è un lavoro usurante.E pericoloso. E diffamato. E di questo, signor giudice, bisognerà pur tener conto nel giudicare.

  5. Mi spiace ma io questi gesti sono per condannarli. Non mi interessa se è stato provocato dall’atteggiamento dell’altra persona, chi accoltella qualcun’altro è un delinquente, PUNTO! Il fatto che certi soggetti facciano parte della mia categoria mi dispiace molto ed andrebbero emarginati, ritirata la licenza e tanti saluti; chi non è degno di fare il tassista ed infanga il nostro nome è bene che vada a far danno da altre parti. Riguardo al mobbing, non diciamo stupidaggini, siamo tutti stressati, esausti ed estremamente nervosi e nevrotici in seguito al periodo che stiamo attraversando, non per questo se uno mi taglia la strada sono autorizzato a scendere di macchina ed accoltellarlo; siamo e rimaniamo delle persone civili e non dobbiamo uscire da questo stato, altrimenti siamo all’arma bianca e non risolviamo proprio niente; detto questo è chiaro che la stampa non aspettava altro, se fosse stato un fruttivendolo ad accoltellare qualcuno, probabilmente non sarebbe neanche uscito sui giornali e da coltellata si sarebbe trasformata in “puncicata”, come dicono a Roma, sempre e comunque deprecabile!

  6. Possiamo anche fare finta che vada tutto bene ma la realtà la conosciamo ed è inutile raccontarsi frottole non ci vuole la sfera di cristallo…..inizieranno con le licenze part time regalate che pian piano e nemmeno troppo….diventeranno full time e questo succederà questa estate…poi in occasione dell’expo altre nuove licenze……in aggiunta a quelle che arriveranno da ogni parte d’italia con la perdita del vincolo della territorialità…..e buona notte al secchio……


  7. Gianni Taxi Firenze:

    …Riguardo al mobbing, non diciamo stupidaggini, siamo tutti stressati, esausti ed estremamente nervosi e nevrotici in seguito al periodo che stiamo attraversando…

    Se fossi in te non considererei il mobbing come un qualcosa che fa presa solo sui neurolabili. E’ una subdola arte – non una sciocchezza – che fa uso e abuso delle debolezze che ognuno di noi ha: il mobber abile le individua e sferra il suo affondo.
    Siamo tutti stressati e nervosi, è vero, qualcuno lo è molto ma molto di più e le reazioni possibili non sono di certo catalogate in un ambito ristretto (non parlo dei tassisti in esclusiva).

  8. Infatti io credo che attualmente i tassisti siano sottoposti a qualcosa di più grave delle patologie relative al mobbing. Trova te una definizione Giannitaxi e, ripeto, leggete ciò che ho scritto a commento del punto di Claudio Giudici dell’11 febbraio

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