Scannatevi fra di voi

Agli occhi del legislatore, non c’è differenza tra le norme che tutelano il tassista e il farmacista e quelle che tutelano impiegati e operai (vedi art. 18 statuto dei lavoratori); così come la posizione del governo che viene trasferita alla nazione:

Tra i privilegi che voi ritenete assurdi, cioè quelli di caste protette, sono inclusi anche i vostri diritti. Sono lacci all’economia, alla "crescita", e quindi vanno soppressi il prima possibile.

Eppure non sono in molti a constatare che la condizione di "liberalizzare" significa "impoverire" in questo neo-linguaggio tecnocratico. Impoverire il tassista che finirà sotto padrone a 700 euro al mese o anche meno, così come l’impiegato che accetterà trattamenti anche iniqui per la paura di essere licenziato, fa tutto parte del programma economico ovvero dogma neoliberale, secondo il quale – quando va bene – siamo tutti puri mezzi di produzione su cui risparmiare, e quando va male inutili bocche da evitare di sfamare.
Ma i giornalisti, sebbene a modo loro, le differenze le vedono. Sulle rare proteste dei tassisti fin sulle prime pagine apparivano sostantivi quali "blocchi", "caos", "rivolta selvaggia",
arrow_black (odore di rivoluzione…).
In questi giorni invece prendono il posto i vari "vittoria della lobby", "un passo indietro del governo", "hanno vinto i tassisti", "i più cari del mondo"
arrow_black (… oppure odore di invidia?).
Mentre incoraggiano all’indignazione nazionale contro la sfacciataggine della potente lobby tassinara, dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori ne parlano in un angolino fondo a destra, con poche righe! Possibile che non si noti che si parla in sostanza della stessa cosa:

l’ attacco a diritti acquisiti di lavoratori.

Quando saranno i salariati e gli stipendiati a scendere in piazza, creando magari piccoli rallentamenti alla circolazione, così come sta accadendo in questi giorni sulla tangenziale est presso la sede Alcatel di Vimercate (quattrocento licenziamenti), tutti si stracceranno le vesti e nessuno, vi assicuro, parlerà di "rivolta selvaggia". Invidia e/o rivoluzione… due condizioni indispensabili l’una all’altra per una becera lotta di popolo… perchè? Leggete queste luoghi comuni, spesso istituiti a dovere e poi capirete:

Gli impiegati odiano commercianti ed artigiani, "tutti ladri ed evasori", e vogliono vederli in galera; i lavoratori autonomi odiano gli impiegati statali "tutti fannulloni e ruba stipendio", e vogliono vederli in mezzo alla strada; i precari odiano i dipendenti, "tutti raccomandati col culo al caldo", e vogliono vederli a spasso; i disoccupati odiano gli extracomunitari "che vengono a rubarci il pane" e vogliono vederli sul barcone di ritorno; i giovani odiano i pensionati "lavoriamo per ingrassare i vecchi che se la godono" e vogliono vederli tutti con la pensione sociale; i pensionati odiano i giovani "che vogliono la pappa scodellata senza far nulla" e vorrebbero vederli con la vanga in mano; i genitori odiano gli insegnanti "li paghiamo per andare in vacanza" e li vorrebbero tutti precari; gli stagisti odiano gli scioperanti "eh, se lo possono permettere, hanno il posto fisso!" e vorrebbero vederli tutti licenziati; e così via all’infinito.

Pur esasperando le situazioni, in pratica non la si pensa molto diversamente, non vi pare? Concludo con una ardita elaborazione di una poesia attribuita a Bertolt Brecht, ma per molti appartenente intellettualmente a Martin Niemoeller:

Prima hanno preso i tassisti.
E io ho festeggiato perché sono tutti truffatori.
Poi hanno preso i farmacisti.
E io ho festeggiato perché sono tutti ricchi e col SUV.
Poi hanno preso gli idraulici.
E io ho festeggiato perché sono tutti evasori.
Poi hanno abolito l’articolo 18.

E tassisti, farmacisti e idraulici hanno festeggiato perché sono una manica di stronzi senza cuore.

Il testo “originale” della poesia lo trovate qui

(Ispirato da: Crisis? What crisis? – D.Billi)

5 commenti

  1. Dividi e impera.Non e mai cambiata la regola.In qualsiasi circostanza viene usata.Non possono eliminare tutti, per cominciare da capo costruendo nuove generazioni che pensano come loro, perché i vecchi sono sempre li a dimostrare il contrario ,quindi questa e la formula che con questa democrazia sembra ancora funzionare.

  2. In tv dicono una cosa qua un altra chi parla parla con parole difficili emendamenti mica emendamenti da quello che ho capito dipendiamo da voti di politici che cosa le va in tasca a votare per i taxi la tv hanno vinto le lobby cioe non si capisce niente e quando voteranno ma se in tv dicono hanno vinto taxi e farmacie allora hanno gia votato ca**o non si capisce una sega!!!!

  3. chiariamo: io non mi metterò certo a far casino contro di loro, però è innegabile che gli “statali” (che in italia non sono pochi…) godono di privilegi sconosciuti alla maggior parte dei lavoratori, dipendenti e non.
    e qualcosa per iniziare a cambiare le cose andrebbe fatta, a cominciare da controlli “random” più frequenti.
    il buco nelle casse dello stato non è certo dovuto ai privati…


  4. Thomas:

    chiariamo: io non mi metterò certo a far casino contro di loro, però è innegabile che gli “statali” (che in italia non sono pochi…) godono di privilegi sconosciuti alla maggior parte dei lavoratori, dipendenti e non.
    e qualcosa per iniziare a cambiare le cose andrebbe fatta, a cominciare da controlli “random” più frequenti.
    il buco nelle casse dello stato non è certo dovuto ai privati…

    ricordati thomas che le tue opinioni sugli statali molto probabilmente sono state forgiate dagli stessi che ci stanno aizzando contro l’opinione pubblica, quindi attento a parlare di privilegi, piuttosto scrivi di diritti che al limite bisognerebbe allargare a tutti piuttosto che torglierli a gente che come noi lavora, non facciamo la guerra tra poveri

  5. Cari amici questa minestra neoliberista è la più riscaldata del mondo: c’è voluto più di un secolo per avere l’art.18 e cercano di cancellarlo da almeno 10 anni, un pezzetto alla volta come le pensioni. L’altra volta si sono beccati i milioni al Circo Massimo, ma stavolta? Non è un problema di stupidità ma come diceva il pastore Niemoller che se ne intendeva, è solo un problema di coraggio. Noi però. thomas, non abbiamo nessun problema a tornare al circo massimo o dove sia anche domani mattina se necessario, o sbaglio?

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