Si parla nuovamente di deregolamentazione, ieri sera Edward Luttwak su La7 ha nuovamente ribadito il concetto che in Italia i taxi dovrebbero diventare liberi come in Irlanda. Provocazione? No non credo, penso piuttosto sia la consapevolezza che il sistema di trasporto pubblico locale è fallito e non solo economicamente.
Il sistema pubblico locale è fallito perché gli autobus di linea costano molto, intasano le strade, generano traffico, distruggono il manto stradale, sporcano i palazzi, consumano un’infinità di carburante e costano una fortuna alla comunità. Gli amministratori locali tentano la strada di mezzi alternativi al trasporto pubblico, I TAXI. Hanno capito che I TAXI sono il migliore sistema di trasporto pubblico a spese del privato. I TAXI sono veloci, forniscono un servizio capillare in qualsiasi ora del giorno e della notte e in qualsiasi condizione atmosferica. Secondo la loro logica basterebbe mettere in piazza altri 50.000/100.000 taxi per risolvere il problema del fallimento del trasporto di linea e del buco nelle casse comunali. A New York lo capirono molto prima, spostarono il trasporto pubblico di linea principalmente sui taxi. Ma lì hanno un modo diverso di gestire la cosa pubblica, non approfittano, ascoltano e pagano il necessario.
Il problema dei nostri amministratori è che come al solito tentano furbescamente di muovere le masse a proprio piacimento ignorando i diritti dei lavoratori e di con questo lavoro ci vive. Non ascoltano chi potrebbe aiutarli a fare la scelta migliore senza arrivare alla rottura.
Se l’obiettivo è arrivare a sostituire il trasporto pubblico locale di linea (fallito) con I TAXI, ci si mette seduti ad un tavolo e tutti insieme si raggiunge un compromesso. Dopo il compromesso si studiano gli obbiettivi che si vogliono raggiungere nei prossimi 20 anni. Diversamente, se si vuole imporre una scelta dall’alto non ci resta che iniziare una lotta dura fino all’eliminazione dell’avversario!
A voi la palla.
avevo parzialmente affrontato questo argomento nel precedente ”Pappagallo” e ci riservavamo di parlarne nel prossimo.Vedo e prendo atto che i tempi vengono anticipati :l’offerta di ncc da parte di italontv,l’intervento del’opinionista stanno accelerando i tempi ,spero che i colleghi che hanno responsabilita’ sindacali si attivino e che dopo un anno dalla loro elezione il sindaco Pisiapia e l’assessore Maran chiariscano le loro intenzioni ,non solo come ha fatto il sindaco Pisapia al congresso Satam di fronte al centinaio di tassisti ,che non rappresentano certo la categoria intera.
Mettiamo qualche puntino sulle “i”.
Intanto il trasporto pubblico non è fallito, anzi con le tasse che i cittadini pagano è giusto chiedere che essi funzionino bene e siano capillari, mentre i taxi alla collettività costano zero.
Intanto a Milano, dove vivo, l’Azienda Tramviaria anni fa gli utili li investì non nell’amodernamento della rete manutenzione compresa, come tutti si aspetterebbero, ma nei BOND (non il James agente segreto) argentini che con il default del paese diventarono carta straccia.
Intanto qui non si vuole eliminare nessun avvesrsario, ci si siede al tavolo e ci si confronta su come migliorare il servizio, noi siamo un servizio “complementare” di trasporto pubblico e se funzona bene il primario funziona bene anche il complementare.
Ed ora veniamo a ciò che sostiene il famoso economista Luttwak. Abbiamo già ampiamente dimostrato che l’equazione più taxi in circolazione, meno costano le corse per il cliente non è economicamente dimostrato anzi forse è proprio vero il contrario, ma è sicuro che il modello newyorkese che si vuole importare anche da noi porterebbe un grande vantaggio alle sole compagnie che gestiscono i taxi. Il calcolo è sempre quello 1000 taxi x 365 giorni x 150 dollari che anticipano i driver alle compagnie = 54 milioni e 750 mila dollari. Vorrei solo riportare quanto riferisce un altro economista Paul Krugman sulle teorie di Luttwak “L’economista statunitense Paul Krugman fa notare che l’approccio geoecomico di Luttwak è imperialista, in quanto giustifica l’imposizione delle regole americane al resto del mondo e costringe ai Paesi in via di sviluppo, che chiedono la cooperazione degli Stati Uniti e la partecipazione al commercio mondiale, standard sociali ed ecologici di tipo occidentale” (da Wikipedia). Ergo un altro esponente che porta l’acqua al mulino dei Capitalisti. Grazie dell’attenzione e della pazienza.
Che poi il trasporto pubblico a Milano sia fallito me lo devono dimostrare.
l’ATM è in utile e se i suoi utili fossero stati usati per rifinanziarsi gli investimenti anzicchè essere drenati dal comune per altri scopi o altri buchi da coprire sarebbe, oltre che in utile anche appetibile qualora fosse quotata e magari si potrebbero erogare premi di risultato ai dipendenti che invece attendono un rinnovo contrattuale da anni.
E questo con il biglietto a 1 Euro, l’aumento a 1,50 è stato fatto per raccogliere soldi da destinare ancora una volta ad altro.
Certo far girare i tram da 5 carrozze in centro a mezzanotte è una follia così come certamente il servizio taxi bus è un servizio in perdita ma una realtà pubblica puo’ anche decidere di erogare un servizio in perdita se se lo finanzia con i “propri” utili perchè ritiene sia una necessità sociale. Di sicuro questo tipo di servizio non lo erogherebbe un privato dato che non è renumerativo.
La realtà è che gli imprenditori de noartri non vedono l’ora di assalire settori in cui la competizione internazionale non ci sia a costo di abbandonare i business di riferimento, Benetton,Tronchetti,Montezemolo docet.
E se questi che sono la crema della nostra imprenditoria si riempiono la bocca con la parole concorrenza e poi si buttano chi sulla Telecom, chi sul mattone e chi sul trasporto ferroviario, possiamo capire che oltre ad avere i politici che ci meritiamo, abbiamo anche gli imprenditori che ci meritiamo.
Cari amici,
continuano a battere sempre lo stesso chiodo!
Ma perche’ mai dobbiamo sopportare questa costante “interferenza” da parte di chiunque (senza alcun titolo ne’ merito) abbia accesso ai media.
Domanda N°.1: ma chi e’ Lutwak per venirci a dire quello che dice? Non e’ italiano, non e’ un “esperto” di trasporto pubblico tantomeno locale. E’ un semplice MERCENARIO rappresentante gli interessi del capitalismo piu’ brutale e guerrafondaio del mondo. Chi gli da’ l’autorita’ e lo spazio per INTERFERIRE ed INFLUENZARE gli italiani?????
Domanda N°.2: perche’ dobbiamo continuamente rimettere in discussione gli equilibri del NOSTRO mercato e continuare a DIFENDERCI da gente che, come un cecchino serbo, spara nel mucchio proposte a vanvera solo per suggestionare un pubblico che non aspetta ltro che trovare un nuovo nemico sociale da “distruggere”????
Domanda N°.3: perche’ le ns. associazioni NON PRETENDONO UN PIANO NAZIONALE DELLA MOBILITA’ e DEL TRASPORTO PUBBLICO con orizzonte almeno decennale????
Si puo’ sapere come/cosa/quando ha intenzione di muoversi quest opaese su questo problema????
Non ci sono discussioni possibili prima di sapere cosa pensa di fare l’Italia su un problema di interesse nazionale come questo!
Ogni ulteriore tentativo di metterci nell’angolo va contrastato con questo argomento assolutamente prioritario!
Nel frattempo sara’ bene stringere i tempi ed organizzarci e raggrupparci TUTTI nel CONSORZIONE dei taxi milanesi.
Se continuiamo cosi’ troveranno sempre lo spazio per continuare con questa tiritera e non andremo lontano!
Concordo col fatto che bisogna partecipare se si vuole cambiare in senso propositivo!!! Pensate che all’ultimo Congresso Satam (Sindacato di Tassisti Milanesi) i votanti erano un centinaio (108 se non sbaglio). Provate ad immaginare uno scenario dove si presentano quasi tutti gli iscritti e lì si fanno i veri “giochi”… altrimenti è solo un chiarirsi le idee tra di noi, per carità utilissimo, ma poco produttivo in senso del cambiamento. Intanto domani è il 25 Aprile e io andrò sotto lo striscione dell’ANPI a portare tutta la mia solidarietà e ringraziamento a coloro che hanno rischiato e perso la vita per permettermi di dire la mia e difendere la democrazia in questo “Bel Paese”.
Un abbraccio e parafrasando Borrelli : Resistere, Insistere, Esistere.
buranello » Eravamo di più all’assemblea di taxistory.
Intanto domani è il 25 Aprile e io andrò sotto lo striscione dell’ANPI a portare tutta la mia solidarietà e ringraziamento a coloro che hanno rischiato e perso la vita per permettermi di dire la mia e difendere la democrazia in questo “Bel Paese”.
Anche io domani andrò a ringraziare l’ANPI,ringrazieró per il fatto che per merito loro l’Italia sta diventando come l’america,ringrazierò per il fatto che grazie a loro il neoliberismo sta affamando il popolo,ringrazieró per il fatto che il sistema americano,che grazie a loro si cerca di esportare in Italia,cerca ogni giorno di togliermi il lavoro e di lasciarmi in mezzo ad una strada o,nella migliore delle ipotesi,rendermi schiavetto di una multinazionale.Poi magari ringrazio anche Bersani,figlio dell’ANPI,che appoggia alla luce del sole tutto quanto sopra scritto.
Grazie ANPI!
vorrei vedere quando sei in preferenziale in sforza quando invece di un autobus che porta 70 persone hai l equivalente di min 50 taxi,perche mica tutti quelli che sono sul bus viaggiano in compagnia, altro che diminuzione del traffico e di smog. Alex
Ciao Lucaturno 12, non fare confusione tra ANPI e classe politica corrotta, è come confondere ciò che metti nel frigorifero col frigorifero. L’ANPI è il frigorifero, il B****** è ciò che ci metti dentro. Se ci metti qualcosa di avariato non è mica colpa del frigorifero!!! ANPI significa Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e non ha certo lottato per un “Bel Paese” all’americana come lo descrivi. Ti dimentichi di quasi 40 anni di governo democristiano e di non mi ricordo più quanti sono stati di governo berlusconiano e leghista. Ciò non toglie che B****** e non solo lui nel PD ha le sue belle colpe e responsabilità.
Un abbraccio fraterno
P.s.: E’ stato bello vedere tanti giovani e tanta gente oggi in manifestazione, c’è speranza di cambiamento.
buranello » Occhio che altri commenti sull’argomento non verranno autorizzati. Ci manca solo che cominciamo con la politica e poi non finiamo più.