Gasolio ‘annacquato’, contatori manomessi, sigilli rimossi. Sono alcuni dei ‘conigli’ usciti dal cilindro delle Fiamme Gialle, impegnate nelle due settimane dell’esodo agostano in un’operazione di controllo su 2.400 distributori di carburante in tutta Italia. I finanzieri hanno contestato 356 irregolarità (pari al 15% del totale) e, nei casi più gravi, denunciato 23 gestori per frode in commercio, con il sequestro di 53 tra colonnine e ‘pistole’ erogatrici che scaricavano nei serbatoi dei clienti meno di quanto indicato. A Palermo (dove il tasso d’irregolarità è risultato del 30%), due pregiudicati avevano aperto una pompa di benzina completamente abusiva in un’area recintata, videosorvegliata e chiusa da un cancello elettrico comandato a distanza cui potevano accedere soltanto gli autotrasportatori conosciuti. Il gasolio era contenuto in cisterne nascoste in container o autocarri parcheggiati nel piazzale. Nello stesso capoluogo siciliano un altro gestore, questa volta con il ‘patentino’ in regola, aveva modificato le colonnine in modo da poter rimuovere il vetrino che protegge da manomissioni il contatore del totale dei litri di carburante erogato, azzerandolo così come si fa per i contachilometri delle automobili. A parte casi eclatanti come questi, secondo il segretario nazionale del sindacato di categoria Fegica Cisl, Alessandro Zavalloni, i dati sulle irregolarità emerse nei controlli della Guardia di Finanza tra i gestori degli impianti di benzina "sono fisiologici nel commercio e nel settore, non mi sembra che ci siano differenze straordinarie rispetto a controlli del passato: un conto è manomettere i sigilli, un conto è non trovarsi al momento del controllo una carta".
In particolare, 2 gestori di Palermo vendevano gasolio per autotrazione "allungato" con sostanze chimiche di bassa qualità. A seguito dei controlli, fra l’altro, sono stati sequestrati in Liguria e in Sicilia 21.079 litri di prodotti petroliferi, insieme ai distributori (i contatori delle colonnine erano stati manomessi). Altri 132 gestori sono stati sanzionati per violazione della disciplina sui prezzi esposti (non corrispondenti a quanto indicato dalle colonnine dopo il rifornimento) e 18 per la rimozione dei sigilli che assicurano il regolare funzionamento degli impianti. In 197 casi è stata avviata la procedura per la revisione degli erogatori da parte dell’Ufficio Metrico della Camera di Commercio, che dovrà procedere ad una nuova taratura degli impianti. "Le frodi sui carburanti — precisa la Gdf — colpiscono non solo gli automobilisti, ma anche le casse dello Stato".
Infatti, la miscelazione con prodotti petroliferi diversi, non soggetti ad imposte e di minor costo, da un lato fornisce agli utenti un prodotto scadente quando non dannoso per la meccanica, dall’ altro consente di creare "riserve occulte" di carburante venduto separatamente ‘in nero’. Tra i casi più eclatanti scoperti negli ultimi mesi (quindi al di fuori dell’ultima raffica di controlli sulla rete nazionale dei distributori) quello riguardante 56 aziende lombarde e piemontesi che hanno contrabbandato da Livigno quasi un milione di litri di gasolio installando serbatoi supplementari nei propri camion. Infatti, la normativa consente di introdurre nel territorio dello Stato, in esenzione dal pagamento di imposte, esclusivamente il carburante contenuto nel serbatoio installato ‘di serie’ dalla casa costruttrice.
fonte: qn.quotidiano.net 15/08/2012