Le navette viaggiavano in perdita e dal 2010 sono state progressivamente dirottate sui servizi notturni in periferia. Gli autisti dei pulmini: pure. Il Radiobus a chiamata sta lentamente scomparendo dalle strade di Milano. È un declino annunciato, il «taxi collettivo» apriva nei conti Atm un buco di circa 4 milioni l’anno: presto sarà tagliato. «I costi di gestione erano eccessivi rispetto al numero degli utenti, mentre i minibus di quartiere stanno dando ottimi risultati», spiega l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran: «Ora però dobbiamo formalizzare la chiusura del servizio come elemento di chiarezza e trasparenza verso i cittadini».
Il signor Leo Brusuglio è tra i circa 700 «clienti abituali» del Radiobus e si sente «tradito» dalla scelta di Comune e Atm: «Fino a due anni fa la flotta era composta da circa 40-45 minibus – scrive, tra gli altri, al Corriere -. Poi man mano il servizio è stato ridotto e trasferito sulle linee notturne di quartiere. Da alcuni giorni, però, il servizio sembra scomparso. Ora: lo scandalo non è questo, ma le spiegazioni date dal call center. Gli operatori rispondono alle telefonate, annotano le richieste di prenotazione e immancabilmente annunciano che non ci sono mezzi disponibili».
fonte: milano.corriere.it 22/11/2012