Quegli strani ncc di Cicala

cicalada: uritaxi.it 11/03/2013 – È qui a Cicala, ai piedi della Sila piccola, in questo paese di 993 abitanti devoto a San Giacomo apostolo e fors’anche agli chauffeur a 5 stelle, che si sarebbe stabilita una sorta di «centrale» operativa degli Ncc. L’inchiesta della Polaria, su delega della Procura di Catanzaro, è a buon punto: nei giorni scorsi – in seguito ai controlli svolti a Fiumicino a carico di conducenti «residenti a Roma o nelle vicinanze» – nel municipio calabrese è stata sequestrata «tutta la documentazione inerente il rilascio delle licenze di noleggio con conducente».

Gli Ncc «finto-calabresi» appostati in aeroporto per soffiare clienti ai tassisti romani sarebbero una novantina: uno ogni 10 cicalesi. E soprattutto, spiega il decreto di sequestro, le licenze «non precedute da regolare bando di concorso» è «ragionevole ipotizzare» che siano state concesse «surrettiziamente», in violazione della legge quadro del 1992 sull’autotrasporto non di linea, che prevede «il prelevamento dell’utente o l’inizio del servizio» dal territorio del comune di competenza.

Come è possibile, si chiede il pm Gerardo Dominijanni, che da Cicala, «distante 603 chilometri dall’aeroporto Leonardo da Vinci», ogni mattina un autista raggiunga Fiumicino? Domanda evidentemente retorica.

Alla quale le associazioni Ncc da anni replicano a suon di ricorsi al Tar (contro i sequestri, spesso vinti) e alle corti europee, invocando «la libertà di stabilimento» e la «libera prestazione dei servizi». Solo che in questo caso – Cicala, sindaco tal Alessandro Falvo – il paradosso è troppo evidente da passare inosservato.

Le ipotesi di reato avanzate sono falso ideologico commesso da pubblico ufficiale o da privati cittadini, truffa e corruzione. Ai piedi degli altopiani silani sono forse circolate mazzette per far lavorare gli Ncc capitolini?


Questo il link originale dell’articolo rassegnastampa.comune.roma.it/PDF/2013/2013-03-11/2013031124124892.pdf

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