Buongiorno a tutti, con la presente comunico che, attraverso una serie di incontri che hanno registrato la convergenza unanime del Presidente della federazione Dott. Paolo Ugge, del Presidente Fai T.P. Moreno Caldana, del sottoscritto, del consiglio regionale e di tutti i coordinatori regionali nonché del coordinatore nazionale Giorgio Dell’Artino, si è deciso di intraprendere azioni che verranno a breve a tutti comunicate, avverse alla Società Uber.
E’ necessario e non più procrastinabile proteggere la quasi totalità degli associati dai rischi ai quali questa società espone gli NCC e tutto il settore TPL in genere.
Gli NCC che prestano servizio con le modalità imposte da Uber rischiano il ritiro della carta di circolazione. Qualora questo fatto si verificasse scatterebbe automaticamente la segnalazione al Comune che ha rilasciato l’autorizzazione mettendo a rischio l’autorizzazione stessa. E’ inoltre possibile che verrà a breve contestata la violazione dell’art. 86 che porterebbe alla confisca del veicolo. Per finire, a S.Francisco la suddetta società ha avviato il suo progetto di car pooling, presente tra gli obiettivi sul sito ufficiale. Si tratta di far eseguire i servizi di taxi ed NCC a soggetti privati sprovvisti di qualsivoglia autorizzazione.
Per quanto sopra esposto, non possiamo che intraprendere tutte le azioni possibili volte al contrasto di pratiche in contrasto con le normative che, come primo effetto, danneggiano di riflesso tutte le aziende che a queste normative si attengono.
Non possiamo far finta di non sapere che pochissime aziende associate svolgono dei servizi per conto di Uber.
Qualcuno ha già restituito l’apparato dimostrando di aver compreso l’errore. Non conosciamo le intenzioni degli altri. Pertanto suggeriamo, nel loro interesse, alle aziende associate aderenti di interrompere immediatamente la collaborazione con Uber o, in subordine, di mettersi in contatto col Segretario Adriano Bosio ( segreteria@faibus.it 3356602941) per concordare la restituzione della tessera, alla quale seguirà il rimborso della quota associativa per la parte non usufruita (ad oggi 64 euro) e la cancellazione dalle nostre liste.
Non possiamo stare col piede in due scarpe. Scegliamo di fare gli interessi di chi opera nel sostanziale rispetto delle leggi lavorando ogni giorno perché vengano sostituite da leggi più moderne e al passo coi tempi. Scegliamo di stare dalla parte di chi, attraverso le tasse pagate in Italia, contribuisce al funzionamento di scuole, ospedali e tutti i servizi pubblici piuttosto che dalla parte di chi prende ricchezze senza lasciare nulla grazie alla residenza fiscale in Olanda.
Non crediate sia stata una scelta fatta con leggerezza. Dispiace sapere che qualche collega si sia trovato costretto a causa di problemi economici. Ma qui abbiamo a che fare con caramelle avvelenate. Partiti gli accertamenti nessuno potrebbe risollevarsi se colpito da gravi sanzioni amministrative. Nessuno potrà risollevarsi se lasciamo i privati a fare il nostro lavoro nel tempo libero. Noi non vogliamo e non possiamo essere complici di questo disegno.
Per il momento è tutto.
Buon Lavoro
Il Vice Presidente
Francesco Artusa
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Questa è la riprova di come un sistema nato fuori Italia non possa cogliere le sottigliezze del mercato Italiano e di come i tassisti nostrani che desiderino restare al passo con i tempi non possano prendere scorciatoie.
Articolo 86 – CdS
Servizio di piazza con autovetture con conducente o taxi
1. Il servizio di piazza con autovetture con conducente o taxi è disciplinato dalle leggi specifiche che regolano il settore.
2. Chiunque, senza avere ottenuto la licenza prevista dall’articolo 8 della legge 15 gennaio 1992, n. 21, adibisce un veicolo a servizio di piazza con conducente o a taxi è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.761 a euro 7.045. Dalla violazione conseguono le sanzioni amministrative accessorie della confisca del veicolo e della sospensione della patente di guida da quattro a dodici mesi, ai sensi delle norme di cui al capo I, sezione II, del titolo VI. Quando lo stesso soggetto è incorso, in un periodo di tre anni, in tale violazione per almeno due volte, all’ultima di esse consegue la sanzione accessoria della revoca della patente. Le stesse sanzioni si applicano a coloro ai quali è stata sospesa o revocata la licenza.
3. Chiunque, pur essendo munito di licenza, guida un taxi senza ottemperare alle norme in vigore ovvero alle condizioni di cui alla licenza è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 83 a euro 329.
Sottigliezze…scorciatoie…tassisti nostrani… Bartolomucci, Dove intende andare a parare?
Lo sappiamo benissimo dove, caro Lurido.
Bartolomucci….del resto se in Italia c’è un regolamento DEVE essere rispettato …come nel resto del mondo ..chiarisca il suo pensiero che magari potrebbe risultare anche intelligente ed interessante..
Il regolamento cambia o viene non fatto rispettare quando l’ alternativa di concorrenza va a ” favore ” dell’ utenza, perciò bisogna unirsi con NCC e avviare vie legali!
Il mio pensiero è semplice: vivendo in Italia al contrario degli sviluppatori di U… e di altre app conosco tutte le complicazioni del trasporto pubblico in questo… sciagurato paese e ho sviluppato le mie app per cercare di compensare. Quindi la prenotazione viene fatta esclusivamente da app a pagamento che registrano la posizione delle prenotazioni e un identificativo unico per le utenze, per quanto non identificativo in accordo con la legislazione, per scoraggiare scherzi e appostamenti. Inoltre gli utenti sono incoraggiati a visionare la scheda del tassista dove è tra le altre cose riportato il numero di licenza prima di prenotarlo per evitare che si trovino, senza volerlo, a prenotare un abusivo. Inoltre le tariffe percolano tra i diversi taxi, per quanto volontariamente, così da tenere informati i tassisti regolari se qualcuno prova a fare il furbo. Eventuali sconti in accordo con le normative di settore vengono viceversa evidenziate accanto al taxi sia sulla mappa che sulla scheda e si applicano sulla tariffa base uniforme nel territorio per minimizzare le truffe ai danni degli utenti.