Non è un paese per tassisti

breraCari amici che percorrete senza posa le strade delle città per pochi spiccioli che poi vi porteranno via lasciandovi senza un cent e sempre più affannati; cari amanti del tassametro sempre uguale, fermo nel tempo, incurante e beffardo della vostra dignitosa povertà; cari autisti in tuta o jeans e berretti e magliette che caricate rigorosamente Gratis valigie enormi sotto lo sguardo indifferente e infastidito di uno che ha fretta e dell’altra che è tutta firmata;

cari signori e signore che mangiate in piedi un panino o una mela e poi correte a versare il vostro obolo mensile nell’ora di pausa alle associazioni un giorno e ai radiotaxi l’altro;

cari artigiani iscritti al ruolo e alla camera di commercio che tornando nelle vostre umili case strisciate accanto al muro per non vedere la casella della posta, terrorizzati da buste verdi che vi chiedono milioni di euro che non avete mai avuto e da quelli che vi compatiscono ma  vi dicono sempre pagate e vi ritrovate lì, soli, a chiedere mutui, prestiti, e a lavorare lavorare lavorare e ancora lavorare 365 giorni per pagare il Moloch insaziabile

cari fratelli e sorelle di strada che vedete tutti i giorni le file di quelli che cercano un letto e un pasto gratis, le piazze della vostra infanzia diventate sobborghi del Cairo e di Shangai, le file di auto, compresa la vostra, con i vetri rotti per rubare gli euro e il tom tom che non avete  più da una vita,quelli ai semafori, quelli che dormono nelle gallerie, sulle panchine dei giardini o del corso, quelli che si menano per la via, quelli in moto coi caschi neri che rubano i rolex, e poi finalmente tornati a casa, accendete la televisione e pensate di aver sognato tutto il giorno;

cari professionisti della briscola e della chiacchera di corse, donne e motori, frequentatori di pizzerie e trattorie a poco prezzo, inquieti zingari metropolitani con la radio sempre accesa, irriducibili padroncini prigionieri della calcolatrice della penna e del taccuino di carta, ultimi  bulli  con le mani ficcate nelle tasche di  giubbotti variopinti che vi ostinate a irridere quelli in giacca cravatta, 24 ore, quelli che stanno in uffici e open space, che poi vi fregano;

cari colleghi dalla pazienza infinita che quando finalmente vi arrabbiate un pochino, e ce ne vuole, si preoccupano in tanti,e subito arrivano i pompieri, la guardia nazionale e la croce rossa, fatevi coraggio, non è colpa vostra, non siete  particolarmente sfortunati: è una vita difficile, non è un paese per tassisti.

6 commenti

  1. Se non fosse vero sarebbe un bel racconto di fantascienza,ma come fai a immaginarci così,tu sei in mezzo a noi da poco ,lasciaci ancora per un pò nell’illusione che la vendita della licenza era la nostra pensione e non un capitale perso o diminuito dalle tasse,nelle 30 corse giornaliere,nelle 6/7 ore di lavoro e poi la famiglia,o le carte o il lavoretto alla macchina,lasciaci le nostre illusioni ,non portrci nella realtà,caro Koolass.perchè è troppo brutta e non la vogliamo vedere.Chi è U…? è l’americano che viene a salvarci ,.è ,caro mio ,il nuovo piano per liberarci dalla fatica del nostro lavoro,riposeremo tutti finalmente.

  2. Ho scritto a Repubblica, allegando la foto dell’ennesima colonnina TAXI atterrata e resa inutilizzabile da ignoti ( solo in un caso sono stati identificati come colpevoli degli studenti universitari ubriachi che, futuri disoccupati, si sono trovati un’occupazione, speriamo non prezzolata ).
    Riferendomi ai loro articoli sul nuovo servizio (taxi?) ****, mi viene il sospetto che qualcuno si prepari (o faccia preparare) la strada x sostituire le tanto deprecate Autovetture da Piazza di Milano (conurbate con gli aeroporti lombardi).
    Andreotti sosteneva che a pensar male si fa peccato, ma molte volte ci si azzecca !
    Se pensiamo poi che, per rispondere alle chiamate delle ultime colonnine funzionanti, serve una scheda che l’Ufficio Autopubbliche del Comune non è più in grado di sostituire, millantando l’avvento di un nuovo sistema, non si sa né quale né quando, un pensierino cattivo siamo autorizzati a farlo !
    Laddove poi i tassisti si sono attrezzati con propri mezzi (telefoni casalinghi con collegamenti volanti) si è prontamente intervenuti con rimozione degli stessi !
    Ma non tutto il male viene per nuocere : probabilmente con questi ostacoli e l’aumento della concorrenza direttamente proporzionale alla diminuzione del giro d’affari, il tassista avrà sempre più tempo per rispondere alle vessazioni dell’Agenzia delle Entrate e/o per difendere i propri diritti, speriamo in maniera non violenta !

  3. Grande Khoolas….mi sono rivisto in tutto…soprattutto nello strisciare accanto al muro per non vedere la casella della posta…..e tutti i giorni dici…dai che è andata anche oggi. Poi una sera torni a casa, vedi le tue bimbe sorridenti che ti salutano e il morale è buono perchè sei riuscito finalmente a fare una giornata con un incasso decente….ti avvicini alla cucina e vedi tua moglie con un viso serio più strano del solito….ti si ghiaccia il sangue….sono arrivate le 2 buste verdi….e pensi…E’ UNA VITA DIFFICILE, NON E’ UN PAESE PER TASSISITI……

  4. Un perfetto articolo di Khoolas… mancava solo la pioggia e mi sarei ritrovato in Blade Runner.
    Un abbraccio

  5. Dal titolo mi è tornata la voglia di andarmi a rivedere ‘Non è un paese per vecchi’ dei grandissimi fratelli Cohen con un Javier Bardem straordinario!!!!!

  6. bellissimo 😉
    da stampare e appendere dietro il sedile anterioe destro per i clienti di buona volontà

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