Enrico Letta: le liberalizzazioni delle professioni sono alle spalle

anmvioggi.itENRICO-LETTA_liberalizzazioni_professioni_alle_soalle 2/05/13 Pronti a collaborare al tavolo delle parti sociali. Da Gaetano Stella “giudizio positivo sulle linee programmatiche del nuovo esecutivo”. “Il buon giorno si vede dal mattino…”. Con queste parole il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha salutato il discorso programmatico del presidente del Consiglio, Enrico Letta, al Parlamento. “Gli indirizzi politici indicati dal presidente Letta sono pienamente condivisibili e per molti versi ricalcano le proposte lanciate da Confprofessioni per risollevare l’Italia. Il Paese ha urgente bisogno di una scossa di vitalità per uscire dalla lunga crisi economica e sociale che ha immobilizzato l’intero sistema produttivo e intellettuale italiano. Crediamo che il nuovo Governo abbia tutte le carte in regola per affrontare una nuova stagione di riforme all’insegna della crescita e dello sviluppo”.

Ricevendo la fiducia anche al Senato, il Presidente del Consiglio Enrico Letta, ha dichiarato l’intenzione di “valorizzare il lavoro autonomo e le libere professioni, che in una società postindustriale rappresentano la spina dorsale della nostra economia. Le misure di liberalizzazione ormai sono state adottate. Ora bisogna lavorare tutti insieme per formare e dare opportunità ai giovani, innalzare la qualità, servire al meglio i clienti”.

Il numero uno di Confprofessioni giudica poi molto positivo l’accento posto dal presidente Letta sul mondo delle libere professioni. “Abbiamo apprezzato molto il cambio di rotta sul lavoro autonomo e sulle professioni. Finalmente, si esce da una visione pregiudizievole verso un settore economico che, come ha sottolineato giustamente il neo-presidente del Consiglio, rappresenta la spina dorsale della nostra economia. Ci auguriamo che il Governo possa mantenere fede al suo programma. Quale parte sociale del settore professionale siamo pronti a lavorare insieme con il nuovo esecutivo per sostenere una nuova fase politica, che sappia mettere al centro i problemi reali del Paese: lavoro, fisco e spesa pubblica. Ma, soprattutto, aprire una nuova stagione che possa dare realmente una prospettiva occupazionale ai giovani”.

“In diverse occasioni abbiamo rappresentato al neo-presidente Letta la necessità di semplificare la macchina dello Stato e abbiamo messo a disposizione delle forze politiche le competenze dei liberi professionisti per rimuovere gli ostacoli burocratici che frenano l’economia reale” ha aggiunto Stella. “Allo stesso tempo, abbiamo sottolineato l’importanza di estendere gli incentivi fiscali a chi investe e a chi crea occupazione, senza frapporre discriminatorie barriere tra imprese e professioni. Tutti temi che abbiamo riscontrato con grande attenzione nell’intervento del presidente del Consiglio e sui quali siamo pronti a collaborare, insieme con le altre forze sociali del Paese”.

17 commenti

  1. E’ finito un lunghissimo incubo che durava dalla stagione di quel pazzo del 2006???

  2. Non credo ai miei occhi/orecchie….(visto che ho letto ad alta voce) forse hanno capito che il fattore tutti possono fare tutto anche senza testa e senza investire non è la strada giusta???? Speriamo…

  3. sì sì tutto bello ….. ma teniamo sempre le antenne alzate …. io non mi fido di nessuno

  4. “La frase nel programma è talmente generale che vuol dire tutto e non vuol dire niente. Liberalizzazione è una parola tanto di moda, se spaventa si può anche non usarla. Nel programma non si parla comunque di un aumento indiscriminato delle licenze. Sappiamo che questa cosa provocherebbe un collasso della categoria e sarebbe una sciocchezza colossale. Vogliamo semmai liberalizzare ed espandere il mercato. Tramite un rafforzamento dei servizi e maggiori opportunità di occupazione”.
    Questo è quanto dichiarato, e poi se non sbaglio scritto, da tale Willer Bordon (politico della Margherita), nel lontano Marzo 2006, in relazione ad un chiarimento chiesto dalla Categoria sul “programma” dell’Unione.
    Dopo di che è arrivato Giugno (sempre del 2006) e tutti credo sappiamo cosa successe.
    Da allora non riesco a fidarmi delle parole di nessun politico, proprio non ci riesco.
    Sono diventato uno della serie “vedere soldi, dare cammello”.
    Non ci posso fare niente, così è.

  5. …ma comunque non dispero di poter un giorno cambiare idea e tornare ad avere fiducia nella politica e nei politici.
    Se l’attuale Presidente del Consiglio sarà colui il quale vorrà farmi iniziare questo percoso, ben venga, io sono a disposizione!!

  6. Il vento è cambiato? Forse. Dopo 5 anni di crisi economica e tanti guasti il mantra neoliberista non “tira” più (vedi referendum sull’acqua e sconfitta elettorale di Monti & C). Obama (keynesiano) ha incassato il secondo mandato strapazzando Repubblicani e Tea party. Le politiche di austerità in Europa (il peggio che si possa fare nel mezzo di una recessione) stanno x essere archiviate con buona pace di Troika, BCE e falchi tedeschi. Tutte ottime notizie, ma la guardia nn va abbassata! Colpi di coda e battaglie di retroguardia da parte di italici liberisti alle vongole e Chicago Boys de’noantri è molto probabile.

  7. Ragazzi, ragazzi, ma davvero vi deprimete o vi entusiasmate per una dichiarazione? E ci credete anche! Questi dicono la mattina una cosa e ne fanno un’altra il pomeriggio. Noi dobbiamo fidarci sempre e solo di una cosa: noi stessi, la nostra tranquilla ma ferna volontà di difenderci quando è il caso, uniti e senza esitazioni, nonostante i governi, i pompieri, il caldo o il freddo. Siamo gli ultimi lavoratori capaci di stare coesi al 100% quando serve, questo solo conta.

  8. poi quando gli segnali R-U… però non fanno niente, anzi magari qualcuno di loro lo utilizza pure come un consigliere del comune di Milano

  9. Tutto vero sulla fine miseranda del neo liberismo. Ma concordo in pieno con chi NON SI FIDA. Questi qui hanno sempre fatto l’esatto opposto di quel che cianciavano di fare. Quindi se dicono che l’epoca delle liberalizzazioni è finita vuol dire, tradotto nella realtà, che non è finito un bel niente. Non a caso dentro a questo governo ci sono 2 personalità del “club” Bilderberg” (Letta e Bonino) e un superbanchiere che sono i più affezionati sostenitori delle liberalizzazioni. Del resto questo attacco “ai fianchi” con le App’s e strombazzato ai 4 venti da tutti i media è un’altra strategia per arrivare sempre allo stesso risultato. Ridurre la categoria alla fame fino a piegarci e ridurci in uno stato di soggezione pronti a subire qualsiasi vessazione. Che poi è sempre la stessa strategia con cui hanno “piegato” pensionati e lavoratori dipendenti.
    Quindi occhi sempre ben aperti….

  10. Anche io non fido di gente che oggi dice bianco..e domani dice nero…orecchie sempre dritte e non solo

  11. Se Marco vuole c’è un mio scritto da pubblicare su una mia ricerca riguardo il disastro fatto a Stoccolma dal liberismo a cavallo degli anni 80 e 90 sulle liberalizzazioni ( che loro hanno chiamato deregolamentazioni )fatte non solo ai taxi, ma anche in altri settori dove gli effetti devastanti hanno cancellato professionalità e fatto aumentare i prezzi delle corse piu del doppio rispetto a noi . Addirittura lo Stato Svedese per dare decenza ad un servizio che oramai era allo sbando totale ha assunto tassisti come se fossero parastatali per imporgli un minimo di regole e sussidi che dessero decenza ad un servizio che prima della deregolamentazione era ineccepibile.

  12. Il Chicago boh, l’ho visto in Cadorna ieri, stesso taglio di capelli e di barbetta ma sorpresa delle sorprese…vestito come un comune mortale, il principino di qualche tempo fa’ e’ sceso dal piedistallo!!…poverino…

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