Il presidio taxi a Palazzo Marino

presidio_5-11-2013_aOggi ha avuto luogo sotto le finestre di Palazzo Marino l’atteso presidio di protesta organizzato dalla Categoria Unita in merito ai punti chiave che da tempo causano pesanti disagi ai tassisti a cui l’Amministrazione Comunale sistematicamente continua a non dare risposta nonostante i numerosi interventi e richieste da parte dei sindacati:

1- colonnine: in gran parte non funzionanti e mancanza delle relative schede

2- viabilità: nelle corsie preferenziali resa pericolosa da bici e motocicli e rallentata dalla presenza di ogni genere di veicoli estranei al servizio pubblico

3- posteggio Linate: con le relative richieste inopportune di SEA riguardo l’installazione di una sbarra a pagamento per accedere al polmone e il suo spostamento

4- sicurezza: i tassisti sono costantemente esposti a rapine e aggressioni

5- Uber: di cui si tollera la dubbia legittimità e il continuo impunito operare

 6- regolamento unico di bacino: che pare perso nelle nebbie padane.

Pur essendo i problemi trattati di grande importanza per la categoria, è stata una manifestazione pacifica, ordinata e civile: bandiere, striscioni, cappellini, qualche fischio di dissenso.

Presenti i maggiori rappresentanti sindacali, le dirigenze dei radiotaxi e il Comitato Tassisti Milanesi. Almeno 200 i tassisti che si sono avvicendati anche se il problema del parcheggio ha pesato enormemente sulla loro presenza in quanto è stata richiesta tassativamente la presenza solamente personale e non delle autovetture al fine di evitare disagi alla circolazione e ai cittadini.

Alle 17.45 l’ assessore Maran ha accettato di incontrare una delegazione di tassisti nelle persone di Villa, Grassi, Severgnini, Luca e altri delegati sindacali.

In un’ora di colloquio sono stati presi, da parte di Maran, impegni ben precisi in merito alla risoluzione dei problemi dei tassisti milanesi e già settimana prossima ci sarà un ulteriore incontro coi rappresentanti di categoria. Speriamo che alle parole seguano i fatti perchè la categoria è veramente stufa di essere ignorata da questa Giunta Comunale.

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comitato.

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8 commenti

  1. Parliamoci chiaro: andare a chiedere di destinare una fettina della torta anche ai taxi sarebbe una normale azione di pressione nel momento degli stanziamenti annuali di bilancio SE NON RIGUARDASSE ANCHE IDIOZIE DI ORDINARIE AMMINISTRAZIONE COME LA MANUTENZIONE DELLE COLONNINE, LA DISTRIBUZIONE DI SCHEDINE MAGNETICHE O DI CIVICI IN ALLUMINIO: lo stato della GESTIONE della cosa pubblica è a dir poco inqualificabile. Ma ci sono in ballo anche cose molto serie come U…, la strage quotidiana dei motociclisti suicidi e LA NOSTRA INCOLUMITA’. Che di fronte a tematiche vitali come queste dei tizi privi di dignità e decenza caricassero in piazza della Scala anzichè unirsi ai loro colleghi fermi di fronte a Palazzo Marino per un presidio finalmente quasi-unitario, ricorda i miserabili che fecero non molto tempo fa pubblicità al loro carnefice mancato, l’ilare professore. Vediamo di finirla, per piacere.

  2. Khoolaas guardano al portafoglio….colleghi al presidio vuol dire più corse….che vergogna…

  3. La maggioranza dei colleghi continua a non capire che la vicenda U… è -nei fatti- una pesante deregolamentazione mascherata da “servizio innovativo”.
    I problemi non si risolvono fingendo che non esistono.
    Anche lo struzzo mette la testa sotto la sabbia quando minacciato.. e cosi si trasforma in un bel cappello piumato sulla testa di qualche leziosa signora..

  4. L’apatia e l’indifferenza è frutto dell’insicurezza sul nostro lavoro e sfiducia nei rappresentanti,tutti pensano di scappare al più presto e lasciare ad altri il peso del futuro,la realtà è che passano gli anni e sono sempre lì al posteggio a sognare il sud-america e chi ci và torna senza soldi e riprende a lavorare,magari in doppia guida.Io personalmente non ho niente contro chi ha organizzato il presidio,anzi,sono contrario alla mistificazione della realtà che utilizzando il nome di”CATEGORIA UNITA”,nome che come Pulizia Etnica nasconde il contrario di ciò che è :un modo di presentarsi come se rappresentassero tutta la categoria davvanti all’autorità nascondendo che esistono altre realtà:coloro che non si riconoscono in nessun sindacato e naturalmente rinunciano ad aver rappresentavità,altri sindacati attivi,quali il mio”FEDERTAXI-CISAL”presente in diverse città italiane e completamente autonomo da qualsiasi confederazione e alla ricerca di una diversa configurazione giuridica del tassista che no è riconosciuto come pubblico con le dovute garanzie,ne privato perchè legato a un prezzo politico di tariffa concordato e senza i vantaggi del professionista artigiano autonomo.Non riempiremo mai le piazze senza dare un’immagine di vera unità e senza discutere i veri problemi che oltre quelli esposti nel documento del presidio sono:La continua perdita di utenza a favore di altri soggetti.l’assalto a innovazioni chimeriche destinate a fallire,la mancanza di progetti di sviluppo concordato con amministrazioni più sollecite e molto altro ancora che certamente non posso esporre in un commento riflessivo di uno scoramento per la mancanza di buona volontà e partecipazione da parte di tutta la categoria ,sia quella assisa sullo scranno più alto,che quelli in platea.

  5. Caro Roberto, l’unico luogo in cui la categoria è davvero unita è taxi story, perchè noi non solo non prendiamo un euro da nessuno, casomai insulti, ma ci rimettiamo tempo e fatica, Marco sopratutto, e io regalo persino un pò di cultura ben sapendo che male non fa, ne basta uno che legga un libro in più, che pensi con la propria testa, e io sono contento. Qui parlano tutti quelli che vogliono parlare e dicono se hanno qualcosa da dire. MA NON HO ANCORA SENTITO, A PARTE LA TUA, LA VOCE DEGLI ASSENTI. Provo a riassumere:1) chi pensa che farà una corsa in più perchè i colleghi fanno il presidio non conta, non esiste, è una canaglia. 2) chi pensa hanno ragione ma io non ho tempo, è come minimo uno che non ha capito niente, e noi non sappiamo che farcene 3) chi pensa dovevano svegliarsi prima Villa $ Co, aveva tutt’al più una ragione in più per essere lì, e non una per non esserci. CONTA SOLO QUELLO CHE SI FA E CHE SI FA PER TUTTI PERCHE’ NOI POSSIAMO SOPRAVVIVERE SOLO UNITI.

  6. Diciamo che magari la categoria è un pò’ addormentata e neanche più abituata a mostrare gli attributi. Anni di silenzio sindacale pesano.

  7. La verità e’ che disarmati, sebbene numerosi,non si vincono
    Le battaglie. Piazza Tiennammen insegna, nonostante
    I’eroe che ferma i carrarmati. Forse è per questo che i colleghi
    Non partecipano a ritrovi presidi e cortei.
    L’amico Martano ricorderà certamente gli anni
    Ottanta, quando la categoria aveva un’arma micidiale
    Tra le mani, una bomba atomica, la possibilità cioè di
    Organizzare cortei con i propri taxi. I sindaci di allora,
    Aniasi, Pillitteri, Formentini sapevano bene cosa
    Volesse dire avere Milano divisa da ovest a est, da una fila
    Interminabile di taxi gialli, e per questo erano più propensi
    Ad ascoltarci e non farci incazzare.
    Adesso solo cortei senza auto, e se prima minacciavamo
    Con la bomba atomica, come possiamo farci valere adesso
    Se ci presentiamo in battaglia senza nemmeno le fionde?

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