Uber nei guai con la legge francese per il servizio UberPop?

annonce_app_uberPOPleparisien.fr L’ente per il controllo delle frodi (DGCCRF) indagherà sul carpooling “fatto a scopo di lucro” perchè è una pratica illegale. Lo ha detto Bercy (il Ministero dell’Economia francese, nota di taxistory) venerdì sera dopo l’annuncio della società americana Uber di volere utilizzare veicoli privati per il servizio di trasporto passeggeri (il servizio è partito il 5 febbraio col nome di UberPop, n.d.txs). La DGCCRF avvierà indagini per verificare la conformità di questo servizio alle leggi, lo ha detto il Ministero dell’Economia.

Se il Carpooling per condividere le spese è legale, il “trasporto di passeggeri con la scusa del Carpooling a scopo di lucro è illegale” perché è “una attività di trasporto pubblico non autorizzato”, così ha detto il Ministero. “Coloro che intraprendono questa attività anche attraverso link su siti internet, sono passibili di sanzioni penali”, ha scritto Bercy senza citare direttamente Uber o i siti di carpooling.

Una possibile multa di 1.500.000 euro  

“La confusione voluta tra carpooling lecito e servizio di trasposrto a scopo di lucro è una pratica commerciale ingannevole” ha sottolineato il Ministero, dicendo anche che il nuovo progetto di legge porterebbe ad una multa di 1,5 milioni di euro. L’annuncio, che arriva proprio durante un conflitto tra le compagnie di taxi e i Vtc (sono i Ncc italiani, n.d.txs) come Uber, sembra rivolto in particolare a questa società americana.

Questo servizio è rivolto a persone che possono improvvisarsi conducenti pubblici sul proprio veicolo, a condizione che abbiano 21 anni, il permesso di conducente (l’iscrizione a ruolo conducenti italiana, n.d.txs) per un minimo di 3 anni e la fedina penale pulita. L’improvvisato “tassista” sarebbe pagato 4€ a viaggio, più 35 centesimi al minuto o 80 centesimi a chilometro, con una madalità simile al tassametro dei taxi.

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