I ministri oggi sembravano tutti contenti, e il Premier rideva sempre tranne quando ha incrociato Letta che era incazzatissimo, per non dire la Bonino. Ma noi tassisti con loro non c’entriamo direte voi, siamo spettatori e ognuno ha la sua idea. E poi abbiamo già abbastanza guai con gli abusivi eccetera eccetera.
E e invece no. Adesso vi dico perche’. La ciccia del nuovo governo è Pier Carlo Padoan neoministro all’Economia e Finanze e Federica Guidi allo Sviluppo Economico, guarda caso due ” tecnici”. All’italiana naturalmente: la Guidi, ex presidente dei giovani industriali, è la figlia del noto falco tra i falchi di Confindustria; Pier Carlo Padoan è stato direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, consulente della Banca Mondiale, e capo economista dell’Ocse. E che cosa può pensare un uomo del genere, liberista per approdo e vocazione?
Convinto sostenitore della necessità di liberalizzare le professioni chiuse, (i negozi aperti 24 ore sette su sette sono un primo timido passo, dice) ha dichiarato al Messaggero il 2 dicembre 2013 che “la spinta più forte per la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro sono le politiche che aumentano la concorrenza dei mercati e dei prodotti. Quello che frena in tutti i paese europei, in Italia ma anche in Germania è la resistenza alle liberalizzazioni“. Altro che Keynes amici, altro che investimenti pubblici, pare proprio Monti 2. Cambiano i nomi ma il film è sempre quello. Magari però è un equivoco e si riferiva alle banche e ai trust, mica agli artigiani.
Allora signor ministro noi che come tanti altri ci aspettiamo finalmente un sostegno da lei perche’ come certo sapra’ la crisi ci sta uccidendo, vorremmo dirle con tutto il cuore, forti della verita’ e della nostra fatica: noi non c’entriamo proprio niente con le lobbies, noi non siamo notai, non siamo Bill Gates, non siamo Google o Morgan Stanley, siamo dei poveracci come gli operai, come i muratori, come gli artigiani, come i piccoli negozianti. E siamo quanti i comuni e le regioni decidono dobbiamo essere, quelli che servono, di solito eccediamo o nel migliore dei casi siamo abbondantemente in proporzione alla domanda effettiva, siamo quarantamila posti di lavoro che mantengono altrettante famiglie, compresi i nostri figli disoccupati con cui spesso siamo costretti a suddividere il lavoro che gia’ e’ insufficiente. E sogniamo tutti il lavoro dipendente che abbiamo perso perche’ ci hanno licenziato e cosi’ il lavoro noi ce lo siamo dovuti comprare di tasca nostra senza chiedere nulla allo Stato, con la nostra liquidazione e ipotecando la casa. Per avere un mutuo. Dalle banche.
Quindi caro Presidente Renzi, caro neo ministro dell’Economia, vi facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro, ma per favore, non prendertela anche voi come sempre con i tassisti e gli operai, siamo tutti un pò stanchi e poi, si sa, non porta bene.
Khoolaas, arguto pittore della parola, reso ti sia l’ onor che meriti!
Io, nel mentre, mi precipito a disseppellire gli attributi per affrontare la battaglia che sarà spietata.
Parimenti spero faccia, una volta tanto, ciascuno di noi.
tanti ministri nuovi giovani e belli ( pure gravide ) ………. mentre per il Ministero dell’economia ? un rottame non rottamato ( per usare parole del premier ) con idee molto chiare e vecchie COMPLIMENTI