downloadblog.it Un malaugurato utente di Uber si è trovato coinvolto in un inseguimento ad alta velocità per le strade di Washington, con il proprio autista deciso a non lasciarlo scendere fino alla fine. Lo sfortunatissimo Ryan Simonetti, CEO di una compagnia di catering e organizzazione di convegni, era a Washington D.C. per lavoro. Grande fan di Uber, si è trovato coinvolto per colpa di uno dei suoi autisti in una scena da film: un inseguimento ad alta velocità per le strade della capitale degli Stati Uniti. Simonetti non ha mai esitato a chiamare le berline del servizio alternativo ai taxi, e non ha avuto problemi a salire a bordo di una di esse, apur avendo notato che il conducente era reduce da una breve discussione con un ispettore dei taxi dello Stato. Salito a bordo con due colleghi di lavoro, Simonetti ha però visto che un’auto li stava seguendo: era l’auto di pattuglia dell’ispettore, con tanto di lampeggianti accesi allo scopo di segnalare all’autista di Uber l’obbligo di accostare.
Per la cronaca, un ispettore dei taxi in America è un pubblico ufficiale come un poliziotto o un pompiere. Non è armato, ma può multare per le violazioni che è tenuto a verificare e può persino arrestare qualcuno, se necessario.
Simonetti ha subito rivolto una domanda allarmata all’autista: “Quell’agente la sta seguendo. Che succede?”. Ma l’autista gli ha detto con tono conciliante di non preoccuparsi, per poi aggiungere solo: “Scusatemi, ma ci tocca bruciare il prossimo semaforo”.
L’autista si è lanciato lungo le strade statali di Washington D.C. ad alta velocità, nonostante le proteste e le minacce dei suoi clienti, che gli intimavano, terrorizzati, di fermare il veicolo e farli scendere. Nei dieci minuti successivi ha evitato di poco numerosi incidenti, mentre i suoi clienti cercavano disperatamente di costringerlo a frenare con la forza, senza successo.
Simonetti dice che alla fine, disperato, è riuscito a convincere il pazzoide a fermarsi solo dopo averlo minacciato di “sfondargli il cranio”. L’ispettore dei taxi li ha raggiunti e tratti in salvo, ma non è stato capace di fermare l’autista, che è sfrecciato via contromano, per poi oltrepassare i confini ed andare in Virginia.
Le indagini
Le forze dell’ordine e Uber stanno ancora cercando di capire cosa sia successo. L’ispettore ha dichiarato che il suo era un semplice controllo, e che voleva accertarsi che il conducente Uber avesse risposto ad una chiamata tramite app, e non ad una richiesta fatta per strada, prerogativa dei regolari taxi.
L’autista fuori di testa è stato sospeso dal servizio di Uber ma è ancora latitante. Uber stesso ha rilasciato una dichiarazione piuttosto neutra, in cui affermava di collaborare con le autorità per rintracciare il criminale.
Tradotto dall’originale washingtonpost.com
Man visiting D.C. says Uber driver took him on wild ride
By Julie Zauzmer and Lori Aratani July 9 at 5:55 PM
Well, the tweet pretty much says it all.
On Tuesday, Ryan Simonetti, CEO of New York-based Convene, had an Uber ride he won’t soon forget. The D.C. Taxicab Commission is investigating the matter, a spokesman confirmed Wednesday. And a spokesman for Uber said the driver in question is no longer with the company.
Here’s how it all went down:
About 1:15 p.m. Monday, Simonetti and two colleagues had finished up meetings near the Verizon Center and were planning to take an Uber car from 7th and F Streets Northwest to the company’s new offices in Tysons Corner.
“I use Uber everywhere I go. I travel all over the country, wherever I go I use Uber. I’m a diehard Uber fan,” Simonetti said. As they approached their Uber car, they spotted a D.C. taxi inspector talking to the driver.
Simonetti got into the front seat and his colleagues got into the back seat. The inspector walked away. Thinking back, Simonetti suspects the inspector was going to check the documents the Uber driver had handed to him. Then, the Uber driver started driving down the street. The inspector turned his lights on and started to follow.
“That cop’s following you. What’s going on?” Simonetti said he asked the driver. He said the driver told him not to worry. “Oh no, he’s not a real cop,” the Uber driver replied. And then Simonetti said the driver then told them: “I’m sorry, we’re going to have to run this red light.”
Then Simonetti said, the Uber driver headed for the 9th Street tunnel, got on I-395 and proceeded to race down the highway going, “. . . well above the speed limit.”
The taxi inspector followed.
“It was like an episode of ‘Cops,’” Simonetti said. “We’ve all seen the ‘Cops’ episode. This only ends two ways. Either the car crashes or the guy jumps out and runs. And he had plenty of opportunities to slow down and jump out and run, and he wasn’t doing that.” Simonetti said they drove for eight to 10 minutes.
He and his colleagues were yelling at the driver throughout, asking him to just slow down enough so that they could jump out of the car. The driver, he said, narrowly missed hitting other cars multiple times but insisted that if he stopped he would get a $2,000 fine.
“It was insane,” Simonetti said. “I physically tried to force his leg to hit the brake. I ripped off his pant leg … I said, ‘Here’s two options. You take this exit, or I’m going to knock the side of your head in. If we crash, we crash, but you’re gonna kill us anyway.’”
The driver pulled onto an exit ramp.
The taxi inspector, who had been following the car, Simonetti said, pulled ahead of the Uber car so the driver couldn’t pass.
The three passengers got out, and the Uber driver turned around and went the wrong way up the exit ramp, into Virginia, Simonetti said.
The taxi inspector stayed with the three passengers.
Neville Waters, a spokesman for the D.C. Taxicab Commission, confirmed that there was an incident Tuesday involving one of the commission’s inspectors and an Uber driver. Waters said the inspector filed a written report and officials hope to interview him for more details.
Mi sembra normale, chi ha a che fare con ladri, spacciatori e gente di malaffare in genere se lo deve aspettare. Noi, per ora, abbiamo “solo” lo spaccia di ganja e bamba, in un prossimo futuro ci aspettiamo qualcosa di più hard. Tutta ciccia per i media.