Eugenio Galli, presidente di Fiab Ciclobby Milano, commenta la proposta contenuta nella bozza di riforma del codice della strada: “E’ positiva ma se venisse approvata non deve aprire automaticamente tutte le corsie”
redattoresociale.it – MILANO – Le bici sulle corsie riservate a bus e taxi? “Sì, ma con attenzione alla sicurezza”. Per Eugenio Galli, presidente di Fiab Ciclobby Milano, la proposta contenuta nella bozza di riforma del codice della strada “è positiva ma se venisse approvata non deve aprire automaticamente tutte le corsie alle bici”. In particolare le corsie riservate devono essere sufficientemente ampie per consentire a bus e taxi di superare i ciclisti. “Altrimenti si crea una situazione di pericolo per chi pedala e si ostacolano i mezzi pubblici“. All’interno della legge delega di riforma del Codice della strada, il cui testo è stato approvato ieri dalla Commissione Trasporti della Camera, si prevede anche che le corsie di taxi e bus siano aperte anche alle moto. “A Milano la corsia della linea 90/91 in alcuni punti è pericolosissima -sottolinea Eugenio Galli-. C’è il problema del differenziale di velocità dei diversi mezzi che possono percorrere la stessa strada. Bisogna quindi adattarle alle nuove esigenze se si decide di far coabitare mezzi diversi in una stessa corsia”. Per Fiab Ciclobby Milano la riforma del codice della strada non deve limitarsi, per quanto riguarda le biciclette, alle corsie preferenziali. “Da anni chiediamo che sia consentito il doppio senso delle bici sulle strade a senso unico. In pratica, di poter pedalare in contromano.
All’estero già si fa e senza incidenti particolari. Anche perché ciclista e automobilista, essendo l’uno di fronte all’altro, si vedono meglio. Ovviamente deve esserci all’ingresso del senso unico per le auto la segnaletica che avvisa del doppio senso delle biciclette”. Le piste ciclabili non bastano. “Non sempre è possibile realizzarle, sono molto costose e finora sono state un freno a cambiare la viabilità delle nostre città. Si devono prevedere invece più interventi, come le zone a traffico 30 o il doppio senso per le bici”. (dp)
È questione di tempo… tictac, tictac… Quando ci sarà il funerale coi quattro falsi addolorati che piangeranno il, o i, povero/i disgraziato/i spiaccicato/i dalle ruote della 94 faremo i conti. Per ora proseguiamo scartando gli aspiranti suicidi con cellulare alla mano e bambino nel seggiolino contromano nelle corsie dei bus.
Ci si dimentica sempre di specificare che quando si parla di estero, in particolare di Europa e non di quarto mondo come l’Italia (quello che consideriamo terzo mondo è più civile di questo paese) si parla di paesi civili, abitati da gente civile che ha ben chiaro in testa cosa sono le regole e che il rispetto delle stesse permette a tutti di vivere in modo migliore. Non si parla come appunto specifica gige di persone che percorrono le corsie riservate contromano come spesso capita di vedere qui a Torino, tenendo una mano sul manubrio mentre con l’altra digitano messaggini sul cellulare…ma convinte di salvare il mondo dal disatro egologico perchè indossano una mascherina antipolvere!!!
Io sono davvero senza parole…ma che teste hanno?? Come possono venire idee simili??
ma a questi del circo…del ciccio… del ciclohobbit vattelapesca si chiamano ….lo sanno che il codice della strada prevede il doppio senso delle bici nelle strade a senso unico……nel senso consentito si pedala ed in quello non consentito lo si percorre scendendo dalla sella e portando la bici a mano sul marciapiede e riprendendo a pedalare sulla strada non appena la segnaletica lo consente…CHE VANNO BLATERANDO !!!!
Ma si dai… anche sul marciapiede…
Targa, assicurazione, casco e patente.
Poi si può parlare dei “diritti” dei ciclisti.
Concordo Ed Bologna, questa e’ la dote minima, poi servono dosi massicce di buon senso