Expo da ricordare: Montreal 1967 e il temerario progetto Habitat

Visitato da oltre 50 milioni di persone, Expo 1967 si svolse a Montréal (Canada) dal 28 aprile al 27 ottobre 1967. L’evento fu organizzato in concomitanza con il centenario della proclamazione della Federazione del Canada. Il tema dell’evento fu L’Uomo e il suo Mondo”. In occasione della manifestazione internazionale prese vita il progetto Habitat, ideato dall’architetto Moshe Safdie, concepito come un settore di città in cui i servizi residenziali, commerciali e istituzionali fossero integrati all’interno di un unico complesso architettonico, una revisione critica e radicale delle comuni condizioni urbane. La membrana delle abitazioni è composta da “scatole” di cemento prefabbricate disposte come nei giochi dei mattoncini Lego, in modo da creare una formazione a spirale che permette di avere giardini sul tetto in ogni modulo abitativo. Le scatole di cemento modulare scaricano sforzi verticali sul terreno le travi orizzontali che sostengono le strade possono resistere ai carichi orizzontali del vento e delle onde telluriche, ma in realtà poggiano su scatole che sostengono i pesi verticali.

La proposta originale era costituita da un settore di dodici piani e da uno di ventidue, per un totale di 1200 unità abitative, un hotel da 350 camere, due scuole e un’area commerciale. In poche parole una città satellite come le nostre Milano Due e Milano Tre. La proposta fu presentata al Governo canadese per essere approvata come mostra principale all’Expo 1967. Il Governo decise di costruire solo una piccola parte del progetto: 158 unità abitative all’interno di un settore da 12 piani. Così fu riprogettato e denominato Habitat 67, rappresentando una struttura spaziale tridimensionale nella quale tutte le parti dell’edificio, unità abitative, vie pedonali e le tre trombe dell’ascensore fungono da elementi portanti. Per creare le 158 abitazioni, sono stati assemblati 365 moduli prefabbricati attraverso tiranti cavi e saldature, in modo da formare un sistema continuo a sospensione. Gli elementi interni di ogni unità abitativa venivano prodotti, montati e installati in fabbrica, con bagni formati da una sola unità in fiberglass lucidato, cucine prodotte dall’azienda Frigidaire e serramenti costruite in plastica Geon. Il –brutto– complesso residenziale è tuttora in uso.

3 commenti

  1. Anche in italia abbiamo alcuni esempi…Le Vele di Scampia…il quartiere ZEN (Che non ha nulla di orientale, ma significa semplicemente Zona di Espansione Nord) a Palermo…il Corviale a Roma…

  2. aspetta aspetta che corro subito ad accendere un mutuo per comprarmi un alloggio in questo sito ameno e suggestivo!

I commenti sono chiusi.