Non è la prima volta che accade. Stavolta, durante un viaggio di istruzione in pullman, alcune ragazze sono decedute a causa di un incidente, sette di loro erano italiane… solidarietà alle famiglie? SI! SENZA OMBRA DI DUBBIO e SENZA RISERVE! Oltre il fattore umano esiste la questione etica e morale che invece scatena rabbia e non lascia dubbi: in nome della concorrenza, del prezzo più conveniente per l’utente, sopravvivere ai concorrenti costringe coloro che ormai sono stati inghiottiti dai perversi meccanismi del consumismo, a proporre offerte al ribasso per spuntarla sul contratto. E’ ovvio che alla fine i margini di guadagno sono risicati, per cui vengono praticati “tagli” su alcuni costi di gestione che –se va sempre tutto bene- potrebbero risultare superflui.
Tuttavia trasportare persone non significa trasportare merce: se un pacco cade perché si apre un portellone, ci penserà l’assicurazione a rifondere il committente del danno subito; la perdita di una vita umana invece non ha un controvalore economico, ma paga un altissimo tributo di dolore.
E così succede che imprese di noleggio pullman con conducente, riducano al minimo la manutenzione, utilizzino mezzi obsoleti (quelle che in termini da “scafista” potrebbero anche chiamarsi carrette), con le gomme lisce, che intanto con il tempo buono e asciutto magari non danno problemi….con i freni forse ancora buoni per fare 2-3000 km. E poi UN CONDUCENTE soltanto, perché il secondo in affiancamento costerebbe un capitale. Sulla sicurezza sembra però che tutti si vogliano affidare alla buona sorte tanto, guarda caso, è gratis.
Chi guarda con occhi avidi questo settore del trasporto persone, non è certo un benefattore dell’umanità; lo sappiamo bene come operano certe multinazionali che mirano al possesso globale del sistema, sappiamo bene che il fine primo è il profitto e quello ultimo è ancora e sempre il profitto, stressando il collaboratore a livelli insopportabili. Tanto alla fine chi paga la malasorte è il conducente in prima persona che ha avuto un colpo di sonno o un malore: in fin dei conti è una vittima pure lui, ma la cronaca ci insegna che è sorprendentemente facile tramutarlo in carnefice, mentre “gli altri” si defilano.
Vorrei tanto che i nostri Uomini e Donne di Stato, i cosiddetti legislatori, tralasciassero tutti i proclami e le frasi fatte che tanto amano per garantirsi un posto davanti a un microfono, a una telecamera , o peggio, al tavolo di un famoso ristorante con chi sappiamo, e prendessero in seria considerazione che la sicurezza di chi utilizza il servizio, i requisiti psicofisici dei conducenti e la sicurezza meccanica dei mezzi di trasporto pubblico non di linea, non sono secondari a nessuna legge ad personam. Permettere tutto il contrario significa essere complici eccellenti di crimini già in agguato.
Analisi perfetta e tragicamente attuale.
Articolo impeccabile, come sempre.
Ove attivato il ‘servizio specifico’ con taxi, le garanzie di sicurezza includono anche il trasporto delle persone disabili su carrozzina a rotelle?
Verissimo! Tutti blaterano di standard di sicurezza e regole stringenti sulla conduzione, soprattutto quando accadono incidenti cosi’ drammatici, poi, subito dopo, mercanteggiano con il tizio di turno, per avere il prezzo piu’ basso, fregandosene altamente della incolumita’ e delle leggi. Ben detto.