Milano, il garante dopo il blocco selvaggio dei taxi: “Dateci i nomi di chi c’era”. Rischio multe fino a 2.500 euro

rispettomilano.repubblica.it La richiesta è partita da Roma. L’Autorità di garanzia per gli scioperi ha scritto alla Prefettura e alla Questura di Milano per avere l’elenco dei tassisti responsabili del blocco selvaggio del servizio in città di dieci giorni fa. Il rischio a loro carico è quello di una sanzione di almeno 2.500 euro.

La protesta era scattata martedì notte del 3 maggio, con un’assemblea spontanea alla Stazione Centrale. Ed era degenerata in una giornata e mezza di blocco selvaggio dei taxi con molta gente rimasta a piedi e solo i servizi sociali garantiti (gratis). Ancora una volta era stata la questione Uber ad agitare la categoria, in particolare una circolare del Viminale che suggeriva alla polizia stradale un regime diverso di sanzioni, molto più generiche, rispetto alle norme alle quali ci si è rifatti finora contro i casi di abusivismo nel trasporto di persone. Un provvedimento che da subito Palazzo Marino aveva chiarito che non avrebbe seguito. 

Già alla fine della prima serata di blocco l’Autorità aveva comunicato di aver scritto al prefetto e al sindaco per avere, con urgenza, informazioni relativamente al blocco in corso per “accertare le modalità di tale astensione e se vi siano profili di propria competenza, anche per l’adozione delle relative sanzioni, così come previsto dalla legge”. Ora che la Prefettura, che aveva ricevuto una minidelegazione di tassisti ribelli, ha inviato l’informativa, la commissione di garanzia guidata da Roberto Alesse vuole andare avanti nell’istruttoria. Per questo chiede la collaborazione di Questura e Prefettura – in corso Monforte la richiesta è arrivata, in via Fatebenefratelli non risulta ancora – per risalire agli effettivi responsabili del blocco. Sulla base delle informazioni raccolte poi il garante deciderà se aprire o meno un fascicolo Milano.

Se così andrà, i commissari avranno 60 giorni di tempo per la fase istruttoria ufficiale del caso. E per decidere se comminare o meno la sanzione ai responsabili. Era accaduto per esempio a Roma, nel 2006, con 226 notifiche individuali a tassisti che avevano scioperato selvaggiamente. La mossa del garante non stupisce i sindacati, che da quella protesta selvaggia si erano da subito dissociati: “Abbiamo preso le distanze da quell’iniziativa perché non era fatta secondo le legge e allora è inutile invocare il rispetto delle norme quando si è i primi a infrangerle – critica il segretario generale del Satam, Nereo Villa – La commissione fa il proprio mestiere, ognuno è giusto che si prenda le proprie responsabilità: era ovvio che un’azione fuorilegge non potesse passare sotto silenzio”.

9 commenti

  1. Ma il garante non chiede i nominativi degli abusivi iscritti nelle app???????? Come mai ????

  2. Questa è l’Italia… vietato protestare. Allora facciamo che se passano gli emendamenti si entra direttamente al governo con le macchine

  3. Dato che il Governo ci controlla così tanto , vuol dire che ci considera importanti … bene , allora , come dice Anonimo, le Istituzioni si impegnino a perseguire i driver abusivi iscritti alle app. , che oltretutto , con sta barzelletta del rimborso spese , non pagano le tasse .

  4. robe da matti, invece di perseguire gli abusivi illegali acchiappatutto di rU… eC. vengono a schedare i regolari, che schifo, sto mondo gira proprio al contrario! e ci raccomando, il prossimo sciopero regolare, in cui nessuno può mettere becco, facciamo casino da record!!

  5. Il Perry lo diceva sempre: non scioperate mai con le macchine!
    La prossima volta dobbiamo essere più organizzati e trovarci tutti a piedi in stazione o altrove! Piazzale vuoto! Posteggi vuoti!

  6. La mia considerazione: Ma come si può accettare e tollerare che si definisca condivisione con rimborso spese se questi driver tipo Z..o scorazzano su strada per cinque o dieci ore al giorno? Se non erro il Tribunale di Milano giustamente dice che la condivisione dovrebbe essere in momenti occasionali non continuativi altrimenti è chiaro che è un lavoro! Che razza di condivisione è!!! Ai miei tempi si condivideva il mezzo quando si usciva o quando andavi al lavoro o quando rientravi, non mettendosi a disposizione ore e ore su strada dando un servizio continuativo tutto questo è solo una presa per il c..o. Oltre a non pagare un bel niente…

  7. Questa è violenza! E chi semina vento, raccoglie tempesta. Queste cosiddette istituzioni sono abusive e marce!

  8. Aggiungo anche che è troppo facile girare la frittata. Dov’erano e dove sono quelle stesse istituzioni che vogliono sanzionare chi protesta, contravvenendo alle norme, e prima non tutelano chi le norme quotidianamente le rispetta sanzionato chi non lo fa!
    Anche il Signor Villa farebbe bene a tacere, e se proprio non può, varrebbe la pena che spiegasse quali sono i motivi di tanta esasperazione. Seguendo le parole dell’intervento pare voglia anche lui fare del terrorismo. Capisco il ruolo, ma cos’ha paura di sporcarsi troppo le mani! Forse lui non ha mutui da pagare o licenze da vendere in futuro ed è lì con il culo nel burro.
    Complimenti Ponzio Pilato!

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