Studi di settore in caso di intervento chirurgico

Con sentenza 17 settembre 2010, n. 19754, la Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti in merito all’ applicabilità degli studi di settore in caso di intervento chirurgico del contribuente. La Corte di Cassazione ha stabilito infatti che tale evenienza, benchè possa certamente influire sull’attività e quindi sui ricavi, non è sufficiente a giustificare lo scostamento da studi e parametri, a meno che il soggetto non documenti esplicitamente la durata dell’eventuale conseguente inabilità allo svolgimento del lavoro. (Svolgimento del processo) Fonte: Unione Artigiani

8 commenti

  1. ci sono passato. qualche anno fa ho subito un noioso intervento ai glutei. precisazione necessaria a spiegare che per un certo periodo non ho potuto guidare il taxi. e anche dopo la convalescenza non è stato facile tornare a guidare per dieci ore filate: molte ne ho perse per l’incapacità di rimanere a lungo seduto. eppure, quando dall’agenzia delle entrate mi hanno chiesto conto della dichiarazione per quell’anno ho chiarito la circostanza dell’intervento, producendo peraltro una cartella clinica rilasciata dall’ospedale. il tutto non ha sortito il minimo effetto. non mi sorprende quindi la sentenza della corte. all’anima della giustizia fiscale…

  2. I messaggi Anonimi solitamente non vengono confermati. Per il rilievo che ricopre, l’eccezione per il caso raccontato qui sopra ci pare doverosa.

  3. Ricordo qualche anno fa un collega che riportava un caso del genere. Gli venne chiesto come era riuscito a vivere nonostante il decurtato incasso. Risposta ovvia: con i risparmi messi da parte. Osservazione ricevuta: questo significa che li ha guadagnati prima, quindi… PAGA!!!

  4. tempo fa per una grave malattia di mia madre che andava costantemente seguita ho perso quasi sei mesi ma ‘grazie’ agli studi di settore ho dichiarato di aver incassato ugualmente perché se ti prendono di mira con i controlli comunque sono guai…

  5. Certo uno spera di non ammalarsi, o come nel caso di Chris non si ammali nessuno di caro, tuttavia sembra assurdo che, pur non avendo diritto alla malattia retribuita, siamo lavoratori autonomi quindi se non lavori non mangi, devi pure essere super controllato e ti bastonino se oltre a non aver lavorato non hai dichirato.
    Ma non è falsa dichiarazione se non dichiari il vero?

  6. sembra ovvio che gli studi di settore servono solo al fisco ad incassare il tot dovuto,se ci arrivi o meno sono cavoli tuoi

  7. esatto attilio: la cosa surreale è che siamo sempre in torto. sostengo che sarebbe più corretto uno Stato che chieda una cifra fissa e uguale per tutti. per noi sarebbe un costo come altri, con il quale fare i conti. per l’erario più facile esigerla. e a noi l’onere della prova se vogliamo pagare meno perché quell’anno le cose sono andate male o ci siamo ammalati. sarebbe, credo, tutto infinitamente più facile. infine chiedo scuso al webmaster: il primo commento, l’anonimo, era il mio. ho inviato tutto prima di controllare di aver inserito i dati. chiedo scusa.

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