SENATO DELLA REPUBBLICA XVII^ LEGISLATURA DISEGNO DI LEGGE d’iniziativa dei Senatori TOCCI, FILIPPI
Disposizioni in materia di servizi di mobilità RELAZIONE
Onorevoli Senatori! – La rivoluzione degli stili di vita e dell’organizzazione della mobilità nei centri urbani sta avvenendo sotto la spinta delle innovazioni tecnologiche e della domanda delle giovani generazioni. La motorizzazione di massa del Novecento, basato sull’uso proprietario dell’automobile, è stato il paradigma che ha plasmato le menti delle persone, il paesaggio, lo spazio pubblico e le produzioni industriali.
Oggi, al contrario, si va affermando un diverso approccio alla mobilità, incentrato sull’utilizzazione non proprietaria dell’automobile come mezzo di trasporto e sul ricorso a piattaforme e ad applicazioni digitali specializzate nell’offerta di servizi di mobilità.
Si tratta di un processo di trasformazione della domanda di mobilità che già oggi mette a forte rischio gli operatori del settore, in gran parte ancorati a modelli del passato che non possono più garantire la loro continuità operativa.
In particolare, il servizio Taxi, di fronte ai cambiamenti in atto rischia di rimanere spiazzato, con un servizio obsoleto e limitato a pochi utenti, e soggetto sempre più alla concorrenza dei nuovi servizi di mobilità che si vanno affermando ormai in tutto il mondo.
L’obiettivo del disegno di legge è quello di favorire una transizione dell’attuale modello dei servizi di mobilità verso un modello innovativo e più aderente alla realtà e ai cambiamenti in atto nella società.
In tale contesto, l’esperienza di servizio pubblico dei Taxi, in gran parte di buona qualità, è una risorsa preziosa per progettare il futuro della nuova mobilità urbana.
Occorre, pertanto, governare la riconversione produttiva del servizio, con la necessaria gradualità e la tutela degli operatori, ma anche con la lungimiranza indispensabile per cogliere le opportunità dei nuovi stili di vita e della diffusione delle nuove tecnologie.
L’articolato del provvedimento propone una riforma ambiziosa dei servizi di mobilità suddivisa in due direttrici: la prima prevede l’istituzione di un nuovo servizio di trasporto pubblico non di linea con conducente, il Taxi-più, che supera l’attuale modello; la seconda prevede la disciplina e la promozione dei nuovi servizi per la mobilità di interesse pubblico.
Il nuovo servizio Taxi-più è realizzato mediante l’unificazione giuridica delle attuali licenze di Taxi e delle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività di Noleggio con Conducente (NCC).
Con le nuove disposizioni, si supera la vecchia distinzione basata su tre vincoli che ormai appaiono inutili:
a) il tassista risponde a una chiamata indifferenziata e non può essere scelto dall’utente;
b) il conducente NCC è costretto a tornare in garage per poter rispondere a una chiamata, con una procedura irrazionale e inefficace sia per gli utenti sia per gli operatori;
c) il vincolo che relega il servizio pubblico nell’ambito della chiamata esclusivamente individuale.
L’assurdità di questi tre vincoli è confermata dalla sempre più frequente elusione ad opera degli stessi titolari di entrambe le licenze e dall’affermazione delle nuove tecnologie che rendono possibile l’aggregazione della domanda di più persone che si spostano nello stesso bacino.
Il Taxi-più, quindi, sarebbe un nuovo servizio che supera i tre vincoli suddetti: l’utente è libero di scegliere l’operatore oppure di attivare una chiamata indifferenziata; il conducente non deve tornare in garage, risponde alle chiamate negli spazi pubblici oppure mediante strumenti tecnologici; l’offerta è rivolta non solo a richieste individuali ma anche a gruppi di utenti che si muovono con relativa flessibilità nella medesima direzione anche per segmenti di viaggio; i prezzi e la qualità del servizio, spinti da una maggiore concorrenza, si ridurrebbero aiutando la diffusione del servizio ad una fascia di utenza molto più ampia rispetto a quella attuale.
Le tariffe previste per il nuovo servizio sono di tre tipi:
a chiamata individuale con una tariffa pubblica massima che può essere anche ridotta o scontata;
a prenotazione o ad abbonamento a prezzo concordato più basso o più alto della tariffa in relazione a eventuali servizi aggiuntivi;
a tariffa multipla più bassa che suddivide il costo in un gruppo di utenti.
A fronte di tali cambiamenti, i turni di lavoro sono definiti dalle amministrazioni non più come limite massimo ma come minimo per assicurare gli obblighi di servizio; agli operatori viene consentito di aumentare il tempo di lavoro per rispondere alle fluttuazioni giornaliere e stagionali della domanda; nel caso di superamento dell’orario massimo di guida, definito per ragioni di sicurezza e di tutela della salute degli autisti, è prevista la possibilità di ricorrere ad un collaboratore, con le modalità previste dalle norme vigenti.
L’unificazione giuridica assume le norme migliori tra quelle presenti in un servizio e assenti nell’altro, come previsto in parte dalla utilissima segnalazione dell’Antitrust al Parlamento.
Il Taxipiù prende da NCC la possibilità di intestare le licenze anche alle società e dal Taxi l’obbligo di servizio nei confronti delle richieste degli utenti.
Per entrambi poi cade il vincolo della proprietà del mezzo e viene autorizzato l’uso del noleggio.
Rispetto ai vecchi servizi cambia la scala territoriale e la competenza amministrativa.
Come previsto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti, sono le Regioni a definire i bacini di servizio e a individuare i livelli di governo del servizio al fine di evitare che i piccoli comuni possano inflazionare il sistema.
Le nuove licenze Taxi-più non possono essere più vendute, ma vengono restituite al Comune quando l’operatore va in pensione o cessa l’attività, e i posti vacanti vengono messi a bando.
Finisce così una rendita di posizione per troppo tempo connessa impropriamente a un servizio pubblico.
Per favorire la transizione al nuovo servizio, vengono previste misure a tutela delle condizioni di vita e di lavoro degli attuali tassisti.
Tale tutela, come riconosciuto dall’Antitrust, potrà consentire alla categoria di prepararsi a una radicale riconversione del settore.
Il sostegno a coloro che non intendono sostituire la vecchia licenza Taxi con la nuova Taxi-più e ritirarsi dal lavoro, è previsto sotto forma di un indennizzo proporzionale al TFR e agli anni di servizio maturato che viene finanziato con le entrate delle nuove licenze messe a bando e con le autorizzazioni dei nuovi servizi di mobilità.
Per coloro che, invece, intendono proseguire l’attività, oltre alla licenza Taxi-più, sostitutiva della vecchia licenza Taxi, viene concessa una seconda licenza che potrà essere utilizzata con un socio per prepararsi alla sfida della trasformazione del servizio.
L’insieme delle innovazioni suddette, soprattutto la modalità multipla e l’abbassamento delle tariffe, dovrebbero innescare un forte aumento della domanda e una qualificazione dell’offerta.
Inoltre, in un contesto espansivo si potrebbe superare l’attuale conflittualità tra il vecchio monopolio e i nuovi operatori: con le regole del Taxi-più le imprese possono gestire il servizio, ma devono utilizzare i titolari delle licenze, le quali aumenteranno in seguito ai nuovi bandi e al raddoppio accordato per la fine del monopolio.
I tassisti più intraprendenti, almeno nella prima fase, sono messi in grado di concordare condizioni vantaggiose con le società private che entrano nel sistema, e anche di diventare essi stessi protagonisti di nuove imprese.
L’innovazione, quindi, offre agli attuali operatori una conveniente alternativa: una sorta di tutela pensionistica oppure un’occasione di riconversione professionale e produttiva.
La transizione “sostenibile” dal monopolio al mercato è, inoltre, favorita affrontando la questione strutturale ben più importante del trasporto di linea (TPL).
Qui una parte delle reti è gestita dagli autobus su percorsi rigidi a bassa frequenza in presenza di scarsa domanda, ed è la più inefficiente e inefficace dell’intero servizio pubblico, perché costringe gli utenti a tempi di attesa fino a un’ora e scarica costi elevatissimi sulle aziende.
Questa domanda debole potrebbe essere gestita dal Taxipiù, offrendo un servizio a chiamata che abbatterebbe i tempi di attesa, riducendo i costi delle aziende di trasporto pubblico di linea.
Anche in questo caso, si tratta di utilizzare le nuove tecnologie, che ormai possono consentire anche una piena integrazione del servizio a chiamata con le linee fisse degli autobus e delle reti su ferro, come si vede nelle esperienze più avanzate in alcune città.
In tale ambito, il servizio Taxi-più si configurerebbe a pieno titolo come servizio pubblico.
L’utente pagherebbe normalmente il biglietto o l’abbonamento ai mezzi pubblici e il Comune riconoscerebbe agli operatori Taxi-più un prezzo dell’ordine di grandezza proporzionale al mancato servizio pubblico dagli autobus, con vantaggi per tutti.
A parità di finanziamenti, le aziende di trasporto pubblico possono utilizzare la quota risparmiata per potenziare le linee portanti, ottenendo un salto di qualità del servizio e il servizio sostitutivo offerto dal Taxi-più costituirebbe un forte impulso allo sviluppo dei nuovi servizi multipli, offrendo ampie opportunità sia ai tassisti sia alle nuove imprese, elevando.
Il nuovo servizio Taxi-più sarebbe così utilizzato da tutti i cittadini come parte integrante della rete del trasporto pubblico.
Anche con riferimento alla seconda direttrice di riforma dei servizi di mobilità è necessario un salto di qualità.
L’uso non proprietario dell’automobile apre lo spazio a una grande varietà di servizi e l’innovazione tecnologica renderà ancora più ricca e mutevole l’offerta.
Le potenzialità sono già evidenti nelle esperienze in corso nelle città: car-sharing, bike-sharing, carpooling, mobility manager, servizi a chiamata.
Tuttavia si tratta ancora di fenomeni che, seppure in forte espansione, non modificano le attuali dinamiche strutturali della mobilità.
È necessario un salto di scala dell’innovazione per influire sui grandi numeri degli spostamenti e migliorare le condizioni della mobilità, dello spazio pubblico e dell’inquinamento.
Se l’innovazione rimane dentro la logica del Taxi-più, si può ipotizzare un raddoppio o una triplicazione degli spostamenti, arrivando all’uno per cento o anche più, fino al tre-cinque per cento, servendo la domanda debole del TPL.
Sarebbe un balzo eccezionale, ma ancora insufficiente a modificare strutturalmente il traffico urbano.
Per migliorare la vita urbana, la mobilità con mezzi non proprietari deve raggiungere quote a due cifre; deve avvicinarsi alla componente del trasporto pubblico e insieme a questa superare la quota del trasporto con auto proprietaria.
Per ottenere salti di scala di questa dimensione occorre una forza produttiva e innovativa di gran lunga superiore a quella degli attuali titolari di licenza.
Non sono sufficienti operatori singoli che lavorano in proprio.
Servono imprenditori che non producono direttamente il servizio ma organizzano i produttori, che aggregano la domanda degli utenti con adeguate tecnologie, che sanno fare marketing sociale per agevolare la crescita di nuovi stili di vita urbana.
Per creare un moderno mercato della mobilità occorrono nuovi soggetti imprenditoriali e l’istituzione di servizi di mobilità intesi come offerte di spostamenti mediante l’automobile o altri mezzi meccanizzati con o senza conducente.
All’interno dell’offerta si distinguono due modalità con diverso trattamento giuridico:
a) i Servizi di Mobilità con Trasporto che offrono servizi di trasporto a chiamata su percorsi flessibili non di linea;
b) i Servizi di Mobilità in condivisione che agevolano l’uso non esclusivamente proprietario dell’automobile o di mezzi a due ruote, come ad esempio car-sharing, bike-haring, car-pooling ed altri.
La gestione dei servizi di mobilità con trasporto verrebbe affidata a società private, cooperative, imprese sociali e ai titolari di licenza Taxi, NCC e Taxi-più.
Le modalità di offerta non sono prescritte rigidamente dalla normativa poiché si lasciano agli operatori ampi margini di innovazione organizzativa in relazione alle opportunità tecnologiche.
Ad esempio, le sperimentazioni sull’automobile senza autista, se dovessero approdare a soluzioni convincenti e sicure, potrebbero essere inserite nell’ambito dei servizi di mobilità con trasporto.
Cambia anche la forma giuridica: non più un “servizio pubblico”, ma un “servizio di interesse pubblico”.
Il titolo abilitante non è più una licenza, ma una autorizzazione amministrativa rilasciata a richiesta degli operatori, sulla base di un “progetto di mobilità” che definisce le modalità del servizio e le relative tariffe.
L’autorizzazione vincola l’operatore al rispetto di apposite Carte dei diritti degli utenti e alla tutela dei diritti dei lavoratori secondo le leggi vigenti e i contratti collettivi.
L’autorizzazione è conferita ai soggetti privati a fronte di un onere.
Questa entrata, in aggiunta a quella dei bandi delle nuove licenze Taxi-più, sono destinate ad alimentare un fondo di solidarietà finalizzato a finanziare il contributo ai tassisti che vanno in pensione o lasciano il servizio.
I nuovi soggetti imprenditoriali sono quindi incentivati a coinvolgere gli operatori che nella prima fase avevano ottenuto le licenze Taxi-più in quanto avevano rinunciato al contributo di fine servizio.
Quanto più funziona questo incentivo alla riconversione professionale della categoria dei tassisti, tanto più i Comuni potranno risparmiare i sussidi di pensionamento e di fine attività.
Se il pieno dispiegamento dei servizi di mobilità riuscisse a creare nuova occupazione si potrebbero assorbire in tempi ragionevoli i costi del vecchio monopolio delle licenze.
A regime, quando si risolverà questo problema, l’onere dell’autorizzazione potrebbe essere ridotto o almeno in parte finalizzato agli investimenti per la nuova politica della mobilità.
I servizi di mobilità condivisa sono quelli che, mediante l’ausilio di piattaforme tecnologiche, consentono agli utenti di condividere, in forma singola o associata, il veicolo di trasporto per soddisfare una determinata prestazione di mobilità.
Tali servizi di mobilità proposti ai cittadini da parte di soggetti pubblici o privati non necessitano di alcuna autorizzazione amministrativa.
Il corrispettivo economico non può comprendere il costo del conducente, ma soltanto i servizi mirati alla condivisione dei mezzi.
I Comuni possono stipulare convenzioni con gli operatori, a seguito di bandi pubblici, al fine di definire gli standard di servizio e di erogare incentivi anche economici che promuovano la diffusione delle innovazioni nelle aree periferiche.
La disciplina prevista nel provvedimento consente, pertanto, una piena valorizzazione dei servizi di condivisione della mobilità poiché ne riconosce la peculiare logica di funzionamento, senza confonderli, come accade purtroppo nella realtà e nel dibattito pubblico, con i servizi di mobilità con trasporto.
La condivisione, infatti, può essere agevolata da servizi imprenditoriali innovativi senza perdere il carattere volontario e informale della relazione tra le persone e con l’ambiente.
Lo sviluppo su grande scala dei servizi di mobilità condivisa amplierà il mercato per le imprese specializzate nell’offerta in rete di servizi di condivisione dei mezzi, su base volontaria e senza pagamento del trasporto.
Le piattaforme tecnologiche forniranno il supporto logistico alle diverse realtà imprenditoriali che si costituiranno secondo i variegati interessi o di stili di vita.
In conclusione, il disegno di legge mira a superare l’attuale assetto dei servizi di mobilità, caratterizzato da rendite di posizione, da una forte conflittualità tra i diversi operatori e da atteggiamenti anticoncorrenziali, proponendo soluzioni che promuovono un moderno sviluppo del settore e la diversificazione dell’offerta dei servizi.
Per modificare tale situazione occorrono norme al passo con i tempi, imprese che curano la qualità del lavoro e aiutano milioni di cittadini ad abbandonare il mito della proprietà dell’automobile.
È l’occasione imperdibile per migliorare la qualità della vita urbana creando tanti posti di lavoro dignitosi.
DISEGNO DI LEGGE SERVIZIO TAXI-PIU’ (scarica il pdf)
Credevo che avessimo toccato già il fondo col “famoso” comma b, ma leggendo questa porcheria mi rendo conto che al delirio non c’è mai fine. Se passasse questa vaccata immane le nostre licenze non varrebbero neanche il prezzo della carta su cui sono stampate.
E noi aspettiamo che i sindacati facciano il loro lavoro. Mesà che taxi più gli piace assai. Aspettiamo aspettiamo.
Idiota. Bastava scrivere legalizziamo u. e pop e voi tassisti andate a pigliarlo in mulo.
Ma non doveva essere in carcere insieme a Rutelli per i fondi neri di Lusi? Ora è il momento di mandarcelo davvero
Ma questo o ha fumato qualche sostanza stupefacente oppure beve molto!!! Non penso che una mente sobria possa inventarsi una carneficina simile. Altro che proclamare sciopero…
SARO’SEMPLICEMENTE SINCERO:non sono riuscito a leggerlo fino in fondo perche’la ragione abbandonava l’essere che sono e la rabbia prendeva il sopravvento!POI VI CHIEDO SEMPLICEMENTE: F E R M I A M O L I!!!! VI PREGO,UN APPELLO A TUTTE LE SIGLE..FERMIAMOLI!!
IL GOVERNO NON CI CONVOCHERA’MAI PER PARLARE E RISTABILIRE ORDINE E LEGALITA’ SE NON CON UNA PROTESTA FORTE E DECISA!!!FERMIAMOLI PRIMA DELLA DELEGA A QUESTA INNOMINABILE OFFESA A TUTTI NOI!!!!!!
Scusate, ma la storia del rimborso della licenza pari ad un TFR proporzionale agli anni maturati???! Praticamente un disoccupato si indebita l’anno scorso per trent’anni con le banche per un debito di 300.000 E. ( costo licenza più interessi ) e secondo il Genio-più gli si dà E. 1100 di TFR e se entro un anno non lo prende restituendo la licenza si intende abrogato ( cancellato ) tutto ciò che con un debito enorme ha comprato ( licenza ). In tutte queste proposte manca la visita psicologica per evitare gesti inconsiderati da parte del futuro pazzo-più ( tassista trombato ).
Ma io mi mi chiedo ma cosa devi trasformare un servizio che funziona? Io sono un operatore taxi al di là che ho degli interessi personali sono anni che diamo un servizio, e lo si nota quando scioperi che il servizio funziona veramente mentre sono anni che in genere mi capita di sentire politici parlare senza cognizione di causa.
Siamo alla fase del”ormai è fatta”. Credo che se non ci si decide a breve a fornire risposte concrete in termini di rapporti di forza potremmo tutti andare a cercare un altro lavoro. Ovviamente, i mutui di 15 o 20 anni per pagare la licenza ve li continuate a pagare (a me ne mancano 10). Non pensiate tra l’altro di ricavare qualcosa dalla licenza che non varrà un cazzo. Per cui o ci si decide a fare molto casino, ma non come è stato fatto fino ad ora, o sostanzialmente, quello che ci attende è questo. A noi la scelta. Vogliamo farci rubare il futuro da queste merde prezzolate?
T…. sta farneticando… ma ha ingerito degli acidi per caso? È allucinato?
Ma per dire queste str…..e prendono anche soldi?
Sono sincero, forse non pubblicabile, ma sincero: Spero vivamente che questo personaggio … … … … …. …… la stessa alla quale vuol condannare noi e le nostre famiglie. Non riesco a nutrire nessun altro tipo di sentimento. Di fronte a simili sproloqui Pietà l’è morta!
In un colpo solo vogliono : eliminare i turni e la territorialità , raddoppiare le licenze (non più vendibili ) , regolarizzare qualunque applicazione come P-op , Z-ego , H-eetch …… ed equiparare il servizio ncc ai taxi .
Non credevo che una mente umana potesse concepire una cosa così cattiva e negativa contro di noi.
Questo è il peggio del peggio, manco se autorizzassero U… pop sarebbe terribile come questa proposta, perché almeno resterebbe la possibilità di avere il monopolio su piazza.
Praticamente non si lavorerebbe più, perché fondendoci con gli ncc (che prenderebbe tutti i nostri vantaggi, mentre a noi non ne verrebbe mezzo) saremmo un numero abnorme.
Oltre tutto licenze H24, quindi un numero sterminato.
Per avere un incasso minimo bisognerebbe lavorare 18 ore al giorno.
Non ti piace e vuoi lasciare?
La licenza non puoi più venderla, roba che pure negli ultra liberisti Stati Uniti puoi farlo.
Sei spalle al muro!
O ti fai 18 ore al giorno per tirar fuori, forse, un incasso per mangiare e ti ammali in qualche anno, o te ne puoi andare ma non vedi un centesimo perché non puoi vendere!
È una roba criminale.
http://taxi.altervista.org/gli-uomini-i-mezzuomini-gli-ominicchi-con-rispetto-parlando-i-pigliainculo-e-i-quaquaraqua/
Innovazione e piattaforme tecnologiche ci sono ormai da anni , tutti i radio taxi hanno le app che funzionano perfettamente non come quella di U… che fa vedere le auto che non ci sono.
L app ce la anche il comune Mit 027777.
Ma non si vergognano è ora che vengano tutti indagati !!!!!!!!!!!!!
Non ci credono nemmeno loro….questo è da tso immediato…ci provino pure a fare una infamità del genere.
Non dategli retta sono 2 imb…..i!
Ma dopo chi paga le tasse?…inps?…inail?…assicurazione?..visita annuale e tutto il resto x noi rimane uguale o ci pensano questi 2 soggetti partoriti dalla parte sbagliata?
Ci voleva un filosofo per decidere cosa è meglio per la mobilità delle città future, tutti gli urbanisti ed esperti che puntano su un TP efficiente per soppiantare quello privato nei centri, lui progetta di sostituirlo con vetture private. Un genio! Il nome del servizio poi… forse gli è venuto bevendo latte-più al bar di arancia meccanica. Ora non ci resta che capire dove posizionare l’obliteratrice, visto che le corse costeranno come un biglietto ATM (che domani sciopera) e noi li belli a 90.
Mandiamoli a casa……e poi votiamo correttamente……
Ciao Marco, condivido le tue analisi e quelle dei colleghi. Su una sola cosa si sbagliano.a mio parere lo sbaglio d altronde facilmente accettabile, sta nella analisi clinica del paziente in questione. A volte si scambiano disturbi nervosi e/o psicologi con disturbi molto più banali. Il paziente soffre semplicemente di stitichezza. Ora, costando un botto i farmaci per detto disturbo provvederei alla cura del soggetto con un olio particolare, a basso costo e che si può trovare in tutti i supermercati. Un bicchiere al giorno leva il disturbo di torno. È una vecchia cura dei…….nonni! Funziona…tranquilli….funziona ah….dimenticavo…. è L aratro che traccia il solco…… ma è il PAPPAGALLO CHE LO DIFENDE.
Sono 2 le cose, o ci metti + tabacco, o cambi pusher.
io non muoio per voi!!!!!!!
secondo il mio parere è arrivata l’ora di protestare con tutte le forze che ci restano e con la testa sempre ben alta.
FACCIAMOLO ORA O MAI PIU’
Siamo semplicemente stati uccisi dalle Multinazionali.
Non ci vuole molto a capire che hanno vinto Loro.
La cosa assurda è che si parla parla parla di Tavoli Tecnici, di Incontri tra Mit e Mise e Sindacati, E POI IL RISULTATO È QUESTO!!!
TASSISTI SBATTUTI A CASA e TANA LIBERA TUTTI….
Un articolo davvero angosciante, più che una proposta, sembra un necrologio del nostro Settore.
Altro che Taxi più. Lo chiamerei Taxi + (dove la croce sta per morto.)
Taxi morto
Bella roba…
Si ma quanti progetti di legge vengono presentati ogni anno, questi sono da barzelletta è una provocazione
Marco, io sto con te, ma i colleghi(quelli che scrivono e hanno coscienza di ciò che sta accadendo) sono arrivati giustamente alla frutta. Non ne possono più e noi con loro credo. SVEGLIAMOLI I SINDACATI. Ho visto la replica al senatore DEL NONO RE DI ROMA, e ti assicuro che sono più offeso dalle sue parole che da quelle del senatore. Almeno il senatore tocci ha il merito(colleghi scusate i termini) di essere un NEMICO DEL CONTE UGUCCIONE
mandiamoli a casa questo signore e un somaro in tutto il mondo il taxi è il servizio pubblico piu sicuro il modello di taxi che dice lui e in amarica del 1800 che cazzo dice questo scienziato forse non sa che milano e all’avangurdia sul settore, tutte le cazzate che ha detto già esistono l’unico settore che tutela il consumatore è il nostro facciamo presente i servizi liberalizzati enel gas assicurazioni benzina ecc ecc sono tutti aumentati .questi sono dei ….
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….
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pensate che lui che è da rottamare vecchio rimbanbito fategli fare una visita specialistica non può essere che un senatore ragioni così costui e un cr…… sicuro .
Ecco domani atm sciopera quale occasione migliore per farci sentire ormai siamo stuffi di questi venduti che non capiscono una mazza
Ragazzi, ma davvero gli date retta?
Gamma 57! UOMO DA SEGUIRE DOMANI SE SIAMO ITALIANI VERI STIAMO CON I FRATELLI PERSEGUITATI DELL ATM
Se ho capito bene ci dà il TFR…
Dopo 42 anni di servizio quando
Andrei a prendere..
Ragazzi ma chi aspettiamo
Basta portiamo le licenze a Roma
E ci dessero u posto di lavoro.
Gamma 57 sono d’accordissimo con te ma siamo 2 poveri illusi…….qui a Milano i colleghi pensano al turno libero e all’incasso e sai che ti dico……quello che sta succedendo è quello che si meritano
.Ti dico si meritano perché io sto deponendo le armi…..opsssssss il taxi
http://www.agenparl.com/U…-sindacati-taxi-oggi-roma-la-giungla-delle-tariffe/
Quello che dicevo si sta a vverando . Fanno ancora melina e perdono tempo. Nel frattempo qualcuno si inventa qualcosa da proporre nascondendo quello che vogliono fare in un mare di parole facendo credere chissà quale vantaggio per utenti . A te resta sempre l’ obbligo del servizio , lavorare di più,abbassare le tariffe , concorrere con sempre più soggetti che invece hanno le mani libere addirittura non necessitano di autorizzazioni, ritrovartiperdere il tuo capitale che ti serve per integrare una misera pensione o rientrare del tuo investimento o magari cambiare attività o quant’altro. Hai regolato la tua vita con certe prospettive e tutto va perso.la tua vita viene sconvolta. Decidono loro come devi lavorare in che maniera per quante ore ecc.ecc. dispongono loro della tua vita . Chi sa leggere tra le righe come noi sa a cosa mirano .anche le altre categorie del trasporto stanno lottando contro liberalizzazioni. Come dicono tanti colleghi se non ci facciamo sentire qualche altra manina infiltra magari una notte di agosto qualche bel decretuccio. Non può essere anche questo un caso . Il testo e costruito apposta x distruggerci in favore dei soliti noti. Dobbiamo fermarli subito al più presto . Ribadisco anche la necessità la dove possibile di allearci con le altre categorie interessate. Muoviamoci facciamoci sentire dai sindacati altrimenti a settembre avremo un brutto risveglio
Giovanni quasi quasi gli proporrei andare in pensione come autisti pubblici 3 anni prima poi come nel tuo caso Tfr come autista pubblico con 42 anni di anzianità e pensione sempre come “pubblico” con 42 anni. Che dici accetteranno? Io non credo
Intanto, dopo lo sciopero dei trasporti di venerdì 16, il Sig. Delrio l’unica cosa che ha saputo dire e che bisogna modificare le leggi sullo sciopero e che la situazione è inaccettabile.
Quindi tutti zitti testa bassa e a lavorare. E non rompete i coglioni agli altri che hanno da fare cose importanti!
E tanti italiani cosa dicono?: ” che rompipalle, sempre il venerdì, non hanno voglia di lavorare”.
Avanti così, c’è lo meritiamo. Tutti servi e contenti!!! MA DOVE SONO LE PALLE!!!!
Una cosa è certa. I tassisti non fanno sciopero di venerdì. Perché non fanno il Ponte.
Anche in questo caso qualche politico accusa i taxi di servizio non adeguato….,http://roma.fanpage.it/l-accusa-a-U…-90-euro-per-pochi-chilometri-ma-a-termini-la-fila-per-un-taxi-e-lunghissima/
Esatto! Bisogna reagire a queste emerite prese per il culo! I tassisti hanno sempre ottenuto perché sono uniti e quando hanno scioperato lo hanno fatto come si deve ma non come l’ultima volta però, ma come le volte scorse! Quindi, giù di sciopero a manetta! senza preavviso! senza mezze misure e non di pochi giorni…. perché se non lo avete capito questi vogliono smembrare la categoria taxi farci ammazzare di ore e riscattare le licenze liquidandole tramite TFR?!?!! ma sono totalmente impazziti!!! Lo sciopero deve essere fatto in modo educato senza sforare come l’ultima volta, anche se credo che si siano infriltrati come finti tassisti per sporcare la categoria, va fatto senza preavviso e pretendere dal governo in tempi brevi uno “SCRITTO”e se non accettano, giù di sciopero ancora!!! Ricordo che il governo ha sempre ottenuto dal popolo solo perché ha usato la forza!!!
Quindi, usate la stessa tecnica!!! in modo intelligente e senza sforare nell’illegalità perché poi si rischia di passare dalla parte del torto!
Mi raccomando? TUTTI UNITI perché se ognuno pensa solo hai cazzi suoi prima o poi anche lui perderà tutto! mi raccomando! Tirate fuori le PALLE! C’è chi sta pagando la licenza, chi ha una famiglia da mantenere ognuno ha i suoi guai come tutti!! LE PALLE MI RACCOMANDO!!
… Il servizio taxi è un servizio fortemente regolamentato, dato che deve corrispondere alla soddisfazione di un’esigenza primaria….
ma se un taxi non lo trovo e si formano file di utenti alla stazione cosa pensa di fare un governo incapace se non pensare di deregolamentarlo?
io spero che si siano fumati qualcosa…purtroppo ho paura che questo scenario non sia frutto delle loro menti ma quello che hanno in mente le multinazionali delle app
parigi 39
Questo Tocco già negli anni 70/80 aveva idee fantasiose. Come la Lanzillotta ne hanno fatto la loro ragione di vita . Sono ossessionati .
Negli anni 70-80 già proponeva doppia licenza orario lungo taxi collettivi ecc ecc. Non mollano. Deve cadere il governo. Al prossimo sciopero del trasporto pubblico dovremmo unirci
Tolto art. 18 gli manca di negare lo sciopero e ti avranno schiacciato . Apposta vogliono tanti immigrati. Una massa a basso prezzo che potranno più facilmente assoggettare