corrieredibologna.corriere.it Dato che «ad oggi non ci è pervenuta alcuna risposta in merito alle richieste formulate», i taxisti di Bologna incrociano le braccia: «Ci vediamo costretti a proclamare un fermo del servizio nella giornata di venerdì 6 aprile». Lo annunciano Ascom Taxi, Fita Cna, Confartigianato, Tsb, Uiltrasporti, Unica taxi e Uritaxi in una lettera al prefetto di Bologna, Matteo Piantedosi inviata per conoscenza anche all’assessore comunale alla Mobilità, Irene Priolo. «Le modalità del fermo saranno comunicate al più presto», aggiungono. E parte anche una richiesta di incontro.
Lo scontro
Si alza dunque il livello dello scontro. La settimana scorsa i tassisti erano insorti dopo le critiche del sindaco Virginio Merola al servizio per le lunghe code alle piazzole taxi della settimana del Cosmoprof e avevano proclamato lo stato di agitazione per spingere il Comune a correre ai ripari prima della prossima fiera. «Non accettiamo il ruolo di capro espiatorio, respingiamo nettamente le affermazioni tese ad attribuire al solo servizio taxi la responsabilità per il fallimento della mobilità cittadina», avevano detto proprio Ascom, Confartigianato, Cna, Tsb, Uiltrasporti, Unica e Uri. Poi, due giorni fa, c’è stata la protesta dei tassisti «autoconvocati» saliti direttamente a Palazzo D’Accursio durante il Consiglio comunale per porre apertamente una serie di questioni che, a parer loro, azzoppano il servizio. Ora arriva l’indizione dello sciopero, proprio mentre torna a riunirsi il tavolo taxi del Comune.
Priolo: «Complesso lavorare con questa categoria»
Poche ore prima della proclamazione dello sciopero, dai microfoni di Radio Città del Capo, l’assessore Priolo confidava la difficoltà nell’impostare una discussione con i taxisti. «Il fatto che ci siano dei tassisti autoconvocati dimostra come è complesso lavorare con questa categoria, perché sono un po’ frammentati, alcuni sono riuniti in cooperative, altri no e incontrare un gruppo consolidato per impostare delle politiche non e’ semplicissimo».
Al solito .non essendo in grado di rendere efficiente il servizio trasporto ( QUELLO PAGaTO Da TUTTI ,PURE DA CHI NON LO USA )e la mobilita ,a qualcuno devono accollare la colpa .Vedrete che si fara sentire a ridosso dello sciopero ,dicendo che non si fa cosi,che bisogna dialogare ,che i cittadini non devono essere penalizzati,ci vuole responsabilità ecc ecc .BLA BLA ,le frasi ormai le conosciamo e sarete voi i cattivi. Si preoccupasse appunto del trasporto pubblico primario,di far quadrare i bilanci delle aziende di trasporto ,di eventuale assenteismo, distaccamenti sindacali,104,congedi retribuiti eccessive malattia ecc ecc .poi quando tutto funzionera alla perfezione ccominci con gli altri
Almeno un piccolo presidio a turno a palazzo Marino in solidarietà coi colleghi bolognesi lonpossiamo organizzare? O non facciamo altro che diventare……………….grassi???????
Ma noooo!!! Che blocchi davanti PALAZZO MARINO..a milano si dorme……i nostri rappresentanti non conoscono il significato della parola SOLIDARIETÀ…..presto inizia “il salone del mobile” visto che nessuno si muove non ci resta che fare la scorta di MALOX.