Sul giornale, e per chi l’ha scritta, questa notizia passa per "strana" solamente perchè un tassista ha consegnato alla Polizia il cellulare ritrovato sul suo taxi. Cosa c’è di strano? Giornalmente si riconsegnano oggetti ritrovati a bordo dei mezzi pubblici di tutta italia, i taxi non fanno eccezione, sempre che chi sale dopo il malcapitato passeggero non allunghi la mano per intascarsi il trovatello. E’ vero, non sempre è così. Strano è, piuttosto, che i poliziotti siano riusciti a trovare il proprietario di un cellulare spento. Che solerzia, che padronanza della tecnologia… Ma si sa, per i giornali l’importante è stupire e se chi legge non si fa domande… tanto meglio.
Ieri prendo un taxi guidato da un signore serio. Uno taciturno, cortese senza eccessi, che saranno decenni che fa quel lavoro. Alla mia destinazione, lui se va su gomma e io sui miei passi. Uno, due, tre… cerco il telefonino, non c’è più. Il taxi è ormai lontano Raggiungo un telefono e chiamo è spento…scarico. Crisi di sconforto: nella rubrica ci sono numeri che mi servono al più presto. Chiedo a un taxista e quello mi dice che mica stiamo in Svezia; io concordo e mi metto sulla strada della rassegnazione; cerco di camuffare lavorando a più non posso il mio disagio.
Passano due ore mia e moglie mi chiama da casa. La Polizia Municipale l’ha contattata: proprio a casa, hanno il mio telefonino, sono al Molo Beverello; è il 4° gruppo della polizia turistica. Il taxista gli ha consegnato il telefonino. Loro si sono dati da fare per rintracciarmi superando difficoltà tecniche e lo hanno fatto senza violare la mia privacy.
Io mi occupo riconoscimento delle competenze professionali e Le Boterf , un guru della formazione con cui mi onoro di lavorare, mi ha insegnato che la “competenza” di una persona o di una équipe si manifesta soprattutto nella capacità di rispondere in modo pertinente alle situazioni lavorative impreviste. E’ quello che ha fatto un taxista, quello che ha fatto un gruppo di agenti municipali.
Due scelte pertinenti ed efficaci, indipendenti e correlate. Li ringrazio per la loro magnifica performance “di rete”, ma soprattutto per avermi fatto sentire in una Napoli fortemente desiderata che c’è, ma è difficile incontrare. Beh! Serissimo signor taxista, gentilissima signora Agente e gentilissimi signori Agenti del 4° gruppo di polizia turistica, Voi sì che sapete agire con competenza e rendere soddisfatti i vostri “clienti”… ci saranno viaggiatori che porteranno con loro l’indimenticabile ricordo di una Napoli così….
E ne parleranno. Mario Vitolo
fonte: ilmattino.it 25(09/2010