Disastro liberalizzazioni taxi in Irlanda

La vedova col cuore spezzato di un tassista che si è tolto la vita a causa della recessione ha pregato il Governo di auitare i tassisti travolti dalla pressione finanziaria.
L’industria dei taxi è stata scossa da due suicidi nell’arco di una settimana, tra i conducenti che non sono stati in grado di far fronte alla pressione della recessione.
La tragica morte dei due uomini, entrambi sulla quarantina, ha scatenato un’altra protesta per la situazione drastica dei tassisti che sono in crisi. Burned Kevin Jones-Evans (49 anni), originario di Clonshaugh, Dublino si è tolto la vita il 5 luglio, e un altro uomo si è bruciato nella sua auto a Smithfield, la notte di Mercoledì 7 luglio.
Kevin è stato descritto come un uomo buono apprezzato nel settore, ma non poteva più far fronte ai suoi redditi scandalosamente bassi. La moglie sconvolta di Kevin ha detto che lui odiava andare a lavorare per colpa delle preoccupazioni finanziarie.  “Mio marito era tormentato dal fatto che non c’era più lavoro. Il Governo ha un enorme colpa e deve rispondere per avere tormentato i tassisti. Lui odiava il lavoro. Odiava dover salire in macchina. Siamo devastati e non so che altro dire.”
Elaine, sorella di Denise, ha detto all’Herald (il giornale) che Kevin era afflitto dal fatto che non riusciva a guadagnare abbastanza soldi per fare sopravvivere la sua famiglia. “Erano sotto pressione estrema.  Non riuscivano a guadagnare da vivere col taxi.  Denise e Kevin non sapevano più come guadagnarsi da vivere.”
Denise, che era sposata con Kevin da 21 anni, ha chiesto aiuto per gli altri tassisti che sono in una situazione simile a quella di Kevin: “Dobbiamo continuare, ma a nessuno interessa che i tassisti siano in crisi. Il governo non ne vuole sapere. Speriamo disperatamente che la morte di Kevin possa aiutare a prevenire i suicidi di altri tassisti, per evitare che anche una sola famiglia passi la nostra sofferenza”, ha aggiunto.
Un altro tassista preoccupato, Niamh, ha detto che un secondo uomo è morto bruciandosi dentro la sua auto quella stessa settimana. “Quel ragazzo si è dato fuoco nel suo taxi, se questo non è un messaggio, io non so che cosa sia.”
Lo scorso agosto tre tassisti di Dublino, molto amici tra di loro, si sono tolti la vita nel giro di una settimana.
Riferendosi a questo fatto, ha sottolineato: “Ci sono tre uomini sulle tavole degli obitori e tre famiglie devastate. E’ una cosa abbastanza difficile da mandare giù. Erano tutti sulla quarantina e sicuramente sapevano il fatto loro. Ora sono nella Gloria di Dio.
Uno dei conducenti di taxi, Ollie Courtney (43anni) di Drimnagh, Dublino, si è tolto la vita il 28 agosto, lasciando la sua famiglia distrutta. Un’altra vedova, Sharon, ha detto ieri all’Herald: “Queste cose mi riportano ad allora: il prossimo mese sarà l’anniversario della morte di Ollie e non mi piace sentire cose del genere. Capisco cosa stanno passando quelle persone e non lo auguro a nessuno”.
Nel frattempo i Sindacati dei taxi incolpano la liberalizzazione per questo disastro economico chiedendo forti multe al gardai (non so cosa sia, ndt) e alla Commissione per il regolamento dei taxi (è un organo istituzionale che regola tutti i taxi, ndt).
Il presidente dell’Unione Nazionale Tassisti, Aidan Moore, ha dichiarato: “Sorpreso?  No, non lo sono. Ho molti amici nel settore che in questo momento se la passano male”.
John Usher della Federazione Tassisti Irlandesi ha aggiunto che sa di nove suicidi tra i tassisti solo nell’ultimo anno.
“A molti sono state confiscate le auto, confiscate le case, hanno smesso di lavorare, hanno subito ictus e attacchi di cuore. Sfortunatamente alcune persone affrontano queste situazioni in modo diverso.
Jerry Brennan SIPTU (un sindacato irlandese che conta 200.000 lavoratori, ndt) ha aggiunto che i tassisti sono “fortunati” quando incassano 50 euro al giorno.   Geraldine Gittens, Herald.

fonte: Herald.ie data? traduzione mia, se ci sono errori scrivetemi, grazie moderatore@taxistory.it

THE heartbroken widow of a taxi driver who took his own life as a result of the recession has begged for more help for drivers facing financial strain.
The taxi industry has been rocked by two suicides within a week among city drivers who were unable to cope with the pressures of the recession.
The tragic deaths of the two men, both understood to be in their forties, has sparked another outcry about the drastic situation facing taxi drivers who are under financial strain.
Burned
Kevin Jones-Evans (49), originally from Clonshaugh, Dublin took his life on Monday July 5, and another man burned himself in his car in Smithfield on the night of Wednesday July 7.
Kevin has been described as a “good” man who was well-liked in the industry, but he could no longer cope with his shockingly low income.
Denise, Kevin’s distraught wife said he “hated” going to work, and she blamed financial worries on her husband’s death.
“My husband was tormented by the way it [the industry] was gone. The Government has an awful lot to answer for with the strain they put the men under. They have them tormented.”
“He [Kevin] hated work. He hated having to get into the car. We’re devastated and I don’t know what else to say.”
Denise’s sister Elaine told the Herald that Kevin was plagued by the fact that he struggled to make enough money for his family to survive.
“He was under extreme pressure. He couldn’t make a living on the taxi. Denise and Kevin were constantly chasing their tails trying to make a living.”
“His kids were his life, he was so proud of them but there was the financial strain of the tuition fees, they didn’t get the grant. There should be more done for people.”
Denise, who was married to Kevin for 21 years, has called for help for others facing a similar situation to Kevin.
“We have to continue on, but nobody is dealing with the strain that drivers are under. The Government don’t want to know.
“We desperately hope that Kevin’s death can help prevent any more drivers’ suicides and prevent even one more family going through the suffering we are,” she added.
Another worried taxi driver, Niamh, told FM104’s Adrian Kennedy that a second man died after he set himself alight inside his car in the same week.
“This guy set himself on fire in his taxi, if that’s not sending out a mess age I don’t know what is.”
Last August, three taxi men from Dublin who were close friends also took their own lives in the space of one week.
Referring to this, she stressed: “There are three men on the slabs in morgues and three families are devastated. One was hard enough to swallow. These are all men in their 40s. They knew what they wanted and they wanted out. And God love them.”
One of the taxi drivers, Ollie Courtney (43) from Drimnagh, Dublin took his own life on August 28, leaving his family devastated.
His widow Sharon told the Herald yesterday: “It brings it all back. Next month Ollie will be a year dead and I don’t like to hear things like that [more suicides].”
“I understand what those people are going through and I wouldn’t wish it on anyone.”
Meanwhile, taxi union officials have been blaming deregulation for the scourge on taxi drivers, along with strict fines by the gardai and the Commission for Taxi Regulation.
President of the National Taxi Drivers Union Aidan Moore said: “Am I surprised? No I am not. I have very close friends in the industry who are all feeling the pain at the moment.”
Repossessed
John Usher from the Irish Taxi Drivers Federation added that he’s aware of nine suicides amongst taxi men in the last year.
“A lot have had their cars repossessed, their houses repossessed, they’ve left the business and they’ve suffered strokes and heart attacks, and unfortunately some people deal with it differently.”
Jerry Brennan from Siptu added that taxi drivers are “lucky” to earn €50 a day of gross income.   Geraldine Gittens, Herald.

6 commenti

  1. Ci stupiamo?
    Vi siete resi conto che da noi la situazione ,nonostante si parli di fine della crisi economica,è sempre più critica?
    Continuiamo ad accettare passivi:
    -sindacati che non tutelano nessuno se non il numero delle loro tessere.
    -radiotaxi che vivono alle nostre spalle e impongono sostituzioni d’impianti per la modica cifra di 2400 euro non rendendosi conto che con la crisi economica il mondo è cambiato e non sarà più come prima,invece di ridurre costi e compensi ai vari responsabili e presidenti.
    -amministrazioni comunali che si avvalgono del decreto Bersani quando avevano detto che non l’avrebbero fatto .
    Purtoppo è solo un lavoro destinato a morire!!

  2. E’ per questo che dobbiamo tenere alta l’attenzione senza mai abbassare la guardia, unendoci evitando i litigi interni ed il menefreghismo dilagante. Le Associazioni e i radiotaxi servono di qualunque corrente essi siano, ma devono lavorare per noi, non il contrarrio com’è la tendenza attuale. Questo è ora che lo capiscano anche loro.

  3. sono anni che mi interesso del settore e ho cercato di interessare altri alle nere prospettive a cui andavamo incontro ,ma fino a che il cassetto era pieno nessuno ascolta chi fa la cassandra di turno ,ruolo per niente gradito.oggi dopo aver segnalato anni fa i radiobus ,che dicevano sarebbero falliti,ho fotografato la nuova navetta centrale/linate e viceversa gestita dalla ATM MI PARE CHE SIAMO SOLO IN ATTESA DI FINIRE COME I POVERI IRLANDESI ,ai quali va tutta la mia solidarietà.

  4. Roberto, mandaci le foto e facci un bell’articolo, saremmo ben felici di pubblicare il tuo parere sulla questione.

  5. Jerry Brennan SIPTU (un sindacato irlandese che conta 200.000 lavoratori, ndt) ha aggiunto che i tassisti sono “fortunati” quando incassano 50 euro al giorno.
    Allora a Napoli siamo tutti morti che camminano, con incassi tra i 50 e i 70 euro

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