Racconto di Leonardo (seconda parte)
Guardai il mio passeggero di traverso, dallo specchietto, poi mi rivolsi a lui girandomi con aria irritata.
“No, no, no!” Puntualizzò il mio signore di bianco vestito.
“Lo so a cosa sta pensando, che io mi stia prendendo gioco di lei. Le giuro sulle mie creature che non è così”
Lo disse con tanto fervore che mi convinse.
“Mi dica la verità” lui riprese,
“Cosa le è venuto subito in mente quando le ho detto di portarmi a Plasticopoli?”
“Beh, se proprio devo essere sincero… (ora ridacchiavo nervosamente), mi è venuto in mente Paperopoli, Zio Paperone e la Banda Bassotti e… come mi sento a volte, cioè come Paperino che perde i suoi soldi, sfigato com’è.”
“Ah ,Ah,Ah” rise di gusto il mio bianco signore “Lo vede? Nel cuore ci sono ancora i suoi sogni di bambino! Che male c’è a riportarli in vita? Si sente per questo meno adulto?”
“No, certamente, ma…”
“Allora giovanotto mi creda, gli adulti anche se non lo ammetteranno mai, hanno spesso bisogno di sentirsi bambini, per ricaricarsi di ottimismo quando questo si è esaurito. Un ottimismo sano e puro che solo i bambini hanno il dono di avere. Ecco perché sono stati inventati i fumetti e i cartoni animati. Sono il cibo che alimenta la loro fantasia e non c’è fantasia senza ottimismo”.
Restai un momento in silenzio, poi nel momento in cui volere replicare…
“Tra una parola e l’altra siamo arrivati, giovanotto. Si fermi pure dietro quel furgone, mi fermo non più di dieci minuti”.
Agile senza sorprendermi, il mio passeggero sgusciava fuori dal taxi e si dirigeva con passo veloce e sicuro verso un portone. Ebbi modo di notare ancora una volta che era del tutto impossibile dargli un’età.
Attesi riflettendo sulle sue ultime parole. Da bambini è tutto facile, niente è impossibile. Tutto va sempre per il verso giusto, come nei cartoni animati. Nei cartoni animati che guardavo da bambino non moriva mai nessuno, ed era giusto che fosse così, almeno per un bambino, spero per tutti i bambini.
Dieci minuti dopo, il mio enigmatico passeggero risalì sul sedile posteriore e così dirigemmo verso Milano, in via Sandro Sandri. Scambiammo poche parole, ne più ne meno come accade con un cliente qualsiasi.
Lui mi aveva lanciato un messaggio e io l’avevo raccolto. Perlomeno così credevo. Il tempo trascorso in Cinelandia, forse non è stato inutile. La corsa tutto sommato si era rivelata economicamente interessante: iI tassametro ne era la riprova.
Una volta arrivati al nr 1 di via Sandri, il mio passeggero mi salutò in maniera affabile e scese lasciandomi in cambio solo un sorriso.
“Ehi, … ma non paga?”
“Giovanotto, ma allora non ha proprio imparato nulla. Guardi vicino a lei”
Mi salutò di nuovo con un gesto del cappello, si allontanò salendo i pochi gradini dell’ingresso. Si voltò un’ultima volta per dirmi:
“Se puoi sognarlo, puoi farlo. Ricordalo, giovanotto!”
E sparì.
In preda a sconforto e incredulità guardai il tassametro: ben 32 Euro
Guardai sul sedile a fianco e notai una piccola sacchetta di stoffa scura. L’aprii e lasciai scorrere sul sedile delle monete d’oro zecchino. Le contai, erano 32!
Guardai queste insolite monete che raffiguravano in rilevo personaggi che sicuramente non appartenevano a questo mondo. Lessi i caratteri del conio e vidi in rilevo queste parole: Zecca di Topolinia…. Un’altra invece Zecca Orafa di Paperopoli…. E così via. Credetti di impazzire, lo sento. Non è possibileeeee!!! Non può essere vero! E’ solo un sogno!
All’istante, come un squarcio, un boato nella testa, quindi ripresi alcune frasi del mio passeggero. Cominciai a tentare di ragionare:
“…Ehi! Pare che abbia visto un fantasma…”
(Era tutto vestito di bianco, addirittura abbagliante)
“…Facciamo prima un salto a Plasticopoli…”
(Sono anni che non la chiamano più Plasticopoli, sembra un nome preso dai fumetti)
“…lo giuro sulle mie creature…”
(Erano quelle raffigurate sulle monete? )
“…mi porta a Milano in via Sandro Sandri al nr 1, la mia casa italiana…”
(In via Sandro Sandri 1 c’e la..)
“THE WALT DISNEY COMPANY ITALIA SPA”
(la sua casa italiana)
“…se puoi sognarlo puoi farlo…”
Ma… Allora… lui era nientemeno che …. Ohhhhh!!!!!
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- Nelle foto, il ritratto di Walter Elias Disney meglio conosciuto come Walt Disney
- Frazione Plasticopoli esiste veramente: è nell”area industriale di Peschiera Borromeo in via Di Vittorio, in prossimità del nr 39.
- In via Sandro Sandri 1 a Milano c’è realmente la sede italiana della Walt Disney Company.
- “Se puoi sognarlo puoi farlo” è un aforisma di Walt Disney.
- Sono stato veramente al posteggio di Cologno/Cinelandia, ma non più di quindici minuti. Scelta intrapresa dopo aver saputo dal primo collega che era in attesa da oltre due ore!!!
- Marco mi ha davvero consigliato tempo fa, di fermarmi al posteggio di Cinelandia perchè (secondo lui) era “veloce” e si “lavorava bene”.
- Ho mandato veramente e con tutto il cuore Marco a ciapà i ratt.
Beh, hai fatto una corsa da 43 fantastiliardi e ti lamenti dei consigli del tuo socio? Ad averne!
Già che ci sono ti dò un altro consiglio: domani fermati in Bignami, ti fai due ore e mezza e poi un’altra bella corsa da qualche fantastiliardo 😉
Si, e invece di Walt Disney carico Stanlio e Ollio che alla fine mi salutano con “arrivedoooorciii”!
Marco, va a ciapà i ratt anca mo’